Anteprima

SBK X

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a cura di Mugo

Quando il mercurio costretto nella colonnina trasparente del termometro diminuisce la sua densità e si contrae segnalando una temperatura di diversi gradi sotto lo zero c’è solo una cosa da fare: stare a casa. Anzi no. Perché se si viene invitati da Black Bean Games e Milestone, insieme a diversi colleghi della stampa europea, in uno degli hotel più eleganti del capoluogo lombardo per controllare con le proprie riscaldate mani lo stato di sviluppo dell’ultimo capitolo di quella che con buona probabilità è la serie videoludica italiana più conosciuta al mondo, restare a casa sarebbe un delitto visto il grande impegno degli sviluppatori nostrani. E’ così che nelle curate sale del Four Points Sheraton Milan abbiamo provato SBK X, per Milestone il punto di arrivo di un lungo percorso iniziato quattro anni fa con il primo episodio della serie.

Tù is megl’ che uanCome ben sappiamo la serie di SBK si è da sempre focalizzata sull’aspetto simulativo delle corse motociclistiche, ed ancora una volta è la simulazione più attenta ad essere il nocciolo della produzione grazie ad una lunga serie di migliorie e di accortezze che faranno senza dubbio la gioia degli appassionati del genere. La versione provata (o meglio, le versioni, dato che abbiamo potuto vedere sia quella per Xbox 360 che quella per Playstation 3) erano complete circa al 50% sia dal punto di vista grafico che da quello fisico. Nonostante ciò, è stato facile osservare la grande attenzione posta dagli sviluppatori nella ricerca di un modello di fisica il più realistico possibile, lasciando però al giocatore la possibilità di scegliere personalmente quali aiuti disattivare, o mitigare, tra le molte opzioni disponibili. Sebbene lo stadio di sviluppo sia solo a metà, una delle maggiori novità di questa edizione è saltata subito all’occhio: l’evolving track. Come ben sappiamo, sul tracciato di gara, esiste una traiettoria ideale che la maggior parte dei veicoli tende a seguire per affrontare con successo le curve. Bene, lungo questa traiettoria, durante tutto il week-end di gara, andranno ad accumularsi i residui di gomma dovuti al passaggio intenso di molte moto aumentando così l’aderenza all’asfalto delle due ruote che avranno un ulteriore vantaggio a sfruttarla. Un discorso analogo può essere fatto per le condizioni climatiche: poniamo che piova durante le qualificazioni e che si rassereni solo poco prima della gara vera e propria. Lungo la traiettoria ideale l’asfalto sarà più asciutto influendo decisamente sul grip delle moto, ma anche chiamando ad un’attenzione particolare il giocatore. Infatti, se accelerando in uscita di curva si passeranno i confini della scia asciutta, si avrà un repentino cambio di stabilità della due ruote che, se non gestito, potrebbe coincidere con una rovinosa caduta e conseguente danneggiamento del mezzo. Dato l’accurato sistema di danni sarà auspicabile dunque fare solo una lunga strisciata sulla ghiaia così da graffiare esclusivamente il telaio: ad ogni parte della moto colpita corrisponderà infatti un diverso danno sia esteticamente che dal punto di vista simulativo.Spesso, per quanto riguarda le simulazioni di guida, si sente dire che attivando tutti gli aiuti ci si ritrovi davanti ad un prodotto accessibile anche ai giocatori meno esperti. Non è il caso di SBK X per il quale è stato deciso un approccio molto più chiaro inserendo alcune modalità di gioco dichiaratamente arcade. Avete letto bene, oltre all’offerta dedicata al pubblico più hardcore, sarà disponibile un “gioco nel gioco” con una gestione della fisica completamente diversa e non semplicemente con un adattamento del motore della simulazione. Questa scelta ci è apparsa saggia fin da subito e ne abbiamo avuto conferma provando entrambe le modalità: la risposta delle moto cambia completamente così come la funzione dell’evolving track che si riduce a meramente estetica (e solamente estetici saranno anche i danni). La cosa fondamentale è che non si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un’esperienza meno curata di quella simulativa, quanto piuttosto differente nell’impostazione e non meno divertente.

Il cielo. Le moto. I dettagli.Dal punto di vista tecnico il balzo in avanti è decisamente evidente rispetto al precedente capitolo soprattutto per la cura posta nei veicoli, dotati di 30.000 poligoni ciascuno pilota escluso, i quali paiono ormai ad un passo dalla controparte reale. E’ proprio l’approccio ad essere cambiato, l’accento è stato posto sulle moto quali protagoniste indiscusse e lo si vede anche nei replay dove fermando l’immagine non si perde la sensazione di velocità e pericolo grazie ad un attento uso degli effetti, su tutti il blurring, sull’ambiente circostante. Nel replay cambiano anche le telecamere disponibili tra le quali ne spicca una libera completamente e gestibile dal giocatore in grado di offrire inquadrature curate e cinematografiche. Giocando con le telecamere si notano anche altre migliorie grafiche: il cielo ha quattro volte la risoluzione che aveva in SBK 09 e si vede non poco sia in condizioni serene che sotto la pioggia e così anche i tracciati. Questi si dimostrano ora molto più curati e dotati di texture più definite su cordoli e terriccio che trasmettono una sensazione di solidità anche grazie alla risposta visiva delle sospensioni quando vi entrerete in contatto. Presente poi un pubblico in tre dimensioni così come nuovi modelli degli alberi, diversi a seconda della posizione geografica del tracciato e sbandieratori, sempre in 3D, che ci avviseranno di eventuali impedimenti lungo il percorso di gara. Il prodotto che abbiamo provato in anteprima è stato presentato come l’obbiettivo che Milestone aveva in mente fin dal primo capitolo della serie, ma per il quale erano necessari investimenti che richiedevano qualche anno di preparazione con gli episodi precedenti. Novità sono presenti anche per quanto riguarda le modalità di gioco tra le quali spicca la Carriera dove saremo chiamati ad impersonare un pilota di nostra creazione nel suo percorso attraverso le tre categorie di moto disponibili. La controparte arcade, Quick Career, si differenzierà per l’assenza della componente gestionale e si tradurrà in una serie di eventi proposti ai giocatori, fermo restando la possibilità di passare di categoria anche se molto più rapidamente. Presente ovviamente anche una modalità multiplayer sebbene di questa al momento si sa solo che supporterà 16 giocatori contemporaneamente.

– Motore fisico e grafico curato

– Simulazione e arcade ben diversificate

– Un salto in avanti rispetto a SBK09

Ci siamo, dopo quattro anni di crescita Milestone è finalmente arrivata al suo obbiettivo. SBK X è un grande salto in avanti lungo il percorso intrapreso dalla serie e lo si vede fin dal nome che abbandona la numerazione per marcare una volta di più questo cambiamento. La passione dei nostri conterranei impegnati nello sviluppo è tanta e si può evincere dalla cura posta nella realizzazione di un motore fisico realistico e di un prodotto tecnicamente curato. I mesi che ci separano dall’uscita del titolo (prevista per maggio 2010) saranno decisamente intensi per gli sviluppatori, che dovranno limare le imperfezioni e sistemare i bug, per dare ai giocatori una simulazione di guida di alto livello. Il tempo a disposizione non è molto se teniamo presente che SBK X non è il solo gioco in via di sviluppo presso gli studi di Milestone; speriamo che questo non incida sulla qualità del prodotto, il quale ha messo in evidenza grandi potenzialità. Spaziogames come di consueto lo seguirà per voi tenendovi aggiornati fino alla recensione definitiva.