Samsung Galaxy Nexus

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a cura di Nitro

Il panorama dei telefoni cellulari offre oggigiorno una varietà davvero incredibile: si passa da terminali low end, dotati delle semplice funzioni di chiamata e texting, a dispositivi capaci di garantire una user experience pari a quella desktop. Concentrandosi su quest’ultima fascia, è innegabile come Android ed iOS si contendano il dominio del territorio tentando di proporre agli utenti più esigenti e amanti della tecnologia soluzioni che possano stupirli in continuazione. Samsung Galaxy Nexus, approdato nei negozi italiani lo scorso dicembre, ha portato una ventata d’aria fresca con la nuova versione del sistema operativo di casa Google, Android 4.0 Ice Cream Sandwich, e di recente abbiamo avuto la possibilità di testarlo per qualche settimana.
Galassiaaa
All’interno della confezione si può trovare il dispositivo corredato da una dotazione standard di accessori, tra cui un cavo USB ed un adattatore per collegarlo a una presa a muro, un paio di auricolari in-ear di discreta fattura, sempre prodotti da Samsung, ed il consueto manuale d’istruzioni allegato a quello relativo alla garanzia.Una volta estratto dalla scatola, Galaxy Nexus lascia piacevolmente stupiti grazie al suo peso caratteristico di circa 138 grammi e alle imponenti dimensioni di 67,94×135,5×8,94 millimetri, le quali, nonostante tutto, non costituiscono impedimenti di sorta durante l’utilizzo. La forma richiama molto quella già vista in Nexus S, in quanto anche questo terminale presenta una leggera curvatura nella parte inferiore, elemento totalmente impercettibile che dona un pizzico di originalità al design. Lungo il lato destro si trovano il tasto d’accensione e i tre Pogo Pin adibiti al collegamento ad una dock esterna, mentre sul lato opposto è presente il classico regolatore di volume a due tasti. L’area frontale inferiore ospita l’entrata miniUSB, jack in da 3,5mm, microfono e LED di notifica, mentre quella superiore al display presenta il sensore di luminosità, quello di prossimità e la fotocamera frontale da 1.3 megapixel. Lungo il retro, caratterizzato da una scocca in plastica ruvida, compare infine la fotocamera principale da 5 megapixel, il flash LED e l’altoparlante mono.
Esplosione di colori
Galaxy Nexus si presenta dunque con gli attributi più basilari, ma il suo stile è fortemente influenzato dalla totale assenza di pulsanti fisici per muoversi nei menu del sistema operativo: il display multi touchscreen da 4,65 pollici Super AMOLED comprende in basso un’area di 720×96 pixel dedicata ai tre tasti touch, rispettivamente Back, Home e Task Manager, oltre ovviamente a quello dei menu contestuali che comparirà durante l’esecuzione di un’applicazione.
La notevole estensione dello schermo ad una risoluzione totale di 720×1280 pixel a 59,98 Hz ci ha sin da subito colpito, grazie alla brillante resa dei colori ed una sensibilità al tocco davvero notevole, caratterizzata dalla totale assenza di input lag. La densità dei pixel del valore di 316ppi consente di sfogliare le proprie pagine web preferite senza dover zoomare eccessivamente, e la luminosità autoregolante evita di affaticare troppo l’occhio in tutte le condizioni di luce. Stupisce in questo ambito la mancanza del tocco di Corning con la tecnologia Gorilla Glass, trattamento dello schermo ormai presente nella stragrande maggioranza di dispositivi della medesima fascia cui appartiene Galaxy Nexus in grado di garantire un’incredibile protezione da graffi, polvere e agenti esterni che possano scalfirlo con la loro natura affilata. Nonostante tutto, però, lo schermo del terminale si è rivelato davvero resistente, ma una pellicola di buona fattura non guasterebbe di certo per assicurare una protezione completa.
Passando invece all’altoparlante mono, è da segnalare come l’audio in uscita non risulti particolarmente entusiasmante, e la scelta di porlo sul retro piuttosto che a lato del dispositivo ci ha più volte visto ostruirlo con le dita in modo del tutto involontario. Discorso differente invece per la qualità dello speaker audio utilizzato durante le chiamate, rivelatosi molto valido nello svolgimento della sua funzione.
A tutta birra
Il processore montato su Galaxy Nexus è un ARMv7 rev 10, caratterizzato da due core fisici ad una frequenza minima di 350 MHz, mantenuta durante lo standby, e massima di 1200 MHz. Tale componente, abbinato ovviamente alla memoria RAM di 1 GB, è sempre riuscito a mantenere fluida l’esecuzione del sistema, nel nostro caso Android Ice Cream Sandwich 4.0.1 e successivamente 4.0.4 (durante queste settimane abbiamo potuto aggiornarlo alla più recente versione, beneficiando oltretutto di un notevole incremento prestazionale per quanto concerne la durata della batteria), sia durante la semplice digitazione di un messaggio di testo, sia durante la navigazione in portali davvero pesanti con applet java e flash player. In quest’ultimo caso va citato il rendering della pagina web pressoché immediato, senza fastidiose e momentanee aree sfocate sul testo come accadeva con Nexus S. Ottimo anche il suo comportamento durante l’utilizzo di giochi del calibro di Shadowrun grazie alla scheda video PowerVR SGX 540, con la quale non abbiamo accusato particolari cali di frame rate che potessero compromettere l’intera esperienza di gioco. Tali prestazioni vengono confermate anche dai benchmark nei test effettuati con Quadrant Standard, dove abbiamo constatato l’eccellente indice prestazionale del nuovo gioiello di casa Samsung: sempre confrontandolo con Nexus S, il primo ha un punteggio totale di 2355 contro i suoi 1289, ponendosi tra le altre cose anche al di sopra di Galaxy Tab con un risultato davvero sorprendente. Rimanendo in tema di velocità, non si può non sottolineare l’efficienza del modulo HSPA+, che in condizioni di segnale ottimo e stabile ha raggiunto picchi decisamente convincenti, andando a sfiorare i 5mbps in download e 1.5mbps in upload. 
L’eccessivo stress della CPU e del modulo di rete presenta tuttavia l’elemento debole del dispositivo di Google e Samsung: durante un utilizzo intenso Galaxy Nexus comincia a scaldarsi anche fin troppo nella parte posteriore. Discorso diverso invece se ci colleghiamo mediante il modulo Wi-Fi integrato con supporto ai protocolli standard e a quello 802.11n, caratterizzato da una buona copertura in termini di segnale. Valida anche la possibilità di condividere la connessione 3G/HSPA+ ad altri dispositivi tramite l’opzione di tethering così come la funzionalità Wi-Fi Direct, che consente di collegarsi direttamente ad altri dispositivi senza la necessità di un access point.
Play, Share, Go
Passando alla multimedialità, la fotocamera principale da 5 megapixel è caratterizzata da un sensore dotato di autofocus continuo, multiscatto, panoramica e zero shutter lag, feature che vede scomparire il breve ritardo che intercorre dall’input alla cattura effettiva dell’immagine. Volgendo l’attenzione ai video, il supporto alla registrazione in formati HD si è rivelato molto convincente, con una resa valida ad una risoluzione di 720p e 1080p e con la possibilità di operare alcune distorsioni in tempo reale, così come lo scatto mediante una pressione sullo schermo durante la registrazione. Buono infine il flash LED posto sotto di essa, indispensabile in condizioni di scarsa luminosità. La fotocamera anteriore, invece, è caratterizzata da un sensore da 1.3 megapixel capace di registrare video fino ad una risoluzione di 1280×720 pixel. Oltre a ciò, grazie all’ultima versione di Android è possibile beneficiare del Face Unlock, funzione che, come facilmente deducibile dal nome, permette di sbloccare il telefono mediante l’utilizzo del riconoscimento del volto. Tramite una semplice procedura abbiamo permesso al telefono di scattare una foto al nostro viso e memorizzarne i tratti somatici. Successivamente, selezionando tale funzionalità di sblocco dalle impostazioni del device, ogni volta che desideravamo utilizzarlo era necessario porsi dinnanzi alla fotocamera e attendere il riconoscimento. E’ da segnalare la buona efficienza della feature, tuttavia inficiata dal fatto che, ovviamente, è facilmente aggirabile e meno sicura della classica combinazione alfanumerica.
Le immagini e i video catturati vengono poi memorizzati nell’ampio storage da 16GB (di cui circa 13 disponibili per l’utente), purtroppo non espandibile con alcuna memoria esterna data l’assenza dello scompartimento apposito. Nonostante tutto, tale fattore non comporta una grandissima limitazione, dato che lo spazio disponibile si è rivelato più che sufficiente durante la nostra prova. La presenza del protocollo MTP permette inoltre di collegare il telefono via USB ad un computer e farlo rilevare come memoria di massa senza bloccarne le funzionalità, cosa che per esempio non era possibile fare con il fratello minore Nexus S (almeno con la rom stock). Non mancano infine il modulo Bluetooth 3.0, barometro, bussola e GPS con A-GPS che garantiscono un fix della posizione praticamente immediato e preciso, giroscopio, accelerometro ed NFC integrato direttamente nella batteria, il quale rende il dispositivo compatibile con i metodi di pagamento wireless, seppur attualmente poco impiegati sul suolo italiano. 
Feel the Google Experience
Android 4.0 Ice Cream Sandwich, si sa, ha apportato una serie di nuovissime ed interessanti feature che hanno cambiato radicalmente il modo di intendere ed utilizzare gli smartphone. La versione 4.0.4, come già citato, è caratterizzata da un’ottima fluidità durante l’utilizzo e garantisce una durata della batteria da 1750 mAh non del tutto eccezionale a causa dell’eccessivo battery drain comportato dal vasto schermo equipaggiato, così come dal modulo HSPA+, che, navigando ininterrottamente, riesce a in poche ore a far calare l’autonomia anche del 15/20%.
Differentemente da quanto accade con altri terminali Samsung, inoltre, la Google Experience preclude la presenza dell’interfaccia TouchWiz e disabilita per esempio la sincronizzazione dei contatti Facebook con quelli della rubrica, seppur l’opzione sia selezionabile. Tale inconveniente, tuttavia, è facilmente risolvibile tramite l’installazione di applicativi di terze parti disponibili direttamente su Google Play Store.

Dopo circa un mese di intenso utilizzo possiamo ritenerci più che soddisfatti di Samsung Galaxy Nexus. La velocità del processore, il brillante display e le incredibili funzioni offerte da Android Ice Cream Sandwich hanno saputo nel complesso convincerci. L’arrivo di Galaxy S III potrebbe comportare un ulteriore price drop del dispositivo, tenete d’occhio i listini prezzi, poiché alla prima occasione sarebbe davvero un peccato farselo scappare.