Anteprima

Risen 2: Dark Waters

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a cura di Mugo

San Francisco – La Game Developers Conference non è l’E3, non è una sequenza di appuntamenti di un quarto d’ora condivisi con una manciata di colleghi stranieri per riuscire a prendere quante più informazioni possibili sui titoli in arrivo, non è la sede dei grandi annunci della kermesse losangelina e non è un enorme padiglione da percorrere di corsa. La GDC è molto diversa, è più che altro un insieme di conferenze tecniche, di consigli da sviluppatore a sviluppatore che vengono trasmessi in un ambiente poco fertile per i comunicati stampa.Detto questo, noi di Spaziogames siamo andati a cercare, tra una conferenza e l’altra, le proverbiali eccezioni che confermano la regola, e tra queste abbiamo incontrato, ancora una volta, Risen 2: Dark Waters, per una prova approfondita del DLC che verrà regalato ai giocatori che decidessero di preordinare la produzione Piranha Byte

L’isola del tesoro 
Abbiamo già speso migliaia di caratteri sulla bontà della realizzazione di una credibile ambientazione piratesca, gli sviluppatori, infatti, sono riusciti ad acchiappare tutti quegli elementi che codificano il mondo di bucanieri e corsari e riprodurli in Risen 2: Dark Waters. Sia dal punto di vista visivo (ambientazioni, costumi, scelte cromatiche) sia da quello audio (colonna sonora e, soprattutto, doppiaggio) tutto è ottimamente caratterizzato. Detto questo, quale avventura piratesca è più stereotipata di una caccia al tesoro su un’isola piena di pericoli? La risposta è semplice: proprio nessuna, e infatti il DLC che abbiamo provato a San Francisco ha come oggetto la ricerca del tesoro nientemeno che del capitano Steelbeard, il padre della nostra compagna di viaggio.Cominciamo subito col dire che questi contenuti extra saranno disponibili, a pagamento s’intende, anche per chi non preordinasse il titolo, e ci sembra che siano decisamente appetibili per chi fosse particolarmente immerso nella storia del mondo di Faranga.L’avventura inizia con un galeone ormeggiato in una baia disabitata, una rapida scelta del personaggio che ci accompagnerà nelle peripezie (decidiamo di portarci dietro Patty, si sa mai che essendo la figlia di Steelbeard possa rivelarsi più utile del mostriciattolo che fruga i corpi), e si salta a bordo della scialuppa per approdare sulla spiaggia.Da qui in poi è tutto un classico Risen 2: si combatte con le creature che abitano l’isola, si parla con i nativi e si compiono delle missioni per loro così da ingraziarseli e ottenere indizi utili.La nostra scelta di farci accompagnare dall’energica figlia d’arte sembra risultare azzeccata, dato che veniamo spesso consigliati saggiamente su come comportarci, e sicuramente la sua presenza aiuta di gran lunga l’immersione nelle atmosfere del DLC, ora rese ancora più emotive dal complicato rapporto padre-figlia. 
Se non è il maggiordomo, è sempre il cuoco 
Otteniamo da un nativo alcune indicazioni, ma in cambio di queste vuole essere aiutato a recuperare della carne che gli è stata sottratta da alcuni bucanieri. Possiamo, con questa scusa, testare il sistema di combattimento che si riconferma decisamente altalenante: da un lato i dirty-tricks sono vari e piacevoli da utilizzare, dall’altro però il combattimento con le armi base rischia di diventare ripetitivo. A dare una ventata di freschezza arrivano i due diversi ordigni esplosivi utilizzabili, delle normali bombe temporizzate, e soprattutto i famosi barili pieni di polvere da sparo da posizionare tatticamente e poi far esplodere.Non ci addentriamo più di tanto nel racconto della storia, perché rischieremmo di rovinarvi la sorpresa, basti sapere che dopo poco verremo a scoprire che Harlok, il responsabile della cambusa sulla Eleonore, il veliero di Steelbeard, è in grado di aiutarci nella nostra missione, e che dovremo fare affidamento sui diari del pirata scomparso per districarci nella labirintica morfologia teatro dell’azione.Oltre ai contenuti più puramente narrativi, il DLC in questione porterà con se anche nuovi oggetti tra i quali ne spicca uno leggendario in grado di migliorare in maniera permanente le statistiche del personaggio.Dobbiamo ora spendere due parole sulla versione console del titolo, o meglio, sulla sua sparizione dalle presentazioni alla stampa. Ricorderete i nostri dubbi sulla bontà della sua realizzazione, che risultava decisamente insufficiente: purtroppo, ad oggi, non possiamo né confermare né smentire la nostra prima impressione, visto che da qualche mese a questa parte non ci viene più mostrato niente. Come voi, anche noi, speriamo che i problemi siano stati risolti, e ormai manca poco per scoprirlo. 

– Gratis per chi preordina il titolo

– Approfondisce la storia

Risen 2: Dark Waters è un titolo su cui Koch Media punta molto, e a ragione se guardiamo l’ottima direzione artistica e la storia interessante. Un po’ meno positivo è il giudizio su fluidità e varietà dei combattimenti, sarà dunque una questione di preferenze personali a decidere la fortuna del titolo Piranha Byte. Il DLC provato ha contenuti interessanti e, lo ricordiamo, disponibili gratuitamente per chi preordinasse il titolo.