Recensione

Rise Of The Guardians

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a cura di Mugo

Il periodo natalizio è ricchissimo di tradizioni: ci sono i mandarini, le noci, l’albero addobbato, il cioccolato, i cinepanettoni e il film d’animazione. Anche il Natale 2012, come più o meno tutti quelli precedenti, ha infatti visto arrivare nei cinema della nostra penisola una pellicola pensata per il pubblico più giovane. Si tratta di Le 5 Leggende, che in inglese si chiama Rise Of The Guardians, e che arriva con il consueto tie-in videoludico disponibile per più o meno tutte le console. In questa sede analizziamo la versione per Wii U, la neonata ammiraglia Nintendo, per scoprire se la storica equazione “tie-in = giocaccio” sia ancora valida quando declinata in salsa Gamepad. 

Cinque contro uno 
La trama di Rise Of The Guardians è un classico buoni contro cattivi, con la differenza che nella produzione in questione non andremo ad impersonare un solo eroe, ma ben cinque. Si tratta di personaggi fantastici, in effetti più vicini all’immaginario continentale che non a quello mediterraneo, ma tant’è, e così potremo vestire i panni di Jack Frost, di Nord (o Babbo Natale, se vogliamo), Dentolina (la fatina che traffica in denti da latte), Calmoniglio (il coniglio pasquale) e Sandman. Il cattivo in questione è niente meno che l’Uomo Nero in persona che, stufo di stare sotto il letto o dentro l’armadio, decide di annullare la fede nei Guardiani per creare un mondo di oscurità e incubi.L’avere a disposizione cinque diversi protagonisti ha offerto il gancio agli sviluppatori di Torus Games per creare un mix tra azione e gioco di ruolo che, almeno sulla carta, sembra avere le caratteristiche per convincere un vasto pubblico. Le cose, lo diciamo subito, non sono così semplici, e l’esperienza di gioco si rivela ben presto noiosa e ripetitiva, ma andiamo con ordine e vediamo insieme come si struttura l’avventura.Tanto per incominciare non siamo legati ad uno solo dei cinque Guardiani, ma possiamo saltare da uno all’altro a piacimento durante le partite, ed anche invitare altri tre giocatori per un po’ di cooperativa locale. Se la matematica non è un’opinione, tre più uno fa quattro, mentre i Guardiani sono cinque, è dunque inspiegabile la scelta di limitare il supporto per il multiplayer vista anche la capacità di Wii U di gestire cinque controller contemporaneamente. 
Tornando ai personaggi giocabili vediamo fin da subito che questi sono caratterizzati in maniera da differenziarsi, con Nord che mena come un fabbro e la fatina dei denti che lancia raggi di energia, per un soddisfacente mix di classi che riprende i canoni del genere vestendoli con gli abiti dei protagonisti del film. Il risultato offre una buona scelta ai giocatori, o almeno così farebbe se nei fatti il gameplay non si traducesse nella frenetica pressione di un tasto, ed uno soltanto, qualsiasi sia stato l’eroe prescelto. 
Crederci fortissimo 
Fin dal filmato iniziale, tra l’altro realizzato con bei disegni ed uno stile piacevole, ci viene insegnato che i Guardiani devono la loro esistenza al fatto che i bambini credono in loro. Niente più bambini creduloni? Niente più Guardiani. E’ proprio questo l’obiettivo dell’Uomo Nero, il cercare di imporsi come unico signore dell’immaginario infantile, minando la fiducia dei bimbi di tutto il mondo negli eroi positivi. Andremo dunque a spasso per diverse ambientazioni compiendo missioni fondamentalmente uguali per gameplay e noiosamente identiche per tutto il corso dell’avventura: come si liberano le creaturine ingabbiate dal malefico Uomo Nero? Uccidendo i nemici attorno. Come si sbloccano i portali che ci permettono di viaggiare velocemente da una zona all’altra? Uccidendo i nemici attorno. Come si proteggono gli alleati in difficoltà? Uccidendo i nemici attorno. Potremmo continuare, ma già così è chiaro che le varie missioni non sono che pretesti per monotoni combattimenti viziati da monotoni avversari, la compagine nemica è infatti poco diversificata, sia dal punto di vista puramente estetico, che da quello della sfida proposta, sempre praticamente nulla. E non valga come scusante il target di riferimento della produzione, è chiaro che i videogiocatori più giovani non possono essere costretti ad affrontare un’avventura troppo complicata, ma in Rise Of The Guardians è veramente impossibile morire, visto che se anche uno dei nostri eroi diviene temporaneamente incapacitato ne abbiamo altri quattro a disposizione.La struttura dell’avventura, poi, non è certo d’aiuto per migliorare le sorti del titolo Torus Games, visto che non ci viene data una vera e propria sequenza di azioni da compiere, ma ci viene chiesto di incominciare l’esplorazione del mondo di gioco un po’ da dove pare a noi, per compiere le ripetitive missioni di cui sopra. 
Talenti e progressione 
Mano a mano che si ha ragione dei nemici che ci vengono mandati contro dal signore degli incubi, si ottengono punti esperienza che permettono ai nostri eroi di passare di livello e guadagnare così la possibilità di migliorare le loro capacità. Si può dunque scegliere se assegnare i punti guadagnati più o meno a tutte quelle caratteristiche che ci si aspetta di trovare in un gioco di ruolo, dalla forza alla velocità passando per il critico, così da dare un buon senso di progressione. Non solo, perchè al raggiungimento di determinati livelli verrà data la possibilità di sbloccare degli slot da riempire con le apposite gemme capaci di migliorare alcune delle qualità del prescelto, una trovata che rende un pelo più profonda la gestione del nostro gruppetto, e che ben si presta ad un approccio più ragionato delle partite. Ancora una volta, però, ci pensa un sistema di combattimento semplicissimo e monotono a rovinare il tutto, visto che il tempo speso a migliorare i personaggi non ha poi grosse ripercussioni nell’economia ludica.Anche dal punto di vista tecnico Rise Of The Guardians non risulta capace di convincere: le storyboard utilizzate come filmati d’intermezzo sono tutto sommato carine e disegnate con stile, ma tutto il resto è poco convincente, soprattutto a causa di una palette cromatica che non aiuta nella pulizia dell’immagine. 
Per quanto riguarda l’audio non ci sono particolari guizzi qualitativi da segnalare, anche se forse Jack Frost che, durante un combattimento, grida un convinto: “Ora sono più figo!”, merita una menzione speciale. 
Come da copione per molti titoli della line-up di lancio di Wii U, il Wii U Gamepad è sfruttato marginalmente. 

– Sviluppo dei personaggi

– Cooperativa locale

– Combattimenti monotoni

– Tecnicamente deludente

– Missioni ripetitive

– Potenzialità del Wii U solo sfiorate

5.0

Rise Of The Guardians, purtroppo, non sfrutta a dovere la licenza su cui si basa offrendo ai giocatori un prodotto viziato da una pesante monotonia dell’azione. I combattimenti, unica attività proposta, non sembrano capaci di convincere neanche il pubblico più giovane, che magari potrebbe farsi attirare dagli eroi della pellicola. Immaginiamo che il potenziale acquirente del titolo Torus Games potrebbe essere interessato dalla possibilità di proporre un prodotto accessibile a pargoli o cuginetti, ma anche in quel caso la ludoteca di Wii U pare già fornita di giochi più convincenti.

Voto Recensione di Rise Of The Guardians - Recensione


5