Anteprima

SOCOM: Forze Speciali

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a cura di Mugo

Ci sono stati momenti nella storia dei videogiochi che hanno visto fiorire un platform dietro l’altro, momenti che sono stati caratterizzati da susseguirsi di adventure in terza persona, momenti in cui il banco di prova per una console era il suo miglior gioco di corse. Ora, se dovessimo identificare un genere rappresentativo della nostra epoca, sono gli sparatutto a farla da padrone: gli ultimi eredi di Doom arrivano infatti su console e PC in grandi quantità: la ricetta per farsi notare in mezzo a questo mare d’abbondanza è dunque riuscire a dosare con sapienza elementi unici ad altri già affermati per interessare, senza per questo disorientare i giocatori. Se poi a tutto ciò aggiungiamo un nome che già da solo attira le attenzioni dei giocatori non possiamo che guardare con attenzione alla produzione in questione: è il caso di SOCOM: Forze Speciali, in arrivo il 20 aprile prossimo in esclusiva su Playstation 3.

Pochi, ma buoniLa conferenza stampa cui abbiamo partecipato è stata tenuta da Travis Steiner, Lead Designer di Zipper Interactive, che non ha perso occasione per sottolineare come il gioco di squadra sia al centro delle meccaniche di questo ultimo capitolo della fortunata serie (che ha all’attivo ben 12 milioni di copie vendute). Facciamo un passo indietro, perché per esistere, una squadra speciale ha bisogno di un’ambientazione che richieda le sue gesta. Nel nostro caso siamo in Asia, nello Stretto di Malacca, dove locali gruppi di guerriglieri hanno assalito e brutalmente eliminato un distaccamento della forza internazionale di pace. Quando la situazione è tanto calda da sfuggire di mano alle forze governative è chiaramente la volta della squadra speciale di cui sopra (e con essa del giocatore): cinque elementi attentamente addestrati per una missione di sei giorni nei quali sgominare i ribelli e riportare l’ordine nella giungla. Qua va subito segnalata un’idea interessante: essendo la forza speciale a composizione internazionale, il gioco ci farà impersonare un soldato della nazione in cui ci troviamo. E’ il caso però di calmare facili entusiasmi: niente Col Moschin o Comsubin per noi, ma solo una patch tricolore sulla spalla dell’avatar, piacevole, ma si poteva curare di più.Dopo la presentazione dell’ambientazione possiamo finalmente scendere in campo e scoprire in cosa consista il lavoro di squadra in questa produzione Zipper Interactive: il controllo dei nostri compagni d’arme viene affidato all’uso della croce direzionale e soprattutto ad una lista di ordini che ci permetterà di ideare tattiche più avanzate di quanto si veda di solito in produzioni del genere. Niente più semplici ordini di sparare al tale nemico o di tenere la posizione, l’idea è quella di dare al giocatore la possibilità di impostare ordini complessi formati da più comandi in maniera da impostare il movimento della squadra per un intero combattimento ferma restando ovviamente la possibilità di cambiarne in corsa i compiti. Per quanto abbiamo potuto provare (esclusivamente le primissime missioni delle quattordici che compongono la campagna) non possiamo sbilanciarci sull’effettiva riuscita del sistema, sarà nostro compito in sede di recensione individuarne dunque la bontà.Passando al gameplay vero e proprio abbiamo avuto sensazioni contrastanti, se da un lato è interessante l’interazione con la squadra, dall’altro le situazioni proposte non ci sono sembrate particolarmente ispirate nonostante la buona varietà delle armi incontrate e la possibilità di chiamare il supporto aereo per un po’ di esplosioni in grande stile. L’intenzione di curare la campagna per il giocatore singolo però si intravede, anche alla luce di alcune missioni dall’approccio più stealth da giocare impersonando la componente femminile del gruppo esperta in infiltrazioni in complessi nemici.

Tre sistemi per controllarli tuttiNon solo l’ovvio supporto per DualShock e Move, ma anche il più interessante (almeno a prima vista) sistema di controllo pensato per lo Sharp Shooter, l’accessorio da impugnare come un fucile mitragliatore una volta incastonatovi il Move. Diciamo subito che per quanto riguarda il pad tradizionale ben poco c’è da segnalare, mentre il Move si fa notare per una maggiore immediatezza nel puntamento, ma anche per una meno comoda disposizione dei comandi. Lo Sharp Shooter invece ha tra le sue note positive un’ottima realizzazione unita ad una buona ergonomicità, bilanciate però da una curva d’apprendimento più ripida rispetto altri sistemi di controllo. Solo una prova approfondita potrà svelare se effettivamente valga la pena di avventurarsi nel mondo degli accessori.

Veniamo dunque al capitolo tecnico della nostra prova: a prima vista ci si trova di fronte ad un prodotto ben realizzato, ma privo di spunti particolarmente degni di nota. I protagonisti, così come le ambientazioni, non risaltano per personalità, complice anche una palette cromatica non molto eterogenea. Niente di male, ben inteso, ma anche niente di particolarmente buono. Discorso analogo per il gioco in tre dimensioni: a patto di avere una televisione che lo supporti sarà infatti possibile giocare in 3D, purtroppo però, oltre a qualche elemento in rilievo, l’implementazione anche di questa caratteristica non si è fatta notare per spunti interessanti.

Quando si parla di SOCOM si pensa subito al multiplayer, durante il nostro hands-on però non abbiamo potuto provare il gioco online, ma sappiamo già che prevederà cinque modalità tra le quali delle interpretazioni dei classici deathmatch e capture the flag, ma anche un’interessante novità che vedrà un giocatore interpretare un artificiere (lento, ma molto resistente) ed i suoi compagni di squadra impersonare il team di supporto per garantirne la sopravvivenza nel corso della missione. Ci è stata inoltre confermata l’attenzione verso la community: questa verrà infatti costantemente monitorata ed i feedback verranno tenuti sotto controllo e tradotti in nuove modalità per dare voce alle richieste dei giocatori.

– Interessante gestione della squadra

– Il multiplayer si promette curato

SOCOM: Forze Speciali godrà di una buona campagna per il singolo giocatore incentrata su un utilizzo della squadra che promette di essere più approfondito di quanto si sia soliti vedere. La componente online, curata e vero e proprio fulcro della produzione, promette di avere degli interessanti punti di forza che potranno però essere testati solo in sede di recensione. Tecnicamente ben fatto, ma privo di elementi particolarmente personali, il titolo di Zipper Interactive mira a soddisfare gli utenti di Playstation 3 da tempo in attesa. Alla distribuzione manca molto poco, non perdete dunque di vista le nostre pagine per la recensione completa.