Recensione

Rigs

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Fin dal suo annuncio, Rigs: Mechanized Combat League (semplicemente Rigs d’ora in avanti) è stato il titolo che più ha attirato su di sé le attenzioni dei giocatori, almeno tra quelli first party di Sony. L’idea di utilizzare giganteschi mech per partecipare a sport futuristici ha stuzzicato la fantasia di molti utenti: oggi scopriremo se Guerrilla Cambridge è riuscita a mantenere le sue promesse.
Get in the f* robot
Rigs è ambientato in un futuro non troppo lontano e tutto, dai mech alle ambientazioni, si ispira ad un design futuristico. Il gioco è davvero bello da vedere: Sony ha investito molto su di esso e i risultati si vedono, nonostante permanga un certo effetto blur sugli oggetti. Il visore contribuisce a creare un senso di immersione unico: ci sembrerà di trovarci davvero nell’abitacolo del nostro robot, complice un hud praticamente inesistente. Le arene, ispirate a location reali, potrebbero non rimanere impresse per il loro design, ma sono comunque funzionanti e funzionali.
Una volta avviato il gioco, ci troveremo di fronte ad un tutorial che ci metterà all’interno del nostro primo mech e ci spiegherà tutti i comandi, lasciando davvero poco spazio a dubbi. Il sistema di controllo è davvero intuitivo, e i ragazzi di Guerrilla hanno anche pensato a come limitare l’effetto di motion-sickness che, in un gioco così frenetico, rischia di essere dietro l’angolo: potremo infatti scegliere se muovere la visuale ruotando la testa o usando lo stick analogico destro. Inoltre, la velocità dell’operazione può essere regolata dalle opzioni, permettendoci dunque di trovare il giusto mezzo che possa andare d’accordo con i nostri stomaci. In ogni caso, la mira viene affidata ai movimenti della testa, e complice l’elevata velocità con cui si muovono i Rigs, eliminare del tutto la motion-sickness richiederà molta abitudine. Certo, questo dipende da persona a persona, e potreste anche non riscontrare alcun problema al riguardo.
Il mech del vicino è sempre più verde
Come dicevamo, controllare i Rigs è davvero intuitivo: ciascuno di essi può sparare, saltare, usare attacchi corpo a corpo, scattare. Tutto viene affidato ai tasti del dualshock: il gioco, infatti, non è compatibile con PlayStation Move. 
Sono presenti inoltre tre modalità in cui potremo settare il nostro robot durante le partite, tramite la semplice pressione di un tasto: in una modalità il Rig si curerà da solo, in un’altra i suoi colpi saranno più potenti, nell’ultima si muoverà più velocemente. Cambiare al momento giusto tra queste modalità si rivelerà fondamentale per la sopravvivenza e per la vittoria durante le partite.
I Rigs sono poi divisi in quattro classi, ciascuna con delle sue peculiarità: abbiamo gli Hunter, che puntano sulla velocità e possono attraversare bassi corridoi; i Mirage, più grandi ed in grado di eseguire un doppio salto; i Tempest, in grado di alzarsi in volo e planare; ed infine i Sentinel, che sono in grado di caricare il loro salto per arrivare il più in alto possibile ed atterrare con una terribile onda d’urto. Per ciascuna classe, esistono vari modelli di Rigs, che potremo acquistare con i punti ottenuti attraverso le sfide, di cui parleremo più avanti, e le vittorie nelle partite. Ogni modello sarà inoltre dotato di un’abilità extra: ad esempio, i Rigs con l’abilità “tecnico” disturbano i radar avversari e curano i compagni vicini, i Rigs “ladro” possono sparare alle palle da gioco e si nascondono quando in modalità turbo, e così via.
Inizialmente potremo permetterci solamente un robot, e da qui dovremo costruirci la nostra fortuna per acquistarne altri, cosa che potremo fare sia nella modalità carriera offline che online.
Nella prima, dovremo salire i ranghi della lega insieme ai nostri compagni controllati dall’ I.A., scegliendo la squadra di cui fare parte tra molteplici presenti nel gioco. Le vittorie ci porteranno fama e pubblico, che a loro volta porteranno gli sponsor, che saranno la nostra vera fonte di guadagno. Dovremo scegliere, infatti, uno sponsor a cui affidarci, e ciascuno di essi ci offrirà inoltre delle sfide extra da completare che ci ricompenseranno con premi per personalizzare il nostro pilota.
A questo proposito, purtroppo, non è possibile personalizzare il nostro mech: una mancanza che si fa sentire visto che le personalizzazioni sono tra i premi principali delle sfide.
La carriera online funziona in modo molto simile a quella offline, con tanto di sponsor e sfide, ma ovviamente giocheremo con avversari umani, sia in partite private che pubbliche. Sono inoltre presenti due modalità: un 3vs3 ed un 1vs1 con altri due robot per squadra controllati dall’I.A.  Fortunatamente il matchmaking funziona ed è anche piuttosto veloce, andando a compensare i tempi di caricamento del gioco, decisamente troppo lunghi.
Gli sport del futuro
Passiamo ora ad esaminare il vero e proprio gameplay di Rigs. Il gioco si compone di tre modalità: Team Takedown, Powerslam ed Endzone.
Team Takedown è una modalità simile al classico deatmatch a squadre: si devono fare il più uccisioni possibile entro un tempo limite. In caso di pareggio allo scadere del tempo, si passa ad una sfida ad eliminazione diretta, che decreterà la vittoria di chi rimarrà vivo fino alla fine.
Powerslam si basa invece sul far passare il nostro robot all’interno di un cerchio per fare gol. Più semplice a dirsi che a farsi: per fare gol dovremo infatti essere in modalità overdrive, che si attiva solamente una volta raccolte abbastanza sfere di energia o dopo aver fatto tre uccisioni di fila. Questa modalità attiverà tutti e tre i potenziamenti in contemporanea (turbo, proiettili rafforzati, auto-riparazione) e ci permetterà di segnare un punto per la nostra squadra.
Endzone, infine, riprende il football americano: dovremo prendere possesso di una palla e portarla fino alla meta, ovviamente stando attendi a non farci uccidere durante il tragitto.
Le tre modalità riescono a divertire, offline ma soprattutto online, e potremo coordinarci con i nostri compagni grazie al microfono incorporato di PS VR. Comune alle tre modalità è il sistema di respawn: una volta che il nostro Rig verrà distrutto, saremo espulsi dal mezzo e dovremo scegliere uno spawnpoint tra quelli disponibili per rientrare. Un escamotage che permette di evitare, almeno parzialmente, gli spawn-kill.
Sono proprio queste tre modalità, però, a rivelare quello che potrebbe essere il limite più grande di Rigs: sembrano troppo poche per un gioco che punta tutto o quasi sul multiplayer. Il rischio è che la noia possa prendere il sopravvento dopo un breve periodo. Guerrilla potrebbe porre rimedio a questo tramite aggiornamenti, gratuiti o meno, ma allo stato attuale delle cose non è possibile non notare una certa mancanza di contenuti, che in un gioco del genere è doppiamente pericolosa.

– Match frenetici e divertenti

– Le tre modalità di gioco funzionano…

– Graficamente buono

– Si è fatto di tutto per limitare la motion sickness…

– … ma sono troppo poche per garantire longevità al titolo

– … ma servirà comunque tempo per abituarsi per gli stomaci più deboli

– Tempi di caricamento eccessivamente lunghi

8.0

Rigs: Mechanized Combat League non delude le aspettative, proponendo degli sport futuristici adrenalinici, frenetici e divertenti. Proprio a causa di questo la motion-sickness è dietro l’angolo per gli stomaci meno forti, ma a Guerrilla va riconosciuto di aver fatto il possibile per limitarne gli effetti. Quello che ci impedisce di dare una valutazione più positiva è la scarsità dei contenuti offerti al momento, unita a tempi di caricamento davvero troppo lunghi. Se avete preso il PS VR, Rigs è quasi d’obbligo in quanto costituisce una delle migliori espressioni della periferica in questo momento; tuttavia, il rischio di annoiarsi già dopo poche settimane è concreto.

Voto Recensione di Rigs - Recensione


8