Recensione

Satellite Reign

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a cura di Forla

Il cyberpunk è sempre stata un’ambientazione un po’ bistrattata. Branca ribelle ed affascinante della fantascienza, vanta tra i suoi esponenti romanzi e film che anche chi non è appassionato conosce quasi sicuramente, Blade Runner su tutti. Nel 1993, sfavillante nella sua pixellosità, usciva su PC Syndicate, uno strategico in tempo reale che rappresentava questa particolare corrente con una perizia e un’immersività notevoli per quel tempo. Tre anni dopo Syndicate Wars rinnovò il brand con una grafica parzialmente tridimensionale, mantenendo però la struttura di gioco sostanzialmente invariata. 
Molto tempo è trascorso, e il nome Syndicate ormai si mormorava solo nei topic più reconditi di forum frequentati da nerd attempati… finché Electronic Arts non ha deciso di riesumare il brand. É il 2012 quando viene confezionato un FPS incapace di sorreggere il peso del proprio nome, ricordato con fastidio dai fan di vecchia data e presto dimenticato da coloro che non ne conoscevano le radici (nonostante qualche ottima idea).
I ragazzi di 5 Lives Studios hanno tentato di dare nuova linfa vitale ad un titolo che ha fatto la storia, riproponendo le meccaniche base debitamente aggiornate e ricostruendo il vecchio capolavoro con una grafica degna del nostro tempo. Scopriamo insieme se per davvero gli androidi sognano pecore elettriche.
Uno per tutti e tutti per uno
Siamo in un futuro oscuro e torbido, la pioggia cade incessante sulla città, il cui cupo sudiciume è squarciato dai sgargianti colori al neon di insegne e megaschermi. Il potere economico e militare è in mano alle Corporazioni, società dalla dubbia moralità che cercano con ogni mezzo di affermare la propria supremazia. I progressi in campo tecnologico hanno permesso lo sviluppo di protesi cibernetiche per l’incremento delle prestazioni fisiche e non solo. La nostra missione è quella di coordinare una squadra di quattro agenti operativi e svolgere una serie di incarichi che ci porteranno ad infiltrarci sempre più a fondo nelle zone dominate delle varie compagnie, fino a raggiungerne il cuore pulsante. 
Chiaro, insomma, come l’impianto narrativo non sia assolutamente il piatto forte del gioco e le missioni non si differenzino molto tra di loro: nella maggior parte dei casi basta arrivare al terminale indicato e hackerarlo o recuperare dei dati da una struttura per portarle a termine. Il titolo si presenta come uno strategico in tempo reale a visuale isometrica e possiede una struttura GDR profonda e ricca di sfaccettature. Ma andiamo con ordine, prima di tutto parliamo dei nostri sottoposti e delle loro peculiarità.
I quattro elementi che compongono il nostro team incarnano ognuno un archetipo diverso, utile a ricoprire un ruolo specifico durante le nostre sortite. Il Soldato, affidabile e coriaceo guerriero, dà il meglio di sé durante gli scontri a fuoco, può accedere a bonus per l’aumento del danno e della difesa, bypassare terminali con le “maniere forti” e sbloccare le valvole degli impianti ad alta pressione. Il Supporter, un elemento indispensabile in grado di potenziare l’intero team con una serie di skill passive e l’utilissima abilità Scan, che ci permette di vedere chiaramente nemici, telecamere, terminali, condotti di aerazione e molto altro in un’area intorno a noi. Poi viene l’Hacker, esperto nel penetrare le difese informatiche dei vari terminali e utile a molteplici scopi: dall’aprire una porta o disattivare una telecamera al trafugare informazioni di massima importanza. Il cervellone inoltre può prelevare materiale genetico da quasi tutti gli NPC per la clonazione, ma su questo torneremo dopo. Per ultimo l’Infiltrato, un misto tra un cecchino e un ninja, e il più agile del gruppo poiché, grazie al suo addestramento, può usare le zip line, sgattaiolare nei condotti di aerazione, diventare invisibile per un breve lasso di tempo e colpire corpo a corpo con una letale katana.
Ognuno dei nostri personaggi sale di livello con il procedere della campagna e i punti abilità ottenuti sono liberamente spendibili nei relativi alberi tra skill attive e passive, alcune comuni a tutti ed altre riservate solo a specifiche classi.
Tecnologia al nostro servizio
Come avrete capito dalle abilità dei membri del nostro team, è possibile approcciare le varie missioni in diversi modi: dall’incursione a testa bassa fino alla perfetta infiltrazione silenziosa. In realtà il titolo non può in alcun modo essere giocato come un action puro e costringe il giocatore a scegliere vari “percorsi” più o meno esposti, intervallando momenti di totale invisibilità a violenti scontri a base di raggi laser e granate al plasma. Una volta scoperti all’interno di una zona off limits infatti, tutta l’area verrà messa in allerta e i militari della struttura non tarderanno a raggiungerci e attaccarci. C’è un sistema di coperture molto intuitivo anche se non perfetto, e se ben asserragliati è possibile tenere la posizione per un po’, trattenendo le ondate di nemici mentre l’hacker sblocca una porta o finisce di prelevare preziose informazioni da un terminale. Alla fine però è sempre meglio darsi alla macchia, trovare un nascondiglio sicuro e attendere che le acque si siano calmate. La difficoltà è tarata verso l’alto e molto spesso avere l’equipaggiamento corretto può fare la differenza tra il successo ed il totale disastro. 
A proposito di equipaggiamento, fortunatamente il progresso tecnologico ci viene in aiuto mettendoci a disposizione soluzioni avveniristiche utili per lo svolgimento del nostro lavoro. Concludendo le missioni infatti si sbloccano gli schemi per realizzare armi, accessori, innesti cibernetici e svariati altri oggettini molto utili. La ricerca è personalizzabile in un ampio ventaglio di possibilità: da breve e costosa a lunga ma economica. Ogni soldato è equipaggiabile con impianti cybernetici in testa, busto, braccia e gambe ed ognuno di essi influirà su caratteristiche passive, come bonus percentuali alla salute, o attive, conferendoci per esempio la possibilità di raggiungere i condotti di ventilazione. Ognuno degli operativi inoltre è clonabile in qualsiasi corpo a nostra disposizione, ma non prima che l’hacker si sia impossessato del materiale genetico del soggetto  attraverso l’abilità di cui vi parlavo poco sopra. I corpi possono avere caratteristiche base variabili che si adattano meglio ad una classe specifica, ma si deteriorano durante il processo di clonazione fino a perdere i propri bonus, ecco perché è bene avere sempre una scorta ben fornita di involucri freschi.
Luci al neon e tanta pioggia
Tecnicamente il gioco, modellato su motore Unity, si difende benone senza stupire più di tanto. Buoni gli effetti e i modelli di armi e personaggi, gradevoli anche le esplosioni e la distruttibilità di alcune coperture. A fronte di una realizzazione tecnica coerente con il livello della produzione però abbiamo un’ambientazione caratteristica ed ispirata che trasuda cyberpunk da ogni poligono. I fan di vecchia data, così come gli appassionati del genere fantascientifico, non potranno che bearsi di quanto questo titolo si proponga come fiero stereotipo del genere. 
Il level design della città, ampia, liberamente esplorabile e densa di passanti, è intricato ed offre molteplici tipi di approccio ad ogni situazione. Purtroppo il pathfinding è spesso impreciso e in situazioni concitate contribuisce a creare una confusione decisamente poco gradevole. Una nota negativa va al sistema monetario. I soldi infatti si fanno, oltre che attraverso poche missioni relative alle banche, installando degli estrattori negli sportelli bancomat. Più estrattori avremo installati e più dollari al secondo guadagneremo. Questo significa che, se necessitiamo di un particolare oggetto per affrontare una missione, bisognerà semplicemente attendere di avere abbastanza denaro da acquistarlo, procedura sicura ma noiosa. 

HARDWARE

MINIMI:OS: Windows 7 o successivi Processore: x86 Dual Core 2.4 GHz RAM: 3 GB Scheda grafica: DirectX 9 GPU da 1GB HDD: 2 GB di spazio disponibile

RACCOMANDATIProcessore: x86 Quad Core 3.4GHz o superiore RAM: 4 GB Scheda grafica: DirectX 11 GPU da 2 GB DirectX: Versione 11 HDD: 2 GB di spazio disponibile

– Cyberpunk allo stato puro

– Sistema ruolistico profondo

– Impegnativo

– Sistema monetario infelice

– A volte confusionario

– Storyline poco coinvolgente

8.0

Satellite Reign tenta di dare nuovamente lustro ad un nome tanto vecchio quanto rispettato. Il genere non è più in auge da molti anni ma i ragazzi di 5 Levels Studios hanno fatto un ottimo lavoro. Questo è un titolo che rende omaggio al capolavoro Bullfrog modernizzando e ampliando un gameplay di quelli duri e puri. La profondità del sistema GDR e l’ambientazione squisitamente cyberpunk faranno la gioia dei vecchi fan ma sono apprezzabilissime anche da chi non ha mai sentito parlare di Syndicate. Una storyline poco coinvolgente e qualche altra piccola magagna non intaccano gravemente la bontà della produzione, che rimane impegnativa ed appagante. Se volete vedere cose che gli umani non possono neanche immaginare, questo è il gioco che fa per voi.

Voto Recensione di Satellite Reign - Recensione


8