Recensione

Secret files: Tunguska

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a cura di Jack Right

Le avventure grafiche ebbero particolare seguito dal finire degli anni ’80. Trattandosi di un genere che punta molto sulla riflessione e l’oculatezza del giocante, ha vissuto negli ultimi anni un calo di interesse da parte del pubblico. Effettivamente in un momento storico votato alla frenesia si rivelerebbe elemento stonante una passione dell’utenza per tali espressioni videoludiche che, comunque, continuano ad esser presenti tramite valide incarnazioni. Tra gli ultimi esempi di buone avventure grafiche non si possono non citare la serie di Syberia (che questo Secret Files: Tunguska un pò ricorda) e di Broken Sword. La magia e la particolare atmosfera che circonda questi giochi sono capaci di resistere al tempo e rappresentano la vera cifra caratterizzante dell’operato degli sviluppatori che ci hanno lavorato su, quasi, insomma, ad affermare che una buona avventura grafica non potrebbe in realtà essere valutata del tutto sul momento ma, piuttosto, dopo qualche tempo ed esaminando quali sensazioni si accompagnano ad essa. Questo principio è in realtà applicabile a molte altre espressioni artistiche ma, non essendo in fin dei conti attuabile con facilità, si farà conto esso non sia effettivamente indispensabile ai fini di una oggettiva critica videoludica. Passiamo allora ad analizzare questo interessante Secret Files: Tunguska.

Il mistero del 1908Un’introduzione testuale accompagnata da un breve filmato vi catapulterà nella realtà da cui questo gioco prende avvio, quella di una catastrofe misteriosa accaduta in seguito ad un’esplosione in Siberia nel 1908. Un oggetto non identificato solcò i cieli e, a questo evento, seguirono esplosioni e disastri incredibili. Scoprire la vicinanza tra quell’episodio e la scomparsa improvvisa di un uomo, professore presso un museo, sarà scopo prioritario di questa avventura. Trattandosi di un’avventura grafica non troverete molte opzioni nel menù iniziale di gioco ma soltanto la possibilità di dare avvio ad una nuova partita. L’avventura ha inizio, come scrivevo sopra, con un bel filmato che ci presenta un uomo piuttosto anziano (che scopriremo poi essere il padre di Nina, protagonista del gioco) vivere un’esperienza agghiacciante e sinistra. Da lì a poco Nina si recherà nel suo ufficio trovando un tremendo caos. Inizierete, a questo punto, la vostra indagine. Attraverso il pulsante Select sarà possibile aprire il diario d’avventura e, con la croce direzionale, muoversi tra le pagine onde ottenere informazioni utili e rammentarne altre. Sarà possibile dialogare con gli altri personaggi scegliendo direttamente gli argomenti attraverso il secondo schermo di Nintendo DS. Attraverso la lente d’ingrandimento (o i pulsanti R ed L) esamineremo e combineremo tra loro oggetti raccolti o trovati. Comparirà un simbolo su ogni elemento del fondale che sarà opportuno esaminare. Toccando con lo stilo l’icona della lente d’ingrandimento potrete visionare immediatamente ogni punto degno di attenzione dello schermo di gioco. Nella parte bassa del secondo schermo di Nintendo DS troverete raccolti gli oggetti che avrete ritenuto opportuno prendere. All’inizio avrete con voi un mazzo di chiavi utili per accedere al vostro appartamento e a quello di vostro padre, nonché per far uso della motocicletta. Si potrà agevolmente passare dal controllo di Nina a quello di Max, co-protagonista del gioco. Talvolta sarà però opportuna la cooperazione tra i due personaggi che porterà a risoluzioni di enigmi (mai troppo complessi) e, di conseguenza, all’avanzamento nel gioco.

Grafica e sonoroTecnicamente il titolo si presenta piuttosto bene. I filmati di presentazione risultano belli da vedere e funzionali alla realizzazione dello scopo che il gioco si propone come prioritaria: calare il giocatore in una realtà in cui Nina e Max rappresentino l’alter ego del giocante. Gli sfondi precalcolati sono ben realizzati anche se, talvolta, taluni elementi dello scenario risulteranno un pò confusi. Nulla di grave comunque, basterà prestare la dovuta attenzione verso l’ambiente che vi circonderà. I personaggi sono realizzati in 3d e le loro animazioni sono quantomeno discrete anche se un numero superiore di poligoni avrebbe assicurato un approccio grafico di maggiore qualità. Originale la scelta cromatica effettuata dagli sviluppatori che, servendosi costantemente di efficaci giochi di luce e chiaroscuri, riesce nell’intento di ricreare un’atmosfera di gioco in linea con le necessità cui la storia narrata ha bisogno. Buono il sonoro che, contornando sapientemente le situazioni che il gioco vi porterà ad affrontare, contribuisce alla creazione di un’atmosfera affascinante.

– Storia interessante

– Buon sonoro che contribuisce alla creazione di un’atmosfera suggestiva

– Graficamente a volte un pò confuso

– Faciletto per gli esperti

7.0

Secret file: Tunguska si rivela infine un buon investimento per chiunque abbia sete indomabile di avventure grafiche. Non si tratta di un capolavoro e le dinamiche ludiche proposte non riescono ad ergersi oltre quelle già sperimentate in decine di giochi prima di esso ma, nonostante questo, l’impegno degli sviluppatori e la loro abilità nel ricreare un ambiente quantomeno interessante è indubbia e, pertanto, premiabile. Tecnicamente buono, si sviluppa attraverso una storia interessante e non banale, che contribuisce in misura prioritaria alla buona riuscita del prodotto finale.

Voto Recensione di Secret files: Tunguska - Recensione


7