Anteprima

Risen 2: Dark Waters

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a cura di Mugo

Milano – Il nostro ultimo incontro con Risen 2: Dark Waters risale esattamente a due mesi fa: durante la Gamescom di Colonia infatti c’era stata occasione di mettere le mani sulla produzione Piranha Bytes e individuarne punti di forza e debolezze. Se l’ambientazione era sicuramente azzeccata e la direzione artistica sembrava essere all’altezza delle aspettative legate a bucanieri e corsari, una realizzazione tecnica sottotono pareva viziare l’esperienza di gioco soprattutto per quanto riguarda le versioni console. A Milano, negli uffici di Koch Media, abbiamo rincontrato gli sviluppatori per vedere insieme quali siano stati i passi avanti in questi sessanta giorni. 

E se Jack Sparrow fosse Bruce Willis? 
Forse ci troveremmo di fronte al protagonista di Risen 2: Dark Waters, gli sviluppatori infatti non fanno mistero dei tratti che collegano il protagonista del titolo a John McClane, l’eroe disilluso della serie di Die Hard. Il nostro alter ego sarà dunque un pirata che deve ricominciare tutto da capo, risalire la strada del successo e soprattutto farlo alla sua maniera. L’accento sulle diverse possibilità di carriera è stato posto fin dai nostri primi incontri con il gioco, si potrà infatti scegliere tra un approccio diplomatico (basato sul carisma, ma anche sull’intimidazione) o un approccio più diretto dove più che gli uomini vengono lasciate parlare le armi. Tutto questo però senza dimenticare che i pirati non sono necessariamente degli appassionati di etichetta e non disdegnano le azioni disoneste o la scelta di un più basso profilo che permette furti e sotterfugi. Per fare un esempio potremmo parlare delle scimmie ammaestrate: il nostro uomo sarà chiamato, ad avventura inoltrata, a rubare una nave con cui finalmente iniziare il tour delle baie raggiungibili. Prima di farlo però sarà fondamentale manomettere le batterie di cannoni della guardia costiera, per evitare di essere falciati dai colpi dell’artiglieria durante la fuga dal porto. Per fare questo si potrà quindi scegliere un approccio aggressivo (attaccando direttamente le guardie) o, volendo, utilizzare la scimmietta di cui sopra. Il nostro fidato primate infatti potrà essere sguinzagliato (direttamente controllato dal giocatore) per sgattaiolare fino ai cannoni e disattivarli, ma non solo, si potranno anche recuperare oggetti utili e riportarli al protagonista, a patto di non lasciarsi trasportare dalla cupidigia, esagerare, e venire uccisi perdendo tutto il trasportato.La scimmia non è l’unico animale del quale sarà possibile avvalersi, un pirata che (non) si rispetti ha tra le sue risorse tutte le tecniche di combattimento disonorevole che ci si aspetta, anche se si scegliesse dunque un approccio aggressivo sarà sempre possibile ricorrere a lanci di sabbia negli occhi per esempio o addirittura affidarsi al provvido intervento di un pappagallo per distrarre il malcapitato del caso e colpirlo durante il momento di debolezza.Per tirare le fila del discorso legato al mondo di gioco, dunque, abbiamo visto una buona realizzazione di un’ambientazione viva e con la quale è interessante interagire: ogni personaggio ha le sue occupazioni e non ci si sente mai abbandonati a un mondo immobile. Purtroppo però ci sono ancora dei lati che non convincono: ci è capitato di far esplodere diversi barili di polvere da sparo nei pressi di una guardia per metterla fuori gioco, la rumorosa esplosione però non ha attirato l’attenzione dei soldati a pochissima distanza, e più in generale di nessuno nella silenziosa notte del porto dove ci trovavamo. Ancora, distruggere a cannonate una torre-prigione non allerta nessuno dei molti militari dislocati nelle vicinanze, questo da un lato può essere per rendere accessibile la produzione anche ai giocatori meno abili, ma dall’altro rompe la sensazione di vivere in un mondo realistico. 
Due mondi diversi 
I due mondi cui ci riferiamo sono quello PC e quello console, e la diversità risiede nella realizzazione tecnica dei due. Durante la presentazione il gioco girava su un computer portatile che evidentemente non era in grado di gestire le impostazioni grafiche selezionate, alla nostra prova diretta su un fisso infatti abbiamo visto con piacere aumentare il frame rate (non privo di qualche occasionale scatto però) e diminuire pop-up, flickering e fogging che venivano visualizzati a grandi manciate nella presentazione da portatile. Insomma, i passi avanti ci sono, ma alcune incertezze nelle animazioni, alcuni bug e qualche crash occasionale, evidenziano la necessità di soffermarsi ancora un po’ sulle rifiniture tecniche di una direzione artistica altrimenti indovinata e molto piacevole, che si fregia di alcuni effetti degni di nota come per quanto riguarda il cambio di messa a fuoco del soggetto in primo piano durante i dialoghi.Per quanto riguarda la versione console (nel nostro caso una Xbox360) invece dobbiamo dirci insoddisfatti e speranzosi. Insoddisfatti perché il livello raggiunto è basso e scostante, con difetti grafici grossolani, ma speranzosi perché, stando agli sviluppatori, la versione è ancora un’alpha e ci sarà tempo per sistemare le cose. In effetti la finestra di lancio è fissata per la prima metà dell’anno prossimo, speriamo più verso maggio che verso gennaio, e i ragazzi di Piranha Bytes sono decisamente consapevoli del lavoro da farsi.Sempre da rubricare nel paragrafo dedicato alla tecnica abbiamo i dati sulla localizzazione: i dialoghi in inglese e tedesco verranno affiancati dai sottotitoli nelle varie lingue supportate tra le quali fa capolino anche l’italiano, una caratteristica fondamentale per i meno familiari con l’idioma d’oltremanica dato l’alto numero di dialoghi a risposta multipla che non permette di prescindere dall’effettiva comprensione dell’interlocutore.

– Ambientazione ben realizzata

– Direzione artistica di qualità

Risen 2: Dark Waters ha fatto gli sperati passi avanti nella sua incarnazione PC, ma ancora si vede lo spazio per miglioramenti e rifiniture che ne possono fare una produzione di grande interesse sotto tutti i punti di vista. La versione console è ancora in alto mare, per usare una metafora adatta al contesto, ma la consapevolezza degli sviluppatori lascia ben sperare per un felice esito della vicenda. Sarebbe un peccato rovinare una bella occasione, dato che gli altri aspetti della produzione Piranha Bytes si fanno apprezzare e sarebbero la gioia per gli appassionati di bucanieri.