Anteprima

Shadow Warrior 2

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a cura di Forla

Se negli anni novanta avete amato quel filone di sparatutto ultraviolenti tipo Doom, Duke Nukem o Shadow Warrior, probabilmente sarete stati piacevolmente sorpresi dal remake dell’ultimo titolo nominato ad opera dei ragazzi di Flyng Wild Hog uscito nel 2013. Rivestire i panni del tamarrissimo e linguacciuto mercenario Lo Wang (qualcuno ha detto Deadpool?!) e andare a fare le chiappe a strisce a orde di demoni impugnando micidiali bocche da fuoco e lame affilate, è stato veramente gratificante. Se gli sviluppatori polacchi hanno dimostrato che dare nuova linfa vitale a brand della nostra infanzia è possibile, Bethesda e Id Software lo hanno di recente confermato attraverso il magnifico Doom, e noi non vediamo l’ora di mettere le mani sul seguito delle avventure del mercenario più pericoloso su piazza. Alla Gamescom è stato presentato un nuovo video gameplay e ci sembra un buon momento per fare il punto della situazione prima dell’imminente uscita del titolo.
Ancora più violenza, ancora più casino
Questo nuovo capitolo inizia a cinque anni di distanza dalla conclusione del precedente. La sconfitta di Enra da parte di Lo Wang ha scosso pesantemente la realtà, facendo collidere le dimensioni e dando origine a un grande caos. Una delle critiche maggiori rivolte al remake di Shadow Warrior era in merito alla linearità dei livelli. Il gioco infatti era uno sparatutto single player che, una volta terminato, non aveva più molto da dire se non rigiocandolo a difficoltà più elevate. L’incipit narrativo di questo nuovo episodio contribuisce a giustificare una delle feature più importanti del nuovo Shadow Warrior, ovvero la generazione randomica dei livelli. Proprio a causa dello stato di caos della realtà infatti, ogni volta che avvieremo una missione l’intera mappa, le locazioni e le tipologie dei nemici, così come la posizione degli oggetti importanti, verranno generati casualmente. 
Gli sviluppatori hanno tenuto a sottolineare come non si tratti di generazione procedurale ma randomica, la quale fa uso di un algoritmo che preleva le porzioni di livello da un pool in cui sono contenute le sezioni realizzate ad hoc una per una. Ci aspettiamo quindi schemi con strutture sempre diverse, ma facenti riferimento sempre ad ambientazioni ben precise, un po’ come già visto in Diablo. Come esempio è stato portato il caso di un livello ambientato in un giardino zen giapponese in cui, in base a come viene randomizzata l’area, è possibile trovare al centro della mappa un castello oppure una miniera.
Le ambientazioni disponibili saranno essenzialmente tre: una moderna, una ancestrale e una futuristica ispirata al cyberpunk. Per quest’ultimo risulta chiaro l’omaggio fatto dai ragazzi di Flying Wild Hog ad Hard Reset, primo gioco a cui hanno lavorato e che era forte proprio di un setting futuristico. Per stemperare ulteriormente la linearità del gameplay ora le mappe sono liberamente esplorabili, ed è possibile completare gli obiettivi nell’ordine che si preferisce senza nessuna costrizione a livello di strade da percorrere. Gli sviluppatori precisano che non si tratta di un gioco open world; è piuttosto un titolo con aree delimitate ma esplorabili senza nessuna limitazione di sorta.
Calibri più grossi e lame più affilate
Nei cinque anni trascorsi dallo scontro con il demone Enra, Lo Wang ha stretto amicizie… particolari. Non che prima frequentasse gente per bene, visto che era spesso immischiato con yakuza e altra marmaglia, ma oggi pare che se la faccia addirittura con i demoni. Il mercenario ha imparato che non tutti sono buoni o cattivi in assoluto, e che molto spesso avere una spalla di origine infernale su cui contare può avere i suoi vantaggi. Tutto questo si traduce in una co-op fino a quattro giocatori in grado di moltiplicare esponenzialmente grado di sfida e divertimento. Ma più giocatori e più demoni significa anche più armi, e Shadow Warrior 2 promette un arsenale veramente enorme. Gli sviluppatori hanno dichiarato che saranno presenti oltre settanta tipi di armi, ben differenziate tra loro e customizzabili attraverso un sistema di potenziamento
Il sistema di loot è una delle new entry più succulente e strizza nuovamente l’occhio a meccaniche in stile Diablo, con la raccolta di strumenti di morte sempre più devastanti a farla da padrona. Esattamente come nell’hack ‘n slash targato Blizzard inoltre troveremo mini boss (versioni più dure e cattive di mostri standard) e boss veri e propri, personificati nella fattispecie in enormi mostri con l’irrefrenabile voglia di farci la pelle. Per fortuna, oltre alle bocche da fuoco, Lo Wang è anche un esperto di armi bianche e avrà modo di dare sfogo a tutta la sua brutale abilità di affettatore di demoni. Tornano infatti le mosse speciali, da eseguire attraverso semplici combinazioni di tasti, e in grado di scatenare letali fendenti efficaci anche sulla lunga distanza. Proiettili e lame per voi non sono abbastanza? Lo Wang conosce anche qualche trucchetto magico; volete degli esempi? Il primo, facile facile, è il force push, brevettato dai jedi ma qui al servizio di un tizio non troppo raccomandabile. Il secondo, visto nel video gameplay della Gamescom, fa emergere dei rostri di oscurità dal terreno, impalando per qualche secondo i nemici e dandoci la possibilità di macellarli con comodo. Se a tutto questo ben di Dio aggiungiamo che ogni arma dispone di una tipologia di danno elementale in grado di fare più o meno danni in base al tipo di nemico attaccato, possiamo dire che la carne al fuoco è veramente tantissima. Shadow Warrior 2 sta per arrivare, portando con sé una mole di contenuti che sembra poter garantire una longevità stellare unita a un coefficiente di violenza ai massimi storici. Gli utenti PC dovranno pazientare solo fino ai primi di ottobre, mentre per coloro che giocano su console l’attesa è prolungata fino ad inizio 2017.

– Una valanga di armi, sia corpo a corpo che da fuoco

– Co-op fino a 4 giocatori

– Un’orgia di sangue e violenza proprio come piace a noi!

Gli sviluppatori di Flying Wild Hog hanno ascoltato le richieste della community, disintegrando la linerità del primo capitolo e creando un prodotto mutevole. La generazione randomica degli scenari dovrebbe garantire esperienze fresche ad ogni partita, o quantomeno stemperare il sentore di già giocato, tipico dei giochi single player. L’immensa mole di armi, unita alla personalizzazione delle stesse, agli attacchi magici e al combattimento all’arma bianca, prelude a una varietà di approcci al combattimento praticamente infinita. Se siete amanti della violenza sopra le righe, e traete perverso piacere dal trucidare nei modi più articolati orde di demoni virtuali, vi consigliamo di tenere sott’occhio il titolo; e poi, si può usare una chainsaw katana: puro rombante e seghettato piacere unito ad acciaio giapponese ripiegato oltre 200 volte, una vera sciccheria!