Retrospettiva Resident Evil - Prima Parte

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a cura di andymonza

E’ senza dubbio uno dei videogame più influenti di tutti i tempi e può essere considerato come il capostipite del genere survival horror (o, perlomeno, l’esponente che per primo ne ha delineato le caratteristiche che oggi tutti conosciamo). Ha dato origine a un expanded universe ricco di fumetti e libri e, soprattutto, una saga cinematografica di grande successo commerciale. Dopo aver ripercorso le fasi dell’evoluzione del fenomeno Silent Hill, Spaziogames vi porta dove tutto è cominciato, con una retrospettiva completamente dedicata a Resident Evil.

Resident Evil – 1996Prendendo spunto da Sweet Home, titolo NES rilasciato sul solo mercato giapponese, Shinji Mikami e un gruppo di sviluppatori destinati successivamente a formare il Capcom Production Studio 4 si misero al lavoro su un remake, intenzionati a sfruttare le potenzialità dell’hardware dell’epoca per portare sugli schermi un mix tra horror e azione ispirato ai blockbuster del cinema hollywoodiano.Ben presto cresciuto sino a diventare un progetto completamente nuovo e indipendente, Biohazard presentava un mix di fondali 2D pre-renderizzati uniti a personaggi e oggetti poligonali, enfatizzando l’ispirazione cinematografica con l’utilizzo di telecamere fisse. Teatro principale dell’azione è una misteriosa villa situata nei dintorni di Raccoon City, cittadina sconvolta ripetutamente da strani ritrovamenti di cadaveri oggetto di apparente cannibalismo.Quando la prima squadra speciale STARS scompare senza lasciare traccia, la squadra Alpha entra in azione. Su queste note nasce un’offerta ludica che mescola esplorazione, soluzione di intricatissimi enigmi e combattimento con armi da fuoco. Proprio questa formula, caratterizzata da un sistema di controllo volutamente macchinoso, volto a enfatizzare l’ansia generata dai combattimenti ravvicinati e dalla scarsità di munizioni, carattterizza profondamente l’esperienza ludica e lascia una traccia indelebile nel media. La stessa definizione di survival horror fu coniata da Capcom durante la commercializzazione del titolo, creando di fatto un genere completamente nuovo.Il titolo originale fu cambiato per l’impossibilità di registrarlo negli Stati Uniti, e in seguito a una sorta di “concorso” interno all’azienda venne scelto Resident Evil, un nome destinato a imprimersi a fuoco nella memoria collettiva.

Resident Evil 2 – 1998Il grande successo del primo episodio portò Capcom a pensare in grande: ben cinquanta persone lavorarono per quasi due anni per dar vita al sequel, con Shinji Mikami ancora una volta alla guida del team e Hideki Kamiya alla regia. Purtroppo le prime fasi dello sviluppo si rivelarono problematiche, con i due leader in contrasto creativo e un accumularsi di errori, fattori che portarono ad un disastroso primo risultato. La lavagna fu conseguentemente cancellata e si ripartì da zero, tenendo buona solo la traccia narrativa. Due inediti personaggi furono ideati, e Kamiya fu lasciato libero di seguire la propria strada, mentre Mikami si limitò al ruolo di supervisore.I capisaldi del gameplay di Resident Evil 2 rimangono naturalmente gli stessi, così come l’impianto grafico (ancora una volta caratterizzato dai fondali bidimensionali), ma il dettaglio sui personaggi risulta visibilmente aumentato, le animazioni migliorate, e soprattutto l’ambientazione tra le strade di Raccoon City permise agli sviluppatori di variare molto i setting.La possibilità di giocare la storia con due personaggi differenti, ripresa dal predecessore, fu ulteriormente approfondita, originando il cosiddetto Zapping System: portato a termine il primo scenario con un personaggio era infatti possibile cominciare il secondo, in tutto e per tutto speculare, e subire le conseguenze di alcune decisioni prese durante il primo passaggio.Con cinque milioni di copie vendute sulla sola Playstation, il titolo rappresentò un eccezionale successo e confermò la possibilità di serializzare il brand, consacrando il franchise più redditizio e famoso della casa di Osaka.

Resident Evil 3: Nemesis – 1999Il terzo capitolo della saga procede sulle orme dei predecessori, senza sconvolgere o rinnovare il gameplay, bensì raffinando una formula ormai amata da milioni di giocatori. Come da titolo, la principale novità è rappresentata dall’introduzione di un nuovo nemico, Nemesis. Sebbene le boss fight non fossero infrequenti nei due predecessori, questo nuovo acerrimo nemico si ripresenta più volte durante lo svolgimento del gioco, e la decisione se combatterlo oppure fuggire ha degli importanti risvolti a livello di trama.Tra le novità a livello di gameplay è da segnalare innanzitutto la presenza di una sola protagonista giocabile, a differenza di quanto visto nei predecessori. Degni di nota anche diversi aggiustamenti al sistema di controllo, tra cui la possibilità di ruotare di 180 gradi il personaggio, fondamentale durante i combattimenti più concitati. Del tutto nuovo anche il sistema di creazione delle munizioni, che permetteva di combinare diversi elementi per ottenere nuovi effetti distruttivi.Nonostante un successo commerciale ridotto rispetto a quello dei precedessori, il titolo fu accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico, che ancora una volta apprezzarono la capacità di migliorare e raffinare una formula ormai entrata nel cuore di milioni di fan.

Resident Evil: Code Veronica – 2000Primo capitolo della saga a non essere contraddistinto da un numero, Code Veronica portò con sè un’importante innovazione tecnologica, ossia il completo passaggio al 3D, con l’abbandono del fondali prerenderizzati e la possibilità di mirare in prima persona con alcune armi. Inteso come vero sequel degli eventi narrati nel secondo episodio, il titolo torna alla formula dei due personaggi giocabili, dividendo nettamente in due la modalità storia. Il titolo rappresentò un notevole successo di critica per l’eccezionale varietà delle ambientazioni, impreziosite dall’ottimo comparto tecnico, e la qualità della storia, che compensarono completamente l’assenza di vere e sostanziali novità dal punto di vista del gameplay.

Resident Evil Zero – 2002L’idea di un prequel all’intera vicenda aleggiava in Capcom sin da prima del rilascio del primo capitolo, ma ci vollero anni e diversi ripensamenti perché la storia iniziasse a prendere forma. In origine, il plot avrebbe dovuto preparare il terreno per gli eventi del quarto capitolo ma, quando Mikami cambiò completamente le carte in tavola, il progetto fu nuovamente messo in pausa. Solo dopo il 2000 la sceneggiatura prese finalmente forma, raccontando le peripezie del team Bravo. Lo Zapping System venne nuovamente utilizzato, questa volta lasciando totale libertà al giocatore su quale dei due personaggi scegliere per affrontare le diverse situazioni di gioco.Nonostante ancora una volta il gameplay non presentasse particolari novità, il titolo fu apprezzato per la capacità di svelare alcuni interessanti retroscena e proporre ancora una volta una storia perfetta per saziare l’appetitito dei fan.

Resident Evil: Il Film – 2002In pre-produzione sin dal 1999, la trasposizione cinematografica della saga ha vissuto uno sviluppo molto travagliato. La prima stesura dello script fu affidata nientemeno che a George Romero, il quale tuttavia non convinse Capcom, rimanendo troppo aderente alla storia dei videogame. Sony assunse dunque Paul Anderson, il quale propose una sceneggiatura più consona ai gusti della produzione e si occupò anche della regia. Nonostante i pessimi pareri della critica, il film incassò benissimo al botteghino, aprendo la strada ad un gran numero di sequel con protagonista Milla Jovovich, la quale interpreta un personaggio non presente nella saga videoludica, ma destinato a incontrare durante le sue peripezie le maggiori star della storia originale.