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Sea of Thieves

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a cura di Matteo Bussani

Informazioni sul prodotto

Immagine di Sea Of Thieves
Sea Of Thieves
  • Sviluppatore: Rare
  • Produttore: Xbox Game Studios
  • Distributore: Microsoft
  • Piattaforme: PC , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Avventura , Multiplayer Online
  • Data di uscita: 20 marzo 2018 (Xbox) - 3 giugno 2020 (Steam) - 30 aprile 2024 (PS5)

Pirati Simulator 2016 è uno dei giochi che eravamo più curiosi di vedere a questa fiera assieme a farming simulator e uccelli simulator di Ubisoft. Insomma un sacco di simulator, anche se dalla regia mi dicono che il gioco che abbiamo appena finito di provare ha un nome e si chiama Sea of Thieves. Questo titolo, sviluppato da quei geniacci di Rare, era stato mostrato al precedente E3 come un progetto ambizioso in grado di riportare nuova linfa al mondo dei videogiochi, specialmente agli MMO. L’obiettivo era fra i più ardui e al contempo affascinanti che si potevano pensare, ovvero cercare di riproporre l’esperienza di una ciurma piratesca in modo fedele e spensieratamente divertente: gli unici dubbi erano sul modo in cui avrebbero deciso di raggiungere questo risultato. 

Gli sviluppatori inglesi hanno dunque puntato su meccaniche intuitive e quanto mai coinvolgenti; entreremo a far parte di una ciurma di pirati, ognuno con uno scopo, non affidato dal gioco, ma dal nostro capitano che ci esorterà a raggiungere il timone per guidare la nave verso una nuova isola oppure a salire sull’albero maestro in posizione di vedetta per riuscire a scorgere da lontano i pericolosi nemici o molto altro ancora.
Corpo di mille balene!
La nave è infatti un’entità guidata da determinati meccanismi e da soli si è in grado di seguirne solamente pochi di essi; mentre isseremo le vele per salpare, un altro compagno pirata dovrà aver tirato su l’ancora e il timoniere dovrà essere pronto a guidare il nostro vascello verso nuovi lidi. Cinque è il numero di marinai della ciurma nella beta, che è sintomo della volontà degli sviluppatori di spingere verso un gioco di squadra poco dispersivo e molto affiatato: non si rischierà così di avere troppa confusione sul ponte della nave oppure, all’opposto, un’eccessiva desolazione.
Poco si è visto dal punto di vista della gestione dell’equipaggio, che a parte il numero dei personaggi non ha ancora mostrato chiaramente in che modo potremo reclutare i vari filibustieri in squadra. Ciò che è sicuro è che gli sviluppatori stanno lavorando a un sistema di gestione della ciurma che permetta di aggiungere agilmente non solo gli amici, ma anche i pirati trovati per caso nel mondo di gioco. Non ci addentriamo comunque in ulteriori considerazioni che da qui in poi sarebbero solamente speculazioni.
Reggete il pennone sottospecie di mozzi!
Nella demo giocata abbiamo avuto modo di affrontare altre due ciurme, oltre la nostra; siamo dunque partiti da terra pronti per allestire la nave in vista della partenza. La libertà su come affrontare la situazione è stata totale, tanto che una squadra si è buttata subito sui boccali di Rum, mentre la nostra ha deciso di salire sulla nave e ha iniziato a organizzarsi subito affidando ruoli e compiti. La scelta si è rivelata ottima, visto che siamo riusciti a prendere fin dall’inizio confidenza con il team: io, per esempio, mi sono autoimposto come vedetta e sono salito senza attendere oltre sull’albero maestro per anticipare l’arrivo di eventuali nemici. È stato molto convincente il fatto che dopo poco tempo ci siamo ritrovati a comunicare come veri e propri filibustieri in un inglese ricco di slang e insulti da lasciare letteralmente divertiti quelli che ci stavano osservando dietro di noi. Il coinvolgimento è stato massimo, ma ha richiesto anche una certa volontà di inserirsi nelle dinamiche ruolistiche che verranno a crearsi; prima della nostra prova abbiamo infatti visto giocatori decisamente meno interattivi che hanno faticato ad apprezzare quello che il gioco aveva da offrire.
Che me ne faccio di un mozzo sbronzo?
Tornando alla demo, dopo aver continuato a girare su me stesso armato di cannocchiale per non perdermi il minimo dettaglio, ho intravisto una nave all’orizzonte che si dirigeva verso di noi: il momento della battaglia si stava inesorabilmente avvicinando ed eravamo emozionati perché non avevamo idea di come agire. Superato questo primo momento di febbricitante confusione, ci siamo gettati a capofitto giù dall’albero e, mentre il timoniere virava con decisione a babordo per mostrare il fianco armato del vascello, eravamo già in prima linea a scagliare colpi di cannoni alla nave nemica. Lo scontro è durato relativamente poco data la scarsa organizzazione degli avversari che non sono riusciti a infliggerci altrettanti danni. Finita la battaglia, con ancora la nave nemica che stava affondando, siamo scesi nella stiva per riparare lo scafo danneggiato dalla sventagliata di cannonate subita.
Neanche il tempo di concludere i lavori, che il capitano ci ha richiamato sul ponte e di nuovo siamo tornati ai cannoni, purtroppo con un non altrettanto fortunato esito.
Tecnicamente il gioco è molto semplice, con modelli poco dettagliati, ma ben caratterizzati e un art design rappresentato da colori accesi e tinte unite. Un discorso a parte va fatto per il mare, che è realizzato in maniera a dir poco eccellente; il colore cambia dalle zone meno profonde a quelle di mare aperto, passando da un verde acqua appena accennato a un blu scuro segnato dai tratti di schiuma bianca dovuti ai perpetui moti ondosi. La fisica ha poi modellato questi ultimi sotto i colpi della prua del nostro vascello, dividendoli in due e lasciandone la scia a poppa.

– Coinvolgimento assicurato una volta entrati nelle meccaniche ruolisitche

– Salpare i mari è davvero affascinante

– Il gioco di squadra è necessario, ma appagante

Sea of Thieves è un gioco arrivato alla fiera losangelina con molte idee potenzialmente vincenti, ma che necessitano di un’affiatata community alle spalle per essere sfruttate e interpretate al meglio. L’esperimento durante la nostra prova è riuscito, “per la barba di Barbanera se è riuscito”, ma in altri casi un minore coinvolgimento da parte di alcuni giocatori e l’entusiasmo smorzato del gruppo ne hanno pregiudicato la godibilità. Molto c’è ancora da svelare sulla struttura del gioco che è stata appena abbozzata, per non parlare della componente social che, pur essendo il fulcro dell’esperienza del gioco dei Rare, non è stata nemmeno mostrata (a parte il poter cantare “joho ho ho beviamoci su” in compagnia di un boccale di rum virtuale).

Aspettiamo comunque con ansia altre notizie sul gioco perchè se gli sviluppatori dovessero continuare in questa direzione non dubito che, una volta uscito il gioco, ci ritroveremmo ad organizzare serate piratesche con la nostra marmaglia di amici accompagnati da Sea of Thieves.