Anteprima

Risen 2 - Dark Waters

Avatar

a cura di AleZampa

Colonia – Se c’è una cosa che negli ultimi anni ha trovato una seconda giovinezza, oltre agli zombie e ai vampiri, sono i pirati: dalle avventure targate Disney di Jack Sparrow infatti è stato tutto un fiorire di galeoni e pendagli da forca, ed è forse arrivato il momento che anche il nostro passatempo preferito abbia finalmente un esponente degno di questo nome. Nel booth di Deep Silver presso la GamesCom 2011 abbiamo potuto così vedere lo stato di avanzamento dei lavori di Risen 2, titolo sviluppato dallo studio Piranha Bytes, che in quanto a giochi di ruolo ha una certa esperienza.

Sotto coperturaIl primo Risen fu un titolo che appassionò un discreto numero di fan dei GDR: un sistema di combattimento impegnativo, nessuno sconto per il giocatore occasionale e l’inconfondibile impronta Piranha Bytes hanno fatto si che ci fosse abbastanza interesse intorno al brand per poter pensare ad un secondo capitolo. Ma perché i pirati? Il brand manager di Risen 2 Daniel Oberlerchner, presente alla dimostrazione, ci ha detto che la loro presenza era stata bene accolta nel primo capitolo, e la mancanza di un gioco di ruolo a loro dedicato ha fatto si che lo studio decidesse di ambientare le avventure dell’eroe ancora senza nome proprio in un contesto del genere.Inizieremo la nostra avventura come agenti dell’inquisizione, infiltrati nel mondo piratesco per avvicinarci il più possibile a Barba D’acciaio, temibile e famoso flagello dei mari che altri non è che il padre della nostra compagna di avventura Patty (personaggio secondario già visto nel primo Risen). Non sono ancora molte le informazioni trapelate sulla trama, ma ci sarà sicuramente da scommettere sul fatto che la vita del pirata presto inizierà a piacerci e i nostri doveri verso l’inquisizione verranno probabilmente meno.Avviata la demo, funzionante su PC, il primo impatto è di sicuro effetto: la vegetazione intorno a noi è quantomeno lussureggiante, e le foglie e gli alberi ondeggiano in maniera credibile seguendo la direzione del vento. In base alle aree che attraverseremo vedremo sempre qualcuno impegnato nelle proprie faccende, dallo schiavo in un campo di cotone ad un locandiere, dalle guardie in perlustrazione a qualche tagliaborse, genere di persona non del tutto sconosciuta al setting storico. Questo mondo così vivo, regolato dalle routine comportamentali dei personaggi, è una cosa a cui lo studio sembra tenere molto: il loro obiettivo infatti è proprio quello di creare un’infrastruttura che funga da perfetta cornice alle nostre decisioni e comportamenti, e che si autoregoli proprio in base alle nostre azioni. La totale libertà di scelta, prerogativa del precedente lavoro dei creatori di Gothic, è anche in questo Risen 2 l’amalgama che tiene insieme i vari elementi del gameplay, come ad esempio la possibilità di risolvere le quest seguendo vie diverse. Ogni volta che incontreremo un NPC in grado di avviare una missione infatti potremo risolverla in base a come più ci aggrada, puntando sul nostro carisma per cercare di fare tutto tramite lunghi dialoghi, aprirci la strada a fil di spada, oppure sperimentare vie alternative, come ad esempio la corruzione e il furto. Nella breve demo che abbiamo avuto modo di vedere dovevamo ad esempio riuscire a renderci presentabili per incontrare una sorta di governatore: per fare questo il nostro avatar poteva decidere se cercare di aiutare alcuni personaggi secondari per avere poi in cambio dei favori, o semplicemente recuperare i vari oggetti combattendo. Ognuna di queste decisioni poi avranno, almeno a detta degli sviluppatori, reale ripercussione sul mondo di gioco.

Libertà di depredareUn gioco di pirati tuttavia non può essere degno di questo nome senza una nave e mari da solcare, e anche per questo Piranha Bytes sembra avere una soluzione. Il primo Risen infatti aveva il difetto di far sembrare il personaggio principale quasi decontestualizzato dalle dinamiche dei comprimari, mentre in questo sequel, arrivando addirittura a possedere una nave, saremo sempre in mezzo alla nostra ciurma, e potremo sfruttare i lunghi viaggi per conoscere nuove cose di loro. Verrà in ogni caso mantenuta la possibilità di teletrasportarsi da una location all’altra, e la nave non sarà in alcun modo migliorabile, nemmeno con le piccole modifiche secondarie in stile Mass Effect.L’impostazione del gameplay è quella classica, da vero gioco di ruolo ormai abbandonato, con decine di NPC sparsi per la mappa pronti a darci nuove quest e ricompense, e un sistema di allineamento caratteriale che sembra non concedere sconti a nessuno: se infatti, data la totale libertà, decideremo di impersonare un bucaniere che non si fa problemi a farsi beffe dell’autorità seminando il terrore per i vari porti in cui attraccherà (come dovrebbe essere ogni buon pirata, Ahrr!), incontreremo serie difficoltà a portare a termine le nostre quest, dato che guardie cittadine, e talvolta la stessa popolazione, potrebbe non vederci sempre di buon occhio.

Ahrr!Ciò in cui il primo titolo proprio non aveva convinto era la sua versione Xbox 360. Pensato e sviluppato su PC Risen ha infatti subito una conversione scialba e piena di piccoli (e grandi) difetti, che ne hanno minato la fruizione su console. Sempre attenti ai feedback della comunità di fan i ragazzi di Piranha Bytes hanno questa volta optato per uno sviluppo parallelo delle versioni PC e console HD, che dovrebbe garantire ai possessori di PlayStation 3 e Xbox 360 una versione quantomeno giocabile, seppur non all’altezza della controparte PC per evidenti limiti strutturali delle macchine. Nel corso della presentazione del titolo ci è anche stata mostrata una build della versione Xbox 360, che ci è apparsa francamente ben più indietro dei due mesi dichiarati dallo studio in quanto a stadio di sviluppo e impatto visivo rispetto alla versione PC. E’ vero che la data di uscita (primi mesi del 2012) darà tempo agli sviluppatori di migliorare e ottimizzare il comparto grafico, ma al momento appare evidente la propensione dei Piranha allo sviluppo su PC, e a quanto la versione console necessiti di ulteriore lavoro.

– I giochi sui pirati hanno sempre il loro fascino

– Un mondo vivo e dettagliato

– Diverse soluzioni per ogni quest

Risen 2 ha tutte le carte in regola per essere finalmente il gioco di ruolo di stampo piratesco che molti attendevano. Il background dello studio padre della serie Gothic è già di per sè un ottimo biglietto da visita, e se aggiungiamo a questo l’ottimo lavoro svolto con il primo titolo non possiamo che aspettarci un vero GDR, fatto di quest, libertà d’azione e progressione capillare del nostro personaggio e della sua storia. Se Piranha Bytes saprà trasportare il già collaudato impianto di gioco in un’ambientazione così affascinante (e per quanto abbiamo potuto vedere, è già sulla buonissima strada) e saprà offrire anche agli aspiranti pendagli da forca del mercato console un’esperienza piacevole e priva di bug, allora potremmo assistere alla effettiva consacrazione del brand.