Samsung Galaxy S III

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a cura di ghigghi

Puntuale come un orologio svizzero (o meglio coreano), il Galaxy S III è arrivato anche sugli scaffali italiani rispettando perfettamente la data annunciata da Samsung alcune settimane fa, anche se al momento di scrivere è disponibile solo la versione bianca a causa di alcuni problemi di produzione di quella Pebble Blu, che comunque non dovrebbe tardare più di tanto. Nonostante la concorrenza di altri smartphone Android di fascia alta sia piuttosto serrata con concorrenti come l’HTC One X e l’LG Optimus 4X HD, è proprio il Galaxy S III ad attrarre la maggior attenzione del pubblico e sarà proprio l’erede del vendutissimo S II a dominare questi mesi estivi, almeno fino all’annuncio di iPhone 5.
Le dimensioni contano
Abbiamo testato a fondo un Galaxy S III da 16 GB brandizzato Wind, il cui prezzo di listino è stato confermato a 699 euro. Una cifra importante e ben poco aggressiva secondo molti analisti e in effetti non si tratta di spiccioli, ma va anche detto che già al day one su molti store online si potevano trovare sconti significativi, senza dimenticare le offerte dei vari operatori telefonici tra cui quella di Vodafone, l’unica per ora a offrire il Galaxy S III nella versione con 32 GB di memoria interna seppur al prezzo vertiginoso di 779 euro. Numeri che la dicono lunga sull’esclusività di questo smartphone Android che Samsung ha dotato di componenti hardware di altissimo livello, sebbene non manchi qualche piccola delusione per alcuni fattori come memoria RAM e reparto fotografico. Ma andiamo con ordine. Le dimensioni del Galaxy S III sono importanti e se i quasi 14 cm di lunghezza vi sembrano troppi, pensateci bene prima di acquistarlo, soprattutto se non avete mai digerito il formato maxi del Galaxy Note. Rispetto a quest’ultimo possiamo però contare su un display da 4,8” più piccolo di mezzo pollice, su uno spessore di soli 8,6 mm (contro i 9,8 del Note) e su un peso di appena 133 grammi, quasi 50 in meno del Note. Ne esce un device non proprio per tutte le tasche e forse poco adatto alla grande mobilità che ci attende in questi mesi estivi, ma Samsung ha fatto tutto il possibile per limitare peso e spessore, compresa la tanto discussa cover posteriore ultraflessibile in policarbonato che oltre a sopportare un piegamento fino a 180 gradi è davvero leggerissima. Il discorso delle dimensioni è poi molto soggettivo e i sette milioni di Note venduti in tutto il mondo lo dimostrano chiaramente, nonostante per molti rimanga ancora oggi illogico e scomodo portarsi dietro un dispositivo mobile di dimensioni simili. 
Quad-core di ultima generazione
Delle caratteristiche hardware del Galaxy S III abbiamo già parlato nel precedente speciale subito dopo la presentazione londinese di Samsung, ma vale la pena ripassarle. All’interno dello smartphone troviamo un processore quad-core ARM Cortex A9 da 1.4 GHz e una GPU Mali 400 MP; un’accoppiata che assicura prestazioni molto elevate e infatti i nostri benchmark hanno riportato risultati eccellenti. Con Quadrant siamo arrivati a quasi 5400 punti contro i 3100 del Galaxy S II, mentre con il GL Benchmark Egypt abbiamo raggiunto 103 punti (punteggio inferiore al solo nuovo iPad) e il BrowserMark ha riportato addirittura un valore di quasi 170.000 contro 112.000 del Galaxy S II. La potenza insomma c’è tutta e spiace solo doversi accontentare di un solo GB di RAM quando la versione americana ne offre il doppio pur montando un processore S4 dual-core. Ad essere sinceri però non abbiamo notato nessun limite legato alla RAM. Tutto è estremamente fluido, il multitasking funziona alla perfezione anche con un video in HD in background e di lag nemmeno l’ombra, senza contare che il telefono è disponibile solo da pochi giorni e che lo spazio per aggiornamenti e miglioramenti vari è ancora enorme. Contrariamente ad altri recenti modelli di fascia alta molto “chiusi”, abbiamo apprezzato anche la decisione di Samsung di mantenere una piena accessibilità all’interno dello smartphone, così da sostituire la batteria e da inserire una Micro SD o una Micro SIM senza alcun problema. L’altro grande punto a favore del Galaxy S III è il display Super Amoled HD da 4,8 pollici con risoluzione di 1280×720 pixel e una densità di 306 ppi, di poco inferiore a quella del retina display di iPhone 4 e 4S. Se il tipo di pannello rimane quasi identico a quello del Galaxy Nexus, troviamo una diversa impostazione dei colori (ci sono parecchie opzioni a proposito), il supporto alla C-Pen (ma il pennino del Note non è compatibile), il vetro Gorilla Glass 2 e un’ottima luminosità, sebbene su questo versante i display IPS riescano a offrire ancora qualcosa in più. La qualità complessiva è altissima e basta lanciare il filmato promozionale in HD già presente in memoria per apprezzare il dettaglio, il contrasto, la resa dei neri e le ottime sfumature cromatiche. Anche le dimensioni rappresentano la perfetta via di mezzo tra il Note e il Galaxy S II, non risultando esagerate e permettendo un utilizzo con le dita sufficientemente pratico (e poi, come per ogni cosa, basta farci un po’ l’abitudine).
Una voce amica
Il test dell’autonomia ha riportato risultati pari (se non di poco superiori) alle aspettative. Dopotutto il Galaxy S III monta una batteria di poco inferiore a quella del Note, che ricordiamo però avere un display ancora più ampio. Dopo un rodaggio minimo di circa dieci ricariche, con un utilizzo molto intenso tra 3G sempre attivo, GPS, filmati, Wi-Fi, giochi e luminosità di poco superiore alla metà, abbiamo raggiunto le 12 ore, mentre optando per un uso più conservativo e rinunciando a qualche feature multimediale la situazione migliora enormemente. Nulla di miracoloso sia chiaro, ma trovare oggi uno smartphone quad-core con display da 4,8” in grado di fare meglio è impossibile e, anche in questo caso, i prossimi aggiornamenti di ICS potrebbero migliorare ulteriormente la situazione. Passando invece al reparto imaging, la fotocamera posteriore da 8 Megapixel rappresenta forse la delusione più grande per chi si aspettava qualcosa di più “rivoluzionario” rispetto a Note, S II e iPhone 4S. In effetti le differenze rispetto a questi tre terminali a livello di ottica, lente e sensore sono davvero minime, anche se del S III abbiamo apprezzato la velocità dell’autofocus, l’efficacia del flash, lo scatto multiplo e le molte opzioni disponibili già in fase di scatto e di ripresa, visto che possiamo anche registrare video fino a 1080p. Nessun problema nemmeno con la navigazione web, che risulta sempre fluidissima, ottimizzata alla perfezione anche sui siti in flash più pesanti e ricca di nuove feature, come il controllo separato dei colori e la funzione Eyes On che mantiene il display attivo se lo stiamo guardando. Troviamo poi una vasta scelta di gesture rese possibili da un nuovo sensore di movimento per effettuare chiamate, interrompere la riproduzione multimediale, ingrandire le pagine web, segnalare le notifiche e molto altro ancora. A livello software Samsung offre fin da subito 50 GB di spazio gratuito in the cloud con Dropbox, l’interessante Music Hub con milioni di canzoni da ascoltare in streaming a 9,99 euro al mese per la versione Premium e S Voice, l’assistente vocale che da qui in poi farà concorrenza al tanto acclamato Siri. Il miglioramento rispetto al Vlingo del Galaxy S II è notevole sia per la maggior quantità di operazioni eseguibili a voce, sia per la comprensione della pronuncia e della lingua italiana. Non siamo ancora giunti a un livello tale da comandare lo smartphone in tutte le sue funzioni, ma la strada è quella giusta e la dettatura degli SMS è stata migliorata enormemente risultando davvero comoda e immediata. Accenno finale al GPS, forse il migliore per velocità, sensibilità e tenuta di aggancio provato fino ad ora su uno smartphone (non solo Android).        

Non fosse per la “normalità” della fotocamera e dell’ autonomia e per il prezzo poco aggressivo, il Galaxy S III raggiungerebbe tranquillamente quasi la massima valutazione in tutte le voci principali. Display eccellente, peso ridottissimo, spessore minimo, processore potente, fluidità ai massimi livelli, ricca dotazione software, gesture innovative, assistente vocale, GPS velocissimo. Un vero top di gamma con pochissimi difetti e con un margine di miglioramento ancora ampissimo se pensiamo che sono passati solo pochi giorni dall’uscita. E qualcosa ci dice che Apple dovrà inventarsi qualcosa di veramente rivoluzionario per il suo prossimo iPhone se vuole tenere testa a questo nuovo gioiello di Samsung.