Recensione

Secret Files 3

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a cura di Specialized

Nina Kalenkov non sarà certo celebre come Lara Croft, formosa come le pin-up di Dead or Alive o cool come Bayonetta, ma per chi ama puzzle ed enigmi la protagonista della serie di Secret Files è a suo modo una piccola stella del firmamento avventuroso. In compagnia con il prima amico e poi fidanzato Max ha infatti dato vita a una delle più belle avventure grafiche degli ultimi anni (Secret Files: Il mistero di Tunguska) e ora, dopo un secondo capitolo ben accolto da critica e pubblico (Secret Files 2: Puritas Cordis), torna protagonista del terzo episodio della serie con Secret Files 3. La versione qui recensita è disponibile solo su Steam in lingua inglese (doppiaggio e sottotitoli), ma dal 19 ottobre si potrà acquistare anche l’edizione italiana, purtroppo sempre in lingua inglese, al prezzo di 29,90 euro. 
La forza della tradizione
La nuova avventura di Nina non taglia affatto i ponti con il passato a livello di struttura e scelte di gameplay. Abbiamo infatti ancora una volta l’inventario a scomparsa nella parte bassa dello schermo, i due tasti del mouse per osservare e interagire con l’ambiente, il comando per visualizzare tutti gli hot-spot di una location e un classico sistema di suggerimenti che però, a differenza di altre recenti avventure della scuola tedesca, non arriva mai a spiegare esattamente la risoluzione degli enigmi. E’ presente per alcuni frangenti anche un selettore di difficoltà, ma si tratta di passaggi davvero rarissimi che tra l’altro non condizionano quasi per nulla l’andamento del gioco. Il primo impatto non è insomma dei più originali e anche graficamente i passi avanti rispetto al predecessore di tre anni fa non sono poi così notevoli. Certo, tutto è più curato e dettagliato, gli sfondi convincono pienamente e la varietà di ambientazioni non lascia spazio a critiche, ma di fronte a certe animazioni, a oggetti che appaiono e scompaiono senza motivo e ad espressioni facciali non proprio impeccabili viene un po’ da storcere il naso. Anche il sonoro non va oltre la sufficienza, complici un doppiaggio diligente ma privo di voci davvero caratterizzanti e di musiche che faticano a lasciare il segno, a parte qualche azzeccata melodia di stampo medievale nella Firenze di Leonardo Da Vinci.
Segreti di facile soluzione
Cosa c’entra il grande inventore rinascimentale con Secret Files 3? Non vogliamo svelare nulla di compromettente sulla trama, ma in questo terzo episodio della serie Nina deve viaggiare per mezzo mondo per ritrovare e liberare l’amato Max, impedire un piano scientifico dagli esiti potenzialmente disastrosi e, durante un sogno, tornare indietro nel tempo nella Firenze medicea per scoprire le origini dell’intrigo che ha causato il rapimento di Max. Se la trama del gioco riserva qualche bel colpo di scena e assicura un ritmo elevato senza tempi morti, si fa fatica ad appassionarsi ai personaggi non giocanti e le varie situazioni si sviluppano troppo velocemente, lasciandoci troppo spesso con un forte senso di insoddisfazione, compreso un finale frettoloso e un po’ improbabile da cui ci si aspettava di più. Un approccio così frettoloso ha portato anche a una longevità inferiore alla media, visto che si può giungere ai titoli di coda anche in sei-sette ore a seconda dell’abilità del giocatore. Un po’ poco considerando i due episodi precedenti e ciò è dipeso anche da una difficoltà di enigmi e puzzle virata verso il basso, tanto che su questo versante potremmo definire Secret Files 3 come l’esatto contrario de Il testamento di Sherlock Holmes. Solo in due passaggi ci siamo trovati di fronte a sfide piuttosto complesse (e anche un po’ ripetitive a dire il vero), ma per il resto i pochi oggetti che ci ritroveremo nell’inventario, la semplicità delle loro combinazioni e il basso livello di sfida potranno tendere tranelli giusto ai neofiti del genere, mentre i giocatori più esperti troveranno davvero pochissimo ostacoli se non in qualche punto dove si renderà necessario un po’ di  trial & error. 

– Varietà di ambientazioni

– Ritmo di gioco privo di tempi morti

– Enigmi logici e mai troppo astrusi

Basso livello di difficoltà

– Trama e personaggi non lasciano il segno

– Graficamente si poteva fare di più

6.5

Nonostante le alte aspettative e la lunga attesa, Secret Files 3 si è dimostrato l’episodio meno riuscito della serie di Animation Arts, riuscendo comunque ad attestarsi su livelli più che sufficienti. A non convincere sono sia la trama e i personaggi, sia l’eccessivo livellamento verso il basso degli enigmi e dei puzzle, che per i giocatori più esperti vogliono dire meno di sette ore di gioco. Un vero peccato, anche perchè il gioco riesce a regalare una notevole varietà di location e di ambientazioni, un ritmo serrato e qualche scorcio grafico niente male, soprattutto nel dettaglio degli ambienti.

Voto Recensione di Secret Files 3 - Recensione


6.5