Recensione

Revenge of the Titans

Avatar

a cura di Ctekcop

Puppy Games è uno studio indipendente inglese tornato recentemente alla ribalta all’interno del panorama indie per via della loro ultima creazione, precedentemente inclusa nell’Humble Bundle, ed ora aggiornata e rilasciata anche su Steam: Revenge of the Titans. Questo titolo appartiene ad uno dei generi più di moda, e forse più inflazionati, degli ultimi tempi ossia quello dei tower defense che vede tra i suoi esponenti titoli noti come Plants vs Zombies o Defense Grid: The Awakening. In questo caso però si è andati oltre cercando di evolvere il genere in questione contaminandolo con vari elementi presi da altri generi quali gli strategici tradizionali.

The Invasion has landed
Avviato il gioco si paventa di fronte a noi un equivocabile menù che ci dona 3 possibilità: Campagna, Endless e Survival. L’ultima ci vede impegnati a resistere contro un’orda crescente di nemici su una singola mappa e di confrontarci coi rispettivi record mondiali, le prime due invece sono caratterizzate da un susseguirsi di battaglie a difficoltà crescente e differiscono esclusivamente per la mancanza di brevi e simpatici intermezzi tra una missione e l’altra dove dei buffi omini, fortemente dipendenti dal caffè, effettuano spassosi briefing
Inizialmente i nemici, i Titani, stanno attaccando la terra e sta a noi guidare la controffensiva di città in città, di pianeta in pianeta fino al loro mondo natale.Durante le prime fasi di gioco questi infidi e viscidi alieni arriveranno da una sola direzione e sarà semplice salvare la propria base disponendo accuratamente attorno ad essa qualche torretta difensiva, ma dopo poche missioni verremo attaccati da tutte le direzioni e dovremo anche eliminare dei potentissimi boss.
Come in ogni buon RTS si devono raccogliere risorse per poter piazzare le nostre strutture ma non servono ad avanzare nell’albero tecnologico, a differenza delle versioni precedenti gli ultimi aggiornamenti. Ora è possibile avere a disposizione nuove tecnologie, o più potenti strumenti per eliminare le orde di Titani, al termine di ogni livello ma si deve ancora scegliere oculatamente cosa andare a cercare con un minimo di pianificazione, onde evitare di trovarsi senza strumenti atti specificatamente alla distruzione di un qualche particolare tipo di Titano. Avremo anche a disposizione particolari bonus, come bombe, scudi o potenziamenti, che possiamo raccogliere direttamente sul campo di battaglia ed utilizzare in un secondo momento o in una missione successiva. Tutto ciò dona una certa profondità: le nostre scelte hanno un peso specifico tale da poter incidere veramente tanto sulle tattiche che poi potremo o non potremo utilizzare in battaglia. 
Casual? No, Pro
Revenge of the Titans è dannatamente difficile. Non perché sia proibitivo bensì perché sfida sempre e continuamente il giocatore, al punto che ogni nuova mappa viene automaticamente proposta col grado di difficoltà più alto. Va da sé che in virtù di ciò i crediti scarseggeranno sempre. Per fortuna quando falliremo ed assisteremo impotenti alla distruzione della nostra base, ci verrà proposto un livello di difficoltà inferiore; nulla impedisce comunque di ritentare per sbloccare le apposite medaglie che vengono elargite alla fine di ogni livello. Peccato che questi veri e propri achievements non siano integrati in Steam. Inoltre gli sviluppatori hanno ben pensato di donarci la possibilità di ripetere le ultime missioni senza ripartire necessariamente dalla prima, lasciando addirittura completa libertà decisionale su quale affrontare, nel caso in cui ci si trovi ad un punto morto a livello di denaro o tecnologie a nostra disposizione.
Per poter superare le varie sfide, scoprirete presto quanto siano fondamentali le scorciatoie da tastiera, sopratutto nelle concitate fasi iniziali dei livelli più avanzati: rendono rapido e agevole selezionare con un solo tasto un nuovo edificio o muoversi, in particolare nelle mappe più vaste e ampie, considerando anche la mancanza di una comoda mini-mappa. Con gli ultimi aggiornamenti è stata mitigata quell’eccessiva micro-gestione che rendeva Revenge of the Titans un continuo click a schermo: la frenesia è limitata alle prime fasi di posizionamento e paradossalmente ora c’è quasi poco da fare se si è stati troppo abili.
Si tratta in sostanza di un gioco non adatto a chi non sia disposto a metterci un minimo di impegno: l’inizio è disorientante e non è ben chiaro come muoversi sia sul campo di battaglia sia nell’albero tecnologico sebbene quest’ultimo sia stato semplificato recentemente. Viene fornita qualche indicazione su cosa decidere di ricercare ed anche quando si fallisce una missione, vengono dispensati consigli e tattiche su come comportarsi. Le istruzioni, disponibili sul sito ufficiale, aiutano a comprendere l’interfaccia e i comandi ma sono ancora incomplete difettando di quella che probabilmente è la parte più importante, quella relativa a strategie e tattiche: sta al giocatore comprendere i più efficaci pattern difensivi.
I cinque mondi e le annesse cinquanta battaglie possono sembrare tante ma in realtà bastano poche intense ore per completare la campagna. Solo i giocatori più smaliziati ed accaniti, quelli che non si accontentano di giocare una sola volta la campagna in quanto interessati a sviscerare ogni possibile strategia, sapranno apprezzare le altre piacevoli modalità in grado di attirare a sé non solo i completisti ma anche i giocatori più competitivi ed amanti delle sfide.
Retro-style 
Revenge of the Titans si presenta con una componente estetica molto curata e ricercata, retro-chic, chiara e di facile lettura: anche quando la schermata sarà piena di nemici ognuno di essi apparirà perfettamente riconoscibile. Le mappe sono generate casualmente evitando così un’eccessiva ripetitività, ed il design generale, sopratutto quello di alieni ed umani, è originale, brillante ed azzeccatissimo.Tutto ciò gira perfettamente anche su PC non recentissimi come si evince dalle modeste richieste hardware. Nel dubbio è disponibile sul sito degli sviluppatori una demo per controllare che il gioco giri bene con l’hardware a disposizione. Non vi è alcun dettaglio grafico da regolare: si deve semplicemente scegliere la risoluzione o un’eventuale modalità finestra. 
Il reparto sonoro è anch’esso curato, con i simpatici omini che fanno dei versi tutti loro quando vi parlano durante i brevissimi intermezzi ed una colonna sonora piacevole, di influenza retro e che non disdegna qualche citazione raffinata, sebbene non in grado di finire in heavy-rotation sui nostri iPpod come magari hanno fatto i brani di Pac-Man Championship Edition DX.
Da segnalare e da apprezzare la disponibilità non solo per piattaforma Windows ma anche per Mac e Linux. Rammarica invece la sola presenza dell’inglese come lingua selezionabile, sebbene comunque non sia richiesta una conoscenza approfondita della lingua.

HARDWARE

Requisiti di sistema (PC)OS: Windows XP o successivoProcessore: 1.8GHz single coreMemoria RAM: 512MB Spazio libero suHard Disk: 120MBScheda Grafica: OpenGL 1.3+, 128MB memoria videoSouno: Stereo

Requisiti di sistema (MAC)OS: OS X versione Leopard 10.5.8, Snow Leopard 10.6.3, o successivo.Processore: 1.8GHz single coreMemoria RAM: 512MBSpazio libero su Hard Disk: 120MBScheda Grafica: OpenGL 1.3+, 128MB memoria videoSouno: Stereo

– Affascinante stile retro sia grafico che audio

– È una sfida continua

– Divertente ed assuefante

– Disponibile per Windows, Mac e Linux

– Inizialmente disorientante

– Non molto longevo

8.1

Revenge of the Titans è un validissimo “epic arcade RTS Tower defence mashup”, coinvolgente e simpatico, in grado di far dimenticare lo scorrere del tempo ed ammaliare col suo stile retro. Ha il solo difetto di non essere tremendamente lungo e di non invogliare più di tanto ad essere rigiocato. Chiaramente non è adatto a tutti ma solo a chi è disposto ad impegnarsi un minimo. Il prezzo del gioco di 15€ è proporzionato in rapporto a quelli che sono i contenuti; inutile sottolineare che chi ne è entrato in possesso tramite l’Humble Bundle ha fatto senza dubbio un grande affare.

Voto Recensione di Revenge of the Titans - Recensione


8.1