Recensione

Runaway

Avatar

a cura di Stefo

Dai ragazzi dell’iberica Pendulo Studios (già creatori del buon Hollywood Monsters), arriva una nuova avventura grafica vecchio stile, con trama coinvolgente, umorismo e tutto quello che stavate aspettando dai tempi di Monkey Island.Si tratta di Runaway, un’ esperienza “on the road” che condurrà il protagonista (Brian) da una parte all’altra degli USA per il bene di una leggiadra fanciulla.Come è praticamente d’obbligo per questo genere di titoli, anche in questo caso la trama riveste un ruolo fondamentale nello svolgimento della vicenda, rappresentando uno dei punti di forza più saldi di questo titolo.

La Trama“Misteriosa, audace, bellissima…davvero bellissima. Sulla mia strada ho incontrato Gina e la mia vita è cambiata per sempre. Fino a poche ore fa la mia unica preoccupazione era finire il dottorato all’università di Berkley. Adesso penso soltanto a salvare le nostre vite.”Sono le parole stesse con cui Brian descrive la situazione parecchio intricata in cui si è trovato… e le stesse parole presenti sulla confezione del gioco. Brian è un universitario come tanti… con in testa di finire gli studi. Per questo ha deciso di saltare sulla sua auto, guidare nel cuore della notte fino all’università di Berkley, incontrare il suo insegnante e cominciare la specializzazione della sua laurea (un dottorato). Purtroppo un’idea infausta attraversò la mente di Brian: fermarsi a Manhattan per ritirare un libro ordinato da tempo. E’ proprio sull’isola famosa per il suo skyline Brian fece l’incontro di Gina… investendola! Essendo Brian una persona per bene, portò Gina in ospedale…e lei raccontò qualcosa di inquietante. La ragazza aveva appena assistito all’omicidio del padre, per mano di 2 sicari e nella foga di scappare incontrò il cofano di Brian. Il padre poco prima di morire diede a Gina un misterioso crocifisso… quale era il suo significato? Perché hanno ucciso il padre di Gina? Tutte risposte che dovremo cercare durante il nostro viaggio attraverso gli USA in compagnia della bella donzella…cercando di proteggerla: è testimone di un omicidio, e al 100% lei potrebbe essere la prossima vittima!Come inizio non c’è male: come vi anticipavo la trama è plausibile, ricca di mistero e, lo scoprirete durante il gioco, piena di colpi di scena. Una delle cose che colpisce immediatamente è la “normalità” della situazione…ok, non capita tutti i giorni di avere un tourbillon di eventi di questo tipo, ma pensateci un attimo: si tratta di un’avventura ambientata nei nostri giorni, senza implicazioni di alieni o magie impossibili, e nonostante questo riesce ad essere coinvolgente! Un plauso a Pendulo Studios!

Punta e Clicca… la storia delle Avventure!La struttura del gioco è molto semplice, in quanto è praticamente identica a quella di tutte le avventure grafiche di successo. Si tratta del classico ma efficacissimo “punta e clicca”, che ha fatto la fortuna delle avventure targate LucasArts.Il gioco si governa completamente tramite mouse (anche se ci sono delle scorciatoie via tastiera): con un click si può far muovere il personaggio, fargli esaminare o raccogliere oggetti o semplicemente colloquiare con qualcuno. Nell’ultimo caso starà a noi scegliere la frase giusta al momento giusto. L’interfaccia, ancora oggi, è efficace, funzionale e garantisce un’immediatezza di approccio davvero incredibile. Oltre allo scenario vero e proprio avremo a disposizione un inventario ben strutturato, accessibile semplicemente muovendo il mouse e ciccando con il tasto destro vicino al margine superiore dello schermo. Nell’inventario avremo tutti gli oggetti raccolti durante l’avventura, con la possibilità di riesaminarli, combinarli, utilizzarli con lo scenario. Un oggetto esaminato nuovamente potrebbe far scoprire proprietà differenti, oppure racchiudere altri piccoli oggetti utili. Anche in questo caso, l’utilizzo dell’oggettistica con lo scenario è semplice ed intuitiva, anche se quando proveremo a creare un abbinamento non possibile Brian dirà semplicemente frasi come “NO” oppure “NON POSSO FARLO”, senza farci capire il perché…cosa un po’ anonima.Gran parte degli enigmi presenti nel gioco saranno risolvibili raccogliendo oggetti, combinandoli ed utilizzandoli con un elemento del paesaggio o con un personaggio.Tutto nella norma. Gli enigmi stessi sono comunque ben strutturati,senza risultare mai particolarmente ripetitivi. Tutti gli enigmi non risolvibili in questo modo sono basati sulla memoria fotografica di Brian. Molti oggetti, durante il gioco, non possono essere presi subito, ma solo quando sarà strettamente necessario. Proprio per questo dovremo ricordare esattamente dove avevamo visto “…proprio quella valigetta che ci serve…”, cosa non facilissima ma che può essere risolta giocando con la dovuta attenzione.La caratteristica comune a tutti gli enigmi riguarda la “logicità” degli stessi. Non sarà necessario piegare una scimmia a come una chiave inglese per proseguire nel gioco…basta la logica: generalmente è abbastanza facile capire quale potrebbe essere la soluzione di un enigma, ma sarà poi necessario procurarsi l’oggettistica necessaria.Scordatevi quindi la “pappa pronta”! Quello che vi serve non è necessariamente dietro l’angolo, e sarà molto facile dover tornare a visitare locazioni già esplorate per avere nuovi oggetti ed informazioni. La cosa non fa altro che aumentare la varietà di situazioni all’interno del gioco.Per dimostrare quanto vi ho detto bastano i numeri: durante l’avventura visiteremo più di 100 scenari sparsi per tutta l’America (le foto rendo molta più giustizia delle parole in questo caso) e potremo utilizzare ben 150 oggetti contemporaneamente, su un totale di 300.

Versione Italiana vs Resto del MondoRunaway è un titolo già uscito in alcuni paesi Europei, riscuotendo un successo incredibile. Qui in Italia sembra destinato a raccogliere altrettanto…i giochi sono praticamente tutti identici, se si esclude la localizzazione. La versione italiana gode però di alcuni piccoli extra, che vi elenco qui sotto. Non sono di certo caratteristiche fondamentali, ma aumentano il valore del titolo.

– Sequenza introduttiva rinnovata con la possibilità di vedere i bozzetti originali– Nuove frasi ad hoc– Profondità del colore fino a 32bit– Opzione di Installazione Completa (2Gb) per non utilizzare il CD– Compatibilità con gli ultimi sistemi operativi Windows– Soluzione Completa dell’avventura su CD (per chi è in difficoltà)

Grafica e SonoroPer anni abbiamo sostenuto che l’importante in un gioco è l’essenza del divertimento, il coinvolgimento… il discorso è sempre valso un po’ di più per gli strategici e per le primissime avventure grafiche. Sono felicissimo di dirvi che la realizzazione tecnica di Runaway è davvero qualcosa di spettacolare!La grafica si contraddistingue per il suo stile cartoonistico, ma non è realizzata in cell shading come la moda impone. Stando alle informazioni che ho reperito, la tecnica grafica si chiama “non Photorealistic Rendering” e permette di catturare in tempo reale i movimenti di una fonte in 3D e rielaborarli in 2D…un po’ come un disegno vero e proprio. Questo rende i movimenti estremamente fluidi, ma lascia carta bianca nella caratterizzazione dei personaggi! Il risultato è ottimo! L’area video è impostata a 1024*768, e con macchine abbastanza potenti si può anche impostare la profondità del colore a 32bit! Bene anche le scene di intermezzo (più di 30 minuti di cinematics), anche se il dettaglio grafico è leggermente inferiore rispetto a quello del gioco vero e proprio. I movimenti delle labbra, pur essendo perfettamente sincronizzati con il sonoro, sono a volte un po’ imprecisi.Il sonoro è composto da una colonna sonora originale “intelligente” di ben 24 brani, che dinamicamente accompagnerà le nostre gesta. Il sistema ricorda il buon vecchio iMuse delle Lucas, ed ammetto che anche in questo caso il risultato è ottimo. Le musiche sono accattivanti e ben realizzate. I dialoghi, perfettamente recitati in Italiano,non sono buoni come le musiche: sembra quasi che siano stati campionati ad un bitrate più basso; a volte i dialoghi sono accompagnati da un fastidioso fruscio di fondo…ma se contiamo le più di 5000 frasi campionate, possiamo anche chiudere un occhio, no?

Realizzazione tecnica ottima

Intelligente, divertente, coinvolgente

Un gioco fuori dal coro

Qualche difetto sonoro

All’inizio sembra un po’ troppo lineare

8.5

Ho giocato volentieri a Runaway, e questo perché il gioco “si lasciava giocare”. Tanto per i grandi esperti di avventure, quanto per i novellini, Runaway può essere un’esperienza di gioco molto gratificante. Il titolo è vasto, vario, divertente e completo.

Tecnicamente è ottimo, ed è giocabile da subito, senza necessità di perdersi in 900 pagine di manuale. La trama, poi, riesce a tenere incollati al monitor senza sosta! In un periodo in cui si parla solo di FPS, RTS, grafiche 3D da milioni di poligoni, schede potentissime, quello che ci vuole è un GRAN GIOCO, che unisce la bellezza realizzativi alla sostanza. Una ventata d’aria fresca in un mercato che cerca sempre di più l’effetto speciale! Runaway ci riporta ai gloriosi tempi delle avventure bidimensionali, dove bastava toccare una leva per aprire in noi la speranza di aver finito una missione…per vederne subito un’altra. Al prezzo di vendita proposto (19,95€) non dovete per nessuna motivo farlo mancare alla vostra collezione!

Voto Recensione di Runaway - Recensione


8.5