Recensione

Riven

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a cura di Specialized

Il sogno di molti avventurieri stagionati è di vedere sui dispositivi iOS classici in Full Motion Video del passato come Phantasmagoria, Gabriel Knight II e Under a Killing Moon. Qualcosa è già approdato su App Store (The 7th Guest), ma a far scalpore sono stati soprattutto Myst e Riven, già disponibili da tempo in versione iPhone ma non ottimizzati per iPad. Per titoli come questi che si basano molto sull’impatto grafico, non è proprio il massimo giocare sul tablet di Apple in modalità 2X e doversi accontentare di una grafica sgranata e zoomata. Ecco perchè Cyan Worlds ha riproposto su iPad prima realMyst e ora Riven, approdato da alcuni giorni su App Store a 5,49 euro in una nuova versione completamente rivista per adattarsi al tablet di Apple.
Gli anni passano e anche Riven invecchia
Come molti già sapranno, Riven è il sequel di Myst sviluppato da Cyan e pubblicato da Broderbund nel 1997 su ben cinque CD-ROM. Un titolo che allora fece molto scalpore sia per il budget (10 milioni di dollari solo per la campagna pubblicitaria), sia per le vendite che ne fecero uno dei titoli di maggior successo dell’anno e confermarono la validità della formula avventurosa iniziata nel 1993 proprio da Myst. Rispetto al suo nobile predecessore Riven fu certamente un passo in avanti a livello tecnico ma anche nei contenuti, grazie a un mondo di gioco ben più vasto di quello di Myst e un numero di puzzle ed enigmi di gran lunga superiore. All’epoca, a fianco di recensioni entusiaste che lodavano l’immersione nel gioco e le invenzioni scenografiche del designer Richard Vander Wende, certa critica non apprezzò la grande somiglianza con Myst a livello di gameplay, esprimendo dubbi anche sulla difficoltà di certi puzzle e su una trama un po’ troppo criptica e confusa. Sedici anni dopo questi pregi e difetti sono rimasti quasi tali e quali, con l’unica differenza di un comparto grafico considerato allora stupefacente e oggi inevitabilmente invecchiato. Se non altro Cyan Worlds ripropone Riven su iPad in una versione grafica decisamente migliorata rispetto alla precedente versione per iPhone, ma resta il fatto che una risoluzione di 640×480 pixel su un iPad 3 con display Retina non è proprio un bel vedere.
Un gioco d’atmosfera
I filmati in Full Motion Video appaiono infatti sgranati e le schermate fisse che tanto stupore suscitarono sedici anni fa non colpiscono più come allora, ma in fondo tutto ciò era preventivabile. Più che altro abbiamo notato l’assenza di alcuni effetti, come l’increspatura dell’acqua, presenti invece nella versione originale per PC, ma l’atmosfera generale del gioco non ne risente quasi per nulla ed esplorare le cinque isole di Riven equivale sempre a immergersi in un mondo videoludico a suo modo unico, atmosferico, magico, solitario e straniante. Su questo versante il gioco non ha perso davvero nulla rispetto alla versione originale e, se confrontate con quelle di Myst, le ambientazioni di Riven sono ancora più varie e ricche delle più disparate influenze pittoriche, architettoniche e scenografiche. Per fortuna lo stile avventuroso del gioco spinge a esplorare e a osservare il più possibile ogni singola location, tanto che non venire assorbiti in una simile atmosfera dopo la prima ora di gioco è praticamente impossibile. 
Puzzle di un tempo passato
I problemi arrivano se mai quando Riven ci mette di fronte ai suoi tantissimi puzzle. Conscia della loro elevata difficoltà, Cyan Worlds ha inserito in questo nuovo porting un sistema di indizi e la possibilità di evidenziare tutti gli hotspot di una location. Una piccola concessione agli avventurieri meno esperti che non ci sentiamo di criticare troppo, anche perchè tutte queste feature rimangono opzionali e possono quindi essere evitate dal giocatore. Fa comunque specie osservare quanto negli ultimi quindici anni la difficoltà media delle avventure grafiche si sia abbassata; considerando poi che già allora Riven fece disperare più di un avventuriero di lungo corso a beneficio però di una longevità enorme, al giorno d’oggi certi puzzle risultano ancora più tosti e anche per questo Riven è un gioco che si ama o si odia senza mezzi termini. Rimarrete bloccati molto spesso e dovrete spesso rileggere il diario per ripescare indizi dimenticati, ma anche così alcuni enigmi rimangono un po’ troppo astrusi e spesso, più che logica o ragionamento, ci vogliono fortuna e tentativi un po’ a casaccio per risolverli. Nonostante ciò Riven rimane un’avventura da provare assolutamente se non l’avete fatto prima; il passaggio dal mouse al touch è inoltre indolore e premuratevi solo di avere abbastanza spazio in memoria sul vostro iPad (più di 2 GB) per scaricare e installare il gioco.

– Atmosfera ancora oggi unica

– Finalmente una versione specifica per iPad

– Gioco lungo, complesso e affascinante

– Il peso degli anni inizia a farsi sentire

– Certi puzzle fanno venire l’orticaria

– Manca un vero e proprio restyling grafico

8.0

Riven non è un’avventura per tutti, ma se si riescono a superare le tante punte di difficoltà e lo straniamento che si prova nei primi istanti di gioco, questo classico di ben sedici anni fa saprà rapirvi e trasportarvi in un mondo a suo modo unico. Il nuovo porting su iPad è ben fatto nonostante la grafica non colpisca più come allora, il sistema di aiuti non è troppo invadente e il prezzo è più che adeguato considerando anche la notevole longevità.

Voto Recensione di Riven - Recensione


8