Recensione

Rio The Game

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a cura di rspecial1

Cosa c’è di meglio del Brasile per chi ama la musica allegra, il sole, il mare e le belle donne? Sicuramente un’ambientazione unica che si presta molto bene ad un gioco musicale. Questo è quello che devono aver pensato anche i ragazzi della THQ nel momento in cui hanno deciso che per realizzare il tie-in dell’ultimo film d’animazione della Blue Sky Studios, rigorosamente in computer grafica, appena uscito nelle sale cinematografiche. Il ballo è infatti alla base del titolo che non ci propone solo musica, ma anche altri diversivi per rendere Rio il più vario possibile. Saranno riusciti i ragazzi della THQ a trasmettere tramite i due schermi di Nintendo DS ed il pennino il fascino di una città tutta ritmo ed allegria?

Il ritmo Blu che non parte Blu è un Ara Macao che da piccolo è stato smarrito e ritrovato dalla piccola Linda, che lo accudisce e cresce nella propria casa vicino al lago del Minnesota. Il problema principale del nostro pennuto è, però, il fatto che sia il secondo esemplare esistente della sua specie, oltre al piccolo particolare che non sa volare e difficilmente la sua amica umana potrebbe insegnarglielo. Da buona samaritana, Linda decide, insieme ad un suo amico, di portare Blue in Brasile, nella bellissima Rio, per farlo accoppiare con l’altro esemplare ancora in vita di Ara Macao, la bella Gioiel. Peccato che la dolce pappagallina non ne voglia sapere del nostro giovane e mentre questi cerca disperatamente di conquistarla arriva la svolta nella storia: i due vengono rapiti da una banda di criminali per essere rivenduti a caro prezzo. Da qui parte l’avventura di Blu che, insieme ai suoi amici Nico, Pedro, Luiz e Rafael, dovrà cercare di salvarsi dai rapitori, conquistare il cuore di Gioiel e, se possibile, imparare a volare. Da una trama simile era lecito attendersi il tie-in classico per il genere, ovvero quello che di solito viene proposto per i lungometraggi della Blue Sky Studios: stavolta però niente giochi di corse con kart, niente platform o giochi d’azione, ma un titolo musicale atipico che cerca di riproporre le atmosfere della città di Rio più che farci rivivere le gesta del film.

A ritmo di Samba THQ ha realizzato un titolo atipico, non si discute. Nella modalità Storia infatti ci ritroveremo a ripercorrere alcune delle scene del film con un gameplay che potremmo indicare come platform musicale. Blu camminerà lungo i vari livelli ininterrottamente, mentre noi avremo la possibilità di farlo saltare sopra le piattaforme, oppure sotto a seconda del caso, con lo stilo e, contemporaneamente, colpire con il giusto tempismo le icone musicali per guadagnare tanti punti. Lo scopo del gioco è quello di cercare di riempire il più possibile la barra del punteggio, facendola rimanere sul blu per ottenere più bonus possibili. Se invece mancheremo troppe note o colpiremo troppi ostacoli dovremo riniziare il livello perdendo tutti i punti accumulati ed i fiori raccolti. Ovviamente, per cercare di variare un po’ il gameplay, gli sviluppatori hanno pensato di introdurre nelle fasi più avanzate di gioco la possibilità per Blu di volare o la necessità di seguire due personaggi contemporaneamente. I vari livelli verranno anche arricchiti da mini giochi come il simil “Simon dice” in salsa musicale o una corsa a chi raccoglie più fiori nel minor tempo possibile. Una volta terminata la modalità Storia potremo attivare i replay che ci permetteranno di affrontare i livelli a scelta in modo tale da battere il nostro record. Infine, a seconda del livello di difficoltà scelto (inizialmente non sarà presente la modalità “Difficile” che verrà ottenuta solo una volta completato il gioco), aumenterà sia il ritmo sia il numero di ostacoli a schermo, mentre diminuiranno gli errori che ci verranno concessi prima di costringerci a ripetere il livello. Per cercare di arricchire il titolo, alla THQ hanno deciso di inserire anche una modalità dedicata ai mini giochi, divisi in quattro categorie, rappresentate da altrettanti personaggi tratti dal film. Selezionando la scimmietta ci ritroveremo a dover guidare Blu e Gioiel con la croce direzionale, avanti ed indietro per lo schermo raccogliendo le note musicali che cadranno dal cielo, cercando nel contempo di evitare le scimmiette. Lo scopo è quello di non far scendere la barra dell’energia evitando i nemici il più a lungo possibile. Scegliere il cagnolone ci catapulterà in un gioco simile alla modalità Storia, solo che questa volta dovremo far saltare ed abbassare il cane che, invece di fiori a aiuole, si diletterà a prendere volatili. Lo scienziato è un semplice plus: dovremo selezionare uno dei personaggi umani del gioco, alcuni da sbloccare, scegliere come vestirli, uno scenario ed il tipo di musica da far loro ballare. Dopodiché ci potremo sedere comodi ed assistere allo spettacolo. L’ultima novità introdotta dai programmatori è un pappagallo che ripete le frasi che pronunceremo al microfono di Nintendo DS, opzione anche in questo caso poco utile ai fini ludici.

Non saper volare non è il solo problema Rio The Game, nella sua versione portatile, è un titolo con molti difetti. Graficamente il gioco si presenta molto essenziale, colorato, ma poco dettagliato e con animazioni approssimative che risaltano, in peggio, nella modalità in cui faremo ballare Linda o qualche altro malcapitato. Essendo principalmente un titolo musicale dovrebbe almeno avere una colonna sonora di tutto rispetto: invece no, le musiche sono davvero noiose e ripetitive, senza contare che oltre a due tipi di samba e merengue non c’è nulla di interessante. Gli effetti sonori sono nella media, ma anche qui mancano di varietà risultando esigui. Ultimo punto dolente del titolo è la longevità: finirlo in due ore a livello di difficoltà medio è ciò che riuscirete a fare alla prima partita. Una durata così breve della modalità principale è dovuta a due fattori: il primo è che il gioco è sostanzialmente troppo facile, ma è comprensibile visto il target molto giovane a cui mira; il secondo è proprio dovuto ai pochi contenuti inseriti all’interno della cartuccia di gioco. Come se non bastasse la narrazione vista nel lungometraggio è qui storpiata, accorciata e risulterà confusionaria: in poche parole non capirete nulla delle vicende del simpatico pappagallo senza aver visto il film.

– Buone le idee…

– …pessima la realizzazione

– Facile

– Corto e poco vario

4.5

Rio The Game risulta essere un gioco adatto solo agli utenti più piccini, quelli cioè che saranno felici di giocare al tie-in del film d’animazione della Blue Sky Studios. Tutti gli altri farebbero bene ad evitarlo, il gioco infatti risulta essere un prodotto che punta tutto sul nome, con poca sostanza. Sebbene le idee degli sviluppatori non siano del tutto da buttare, l’estrema semplicità del gameplay, la totale mancanza di varietà e la storia confusionaria e breve non gli fanno raggiungere neppure la media. Per la console portatile Nintendo esistono prodotti musicali di gran lunga superiori, resta quindi il rammarico che un gioco ambientato in Brasile, a Rio, non riesca a riproporne quell’atmosfera musicale tipica del luogo e che caratterizza fortemente anche il film.

Voto Recensione di Rio The Game - Recensione


4.5