Recensione

Shank 2

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a cura di jewel

Creare un sequel è sempre una faccenda piuttosto delicata. Magari è facile quando il titolo originale presenta evidenti difetti, perché il compito degli sviluppatori in questo caso si può limitare a sopperire a quelle mancanze prima di migliorare qualsiasi altro elemento. Se invece si vuole creare il proseguo di un titolo estremamente apprezzato e ben riuscito, il rischio incombente è quello di deludere le aspettative dei fan, motivo per cui spesso e volentieri si finisce per servire un seguito quasi fotocopiato, la cosiddetta “minestra riscaldata”. Nel caso della serie di Shank, ci troviamo sospesi tra le due situazioni appena descritte: il primo capitolo aveva dei difetti che soggettivamente potevano essere considerati più o meno importanti e altri che invece andavano assolutamente sistemati. Shank 2 riesce a risolvere buona parte di quei problemi, ma non alcuni dei più importanti. Cerchiamo di scoprire insieme quali sono i limiti e i punti di forza del nuovo titolo targato Klei Entertainment.

Quello che lei chiama inferno, lui lo chiama casaA differenza del titolo originale, che ricordava a tratti la trama di Kill Bill, questa volta in più di un’occasione sembra di essere protagonisti di un videogame su Rambo. La trama è piuttosto semplice: Shank, il protagonista sempre imbronciato e arrabbiato col mondo e decide di tornare al suo paese natale per andare alla ricerca di alcuni vecchi amici. Giunto a destinazione ciò che l’attende sono più che altro brutte sorprese: uno spietato dittatore di nome Magnus (con tanto di baffi), ha infatti sottomesso e reso prigionieri gli abitanti del luogo. La cosa non darebbe nemmeno più di tanto fastidio al nostro protagonista, se non fosse che proprio una delle persone che gli stanno a cuore viene improvvisamente rapita dallo stereotipato antagonista. Con questi presupposti parte una storia che sembra esistere solo per giustificare l’ennesima carneficina ad opera di Shank: la trama è infatti troppo lineare, priva di colpi di scena e banale, quasi come se gli ideatori avessero deciso di pescare a caso nell’urna del “già visto”. Decisamente di più pregevole fattura è invece il lavoro svolto con il gameplay e con le meccaniche di gioco. Al pari del capostipite della serie, Shank 2 è un action a scorrimento laterale in cui ci viene chiesto di correre, saltare da una piattaforma all’altra e ogni tanto di arrampicarci, ma soprattutto di far fuori nemici su nemici. Se il primo Shank vi era piaciuto per il suo modo geniale di essere violento e brutale senza prendersi troppo sul serio, allora apprezzerete di sicuro quello di cui è capace questo sequel; tanto per dirne una, avrete il privilegio di vedere un uomo che stacca di netto la mandibola a uno squalo e che sfonda un elicottero con un balzo, senza batter ciglio. Il cuore pulsante del titolo è di sicuro il combat system, fortemente migliorato rispetto al predecessore. Come in passato porteremo con noi tre tipi di armi: un coltello, un’arma per il combattimento ravvicinato e un’arma per le lunghe distanze. In più avremo dalla nostra mine, granate, molotov e la possibilità di lanciare ai nemici una stragrande varietà di oggetti reperibili nei livelli. Ogni arma ha un suo perché ed è efficace in specifiche situazioni, starà quindi al giocatore scegliere di volta in volta il suo personale set da portare in battaglia. Per attaccare i nemici che incontrerete sul vostro cammino ci sarà solo l’imbarazzo della scelta: tre pulsanti del pad sono assegnati rispettivamente ad attacchi rapidi, attacchi pesanti e a distanza, da mescolare opportunamente per creare le combo più fantasiose. Con i dorsali abbiamo invece la possibilità di lanciare granate, effettuare una presa sul nemico oppure realizzare l’utilissimo “pounce”, un salto che atterra il nemico e che come le altre prese vi permette di scegliere come infierire su di lui una volta immobilizzato. Un’altra novità sono i contrattacchi, da effettuare premendo l’apposito pulsante quando appare il punto esclamativo sulla testa di un avversario in procinto di colpire. Come se tutto ciò non bastasse, Shank 2 aggiunge una grande dose di interattività con gli scenari, cosa che mancava quasi del tutto al suo predecessore. In ogni livello ci saranno infatti macchine da far esplodere, leve da tirare per far cadere i nemici in tritacarne, casse da scaraventare o da fare a pezzi e chi più ne ha più ne metta. C’è anche un enorme quantitativo di armi occasionali come mazze da baseball, martelli o merluzzi freschi, che potete raccogliere per sfidare i vostri infiniti oppositori. Come avrete capito i combattimenti sono davvero ricchi di sorprese, divertenti e spettacolari, tutte caratteristiche che migliorano ed esagerano il già ottimo sistema del primo Shank. Il fatto triste è che dal suo predecessore questo secondo capitolo ha ereditato anche la scarsa longevità: poco meno di quattro ore per completare il gioco a livello normale, arricchite solo dalla possibilità di salire a livello “difficile”, di completare le sfide secondarie (come far fuori 100 nemici et similia) o di giocare un po’ in modalità survival. E quando diciamo “un po’” intendiamo esattamente che non può durare molto.

Together we killI ragazzi di Klei Entertainment hanno deciso di sostituire la campagna cooperativa presente nel primo Shank con una survival mode del tutto nuova, che si rivela divertente e ben strutturata, ma incapace di prolungare l’offerta del gioco per più di qualche pomeriggio di svago, vista anche la presenza di tre sole arene. La modalità in questione, per un massimo di due giocatori in cooperativa online o locale, richiede di resistere a ondate su ondate di nemici, di volta in volta più forti e con tanto di boss occasionali. A differenza della modalità campagna, qui i giocatori ricaveranno denaro dalla morte di ogni singolo nemico, denaro che potranno poi spendere aprendo un menu rapido nel corso della partita e selezionando il power-up o l’oggetto di supporto che preferiscono. Ad esempio è possibile far apparire un cinghiale che si scaraventerà contro i nemici, una mitragliatrice gatling da impugnare, un doppione del vostro personaggio o molto altro ancora. La partita terminerà qualora si riesca a far fuori tutte le orde di nemici, nel caso in cui entrambi i giocatori vengano messi ko oppure nell’eventualità in cui gli oppositori riescano a far esplodere tre ordigni. A questi ultimi si dovrà prestare sempre attenzione, evitando che vengano piazzati o disinnescandoli in tempo per scansare il pericolo di un game over prematuro. Simpatica anche la possibilità di poter scegliere tra diversi personaggi con specifiche armi e skin da sbloccare.

Un massacro bello da guardareLo stile fumettistico e fluido adottato dal comparto grafico del primo Shank non è invecchiato e funziona alla grande anche in questo seguito. Abbiamo riscontrato rarissimi cali di frame rate solo in alcune delle fasi più concitate, ma per il resto fiotti di sangue e cazzotti volanti si susseguono a ritmo incessante senza alcun problema. A differenza delle atmosfere cupe del predecessore, in Shank 2 prevalgono scenari più luminosi e talvolta ricchi di natura, che si intonano perfettamente al personaggio principale e ai suoi bizzarri nemici. E’ inoltre evidente che il team di Klei Entertainment ha cercato di migliorare il level design con livelli che ora si sviluppano spesso in verticale e lasciano la possibilità di alternare la corsa su due piani distinti. In questo modo il giocatore non si limita quasi mai a tenere premuto il tasto direzionale destro e aspettare l’arrivo del nemico, ma interagisce con l’architettura del livello a tutti gli effetti. Per quanto riguardo il comparto audio, la colonna sonora è intonata ai combattimenti sanguinosi e violenti che caratterizzano il gioco, con toni più sommessi se ci si ritrova in posti tetri o isolati, e brani epici nei pressi delle boss battle di fine livello. Segnaliamo infine che Shank 2 è interamente in inglese e privo di sottotitoli, non che si perda poi troppo senza capire i pochi dialoghi di intermezzo presenti.

– Divertente ed esagerato

– Combat System approfondito

– Trama banale

– Troppo breve

– Scomparsa della Co-op nella campagna

7.5

Shank 2 è un buon sequel, ma purtroppo non sopperisce a tutte le mancanze del suo predecessore. Il combat system è migliorato, con una mappatura dei comandi decisamente più confortevole e una grandissima varietà di scelta per quanto riguarda gli attacchi. Purtroppo, ancora una volta, la longevità è il punto debole e il gioco. Tenendo conto anche della nuova modalità survival, il titolo non riuscirà a tenervi impegnati per più di qualche pomeriggio. A questo si aggiunge una trama banale, sottotono rispetto al primo capitolo che aveva invece saputo intrattenere grazie all’espediente dei flashback e ad alcuni colpi di scena qui inesistenti. Per fortuna Shank è un eroe dannatamente esagerato e brutale, un binomio che lo rende davvero divertente da controllare.

Voto Recensione di Shank 2 - Recensione


7.5