Recensione

Robocraft

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a cura di Forla

Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo avuto modo di giocare con i Lego. I mattoncini delle meraviglie hanno regalato a molti grandi soddisfazioni, e non sto parlando del piacere di vedere perfettamente costruito il modellino dopo aver minuziosamente seguito le istruzioni riportate sul libretto. Quello a cui faccio riferimento è la gioia di poter modellare qualcosa di unico e personale, una creatura partorita direttamente dalla nostra mente e costruita pezzo dopo pezzo. Inutile dire che un concept così orientato a concedere libero sfogo alla fantasia dell’utente non poteva non essere applicato anche in campo videoludico. I ragazzi di Freejam, un piccolo studio indipendente di soli cinque elementi, hanno colto la palla al balzo e, dopo molti altri giochi contenenti l’abusato suffisso nel titolo, hanno dato vita al loro Robocraft.
Ogni robot è bello a mamma soja
Le premesse di questo gioco sono semplici e vengono efficacemente riassunte nel sottotitolo: Build-Drive-Fight. Appena cominciato a giocare ci verrà fornito un modello di robot costituito da pezzi base, che i più intraprendenti non esiteranno a smontare per  modellarne uno più personale. La costruzione infatti sarà la meccanica madre all’interno del titolo e nella quale spenderemo più tempo. Il gioco si divide in due macro parti: la creazione e il combattimento a squadre. Attraverso la seconda modalità, la quale vede due team affrontasi per conquistare le rispettive basi, guadagneremo due tipi di valuta. La prima servirà per sbloccare nuovi pezzi, mentre la seconda verrà utilizzata per acquistarli. Ovviamente si renderà immediatamente necessario comprare più volte lo stesso pezzo, perché nessuno vuole andare in giro con un robot armato di una sola torretta laser quando se ne possono avere cinque o sei!   
Oltre alla forma, delineata fondamentalmente attraverso l’uso di quattro tipi diversi di mattoncini, con l’avanzare del livello sbloccheremo sempre più elementi che ci aiuteranno a rendere il mezzo unico e adatto al nostro stile di gioco. Molto presto infatti, insieme alle classiche ruote, ci verranno resi disponibili vari dispositivi di locomozione come rotori con cui creare hovercraft o droni, ali e stabilizzatori per costruire velivoli di ogni tipo, propulsori, e zampe da camminatore con le quali potremo dare vita a veri e propri insetti meccanici. Allo stesso modo, sarà possibile acquistare vari modelli diversi di armi: al di là delle sopra citate torrette laser, rapide e semplici da utilizzare, ci saranno anche cannoni al plasma, fucili da cecchino e un raggio a naniti che potrà essere utilizzato sia per danneggiare i nemici che per rimettere in sesto gli alleati. 
Ad accompagnare tutto questo ben di dio ci saranno anche altri device opzionali, come radar per individuare gli avversari sulla mappa, una lunga serie di scudi energetici, dispositivi di disturbo e un aggeggio che ci permetterà di rimetterci in pista nel caso in cui dovessimo ribaltarci. 
Comprando pezzi sempre più potenti ci renderemo conto che, con l’aumentare della qualità della parte, ne aumenteranno anche le dimensioni. Questo porterà ad un restyling costante della nostra creatura, che diventerà sempre più mastodontica con l’aumentare livello.
Via aria o via terra, è guerra all’ultimo cubo!
La parte competitiva del gioco potrebbe all’inizio sembrare poco profonda ma il titolo offre meccaniche molto più profonde di quanto non appaia. La forma e la costituzione del robot influiranno pesantemente sulla sua manovrabilità, costringendoci spesso a spostare scudi o a limare delle sezioni per averne un maggior controllo durante gli scontri. Allo stesso modo la tipologia di avversari che affronteremo determinerà la disposizione delle nostre difese, facendoci prediligere una protezione maggiore della parte superiore del mezzo quando sul campo di battaglia inizieranno ad essere onnipresenti i bombardieri volanti. Anche il “fare fuoco” non sarà casuale, e così come negli FPS il giocatore più smaliziato è sempre alla ricerca dell’headshot, in Robocraft saremo incentivati a distruggere le zone sensibili degli avversari. Inutile quindi accanirsi sul poderoso corpo di un tank, meglio distruggere le sue torrette e poi smantellarlo con comodo quando non sarà più in grado di attaccarci. Similmente sarà propizio puntare alle ali dei velivoli per vederli schiantarsi al suolo o disintegrare le ruote di mezzi veloci per impedire che sfuggano alla nostra furia.  
Il gameplay calcolato e profondo però risulta un po’ sprecato a causa della mancanza di modalità di gioco. Attualmente è possibile partecipare a battaglie a squadre e, a partire dal livello sette, anche a delle boss fight. Durante questi match saremo chiamati a fare la parte del boss e a difendere una base, mentre un manipolo di giocatori di livello più basso tenterà di distruggerci.
I cubotti non temono aliasing… o quasi
Robocraft presenta una grafica minimalista che ben si sposa con il design “cubettoso” dei robot. I modelli che potremo creare saranno capaci di appagarci, questo è sicuro, per le ambientazioni però il discorso è diverso. Al momento sono disponibili solo due location: una marziana e una su un pianeta ghiacciato. Queste sono veramente scarne e, anche se perfettamente funzionali al loro scopo, dopo pochissimo tempo si sente il bisogno di qualcosa di nuovo. Si nota la volontà degli sviluppatori di permettere a chiunque di fruire del loro prodotto, data la natura free to play e i requisiti minimi veramente accessibili, ma aumentare un po’ la resa grafica sarebbe stata cosa gradita a più di un utente. A proposito di free to play, da segnalare l’immancabile possibilità di sentirsi “free to pay”. Questo ridurrà di molto la necessità di farmare per poter fare incetta di pezzi, garantendoci il doppio degli introiti per ogni partita e la permettendoci di usare i punti per sbloccare le parti con maggiore efficacia. I ragazzi di Freejam sono ad ogni modo molto attenti alla loro community e garantiscono un costante supporto al titolo che attualmente si trova ancora in fase alpha. Non si esclude quindi l’introduzione nel breve tempo di nuove ambientazioni, armi, e altro ancora, il che sarebbe un notevole valore aggiunto ad un titolo che già così com’è risulta godibile e divertente.

– Editor superlativo

– Accessibile anche a basse configurazioni…

– Poter plasmare la propria macchina da guerra da una soddisfazione incredibile

– Poche modalità

– … e il versante tecnico ne risente

– Per avere molti pezzi a disposizione è necessario un farming piuttosto pesante

7.5

Robocraft è un gioco interessante che darà gioia e diletto a tutti coloro che hanno un cuore da progettista. La sua natura free to play e i requisiti minimi accessibili ne fanno un prodotto che quantomeno vale la pena provare. Il titolo offre ore ed ore di costruzione, perfezionamento e ottimizzazione del vostro mezzo, nonché la possibilità di usarlo per rompere i giocattoli degli altri bambini. Se da piccoli vi piaceva giocare col Lego e ora non disdegnate World of Tanks adesso avete la possibilità di far collidere questi due mondi.

Voto Recensione di Robocraft - Recensione


7.5