Retrospettiva Far Cry

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a cura di Fatum92

Il 2012 sta quasi per giungere al termine, ma, come ogni anno, il periodo attuale riserva ancora molte sorprese videoludiche. Dopo l’eccellente Halo 4, nell’affollatissimo genere degli fps, sta per comparire un altro titolo dall’enorme potenziale: Far Cry 3. Sono ormai pochissimi i giorni che ci separano dall’uscita ufficiale della produzione Ubisoft, quale modo migliore per ingannare l’attesa, quindi, se non dare uno sguardo ai capitoli precedenti?

Far CryEra il lontano 2004 quando il primo episodio della serie, sviluppato dalla stimata Crytek Studios, si mostrò all’utenza PC, arrivando solo qualche anno più tardi su Xbox in una versione battezzata Far Cry Instincts, ritenuta però inferiore alla controparte per computer.Il titolo, sfruttando a dovere il Cryengine, poté vantare una veste grafica sicuramente impressionante per gli standard di quei tempi. Un’evocativa isola tropicale ostentava al giocatore colori accesi e vivaci, mescolando sapientemente il verde lussureggiante della foresta, il dorato della spiaggia e l’azzurro cristallino del mare per offrire un impatto visivo memorabile. Ad accomunare il capostipite con l’opera in dirittura di arrivo, è proprio la stupenda ambientazione: un paradiso terrestre. Benché la narrativa non segua un filo conduttore comune da capitolo a capitolo, in questo senso Far Cry 3 riprende ispirazione dalle origini, esaltando la bellezza della natura e raggiungendo una magnificenza visiva prima impensabile, ma ora possibile grazie alle moderne tecnologie.In Far Cry, però, a fare la parte del protagonista non era Jason Brody, ma un navigatore di nome Jack Carver, ingaggiato da una reporter intenzionata a raggiungere l’isola. L’accoglienza in quel luogo sperduto non si dimostra tuttavia delle migliori: un gruppo di mercenari fa fuoco sull’imbarcazione, la donna scompare e Jack, per avere qualche chance di sopravvivere, non ha altra scelta che gettarsi nello scontro.Nonostante la trama proponesse alcuni sviluppi interessanti, come gli strani esperimenti che portarono alla nascita dei mutanti, la progressione molto lineare e la presenza di pochi personaggi di rilievo hanno fatto sì che Far Cry non venga certamente ricordato per la mediocre storia. Ciò a cui il titolo puntava era il gameplay. A differenza della quasi totalità di giochi appartenenti al genere, il lavoro di Crytek Studios (software house, non a caso, ideatrice di Crysis) si poneva come obiettivo un setting ampio, molto esteso, in modo da fornire l’impressione di totale libertà di movimento. Ecco così che affrontare i nemici non si riduceva ad attacchi diretti in livelli rettilinei, ma, al contrario, quasi ogni scontro spronava a sperimentare diverse strategie, sfruttando le risorse dell’ambiente; uno dei punti che Far Cry 3 sembra voler riproporre in modo molto più incisivo.Purtroppo, a minare un po’ l’illusione di completa libertà erano le meccaniche stealth appena abbozzate. Ad ogni modo, la buona varietà di missioni e di armi, la più che soddisfacente longevità, la cura grafica, il multiplayer e l’IA nemica nel complesso ben calcolata, resero Far Cry un titolo imperdibile per gli appassionati di FPS.

Far Cry Instincts: Evolution e Far Cry VengeanceA marzo 2006, Ubisoft pubblica e sviluppa sulla prima Xbox Far Cry Instincts: Evolution, sequel diretto di Far Cry Instincts. Jack è ancora il personaggio principale della storia, questa volta assoldato da una donna, Kade, per una vendita di armi tra i pirati e il governo. Il plot fa nuovamente da contorno al gameplay, ora impreziositosi di nuove armi, veicoli e un’inedita mappa multigiocatore.Sempre nello stesso anno, ma per Xbox 360, è stata anche distribuita un’edizione migliorata dei due Instincts, ossia Far Cry Instincts: Predator. Un anno più tardi, su Nintendo Wii, uscì Far Cry Vengeance, titolo a dir poco pessimo che, nonostante abbia provato a far colpo con qualche missione esclusiva e con l’innovativo sistema di controllo della console (peraltro mal implementato), peggiorava in tutto e per tutto gli episodi a cui si ispirava, ovvero gli Instincts citati poco fa.

Far Cry 2Nel 2008 fu poi la volta di Far Cry 2, che, ormai passato definitivamente sotto l’ala protettiva di Ubisoft Montreal, sbarcò su PlayStation 3 e Xbox 360, oltre che su PC.Forte dell’elemento che aveva caratterizzato il precedente episodio, Far Cry 2 si sforzò di presentare location di grandi dimensioni, nel tentativo di divenire ancora una volta un punto di riferimento per gli FPS dallo spirito free-roaming.L’azione si svolgeva in un altro territorio naturale e selvaggio, lontano dalla suggestione delle energiche tinte tropicali, ora dominate dall’arancione e dal giallo dell’Africa, teatro di due fazioni in conflitto, sostenute dagli armamenti forniti da un certo Sciacallo. Nei panni di un mercenario, il giocatore aveva quindi il compito di localizzare e uccidere il commerciante d’armi, ponendo fine alle ostilità.Come accaduto con il predecessore, anche Far Cry 2 non spiccò per la trascurabile narrazione, concentrandosi quasi esclusivamente sulle dinamiche sparatutto, sempre arricchite da elementi strategici. La spiacevole condizione del protagonista, vittima di una violenta forma di malaria, costringeva poi a dedicarsi ad alcune quest per ricevere in cambio la cura, aggiungendo un po’ di pepe alla vicenda. Inoltre, la difficoltà sopra la media, la buona resa visiva poggiata sul nuovo motore grafico denominato Dunia Engine (noto in particolare per la resa delle fiamme), gli spostamenti a bordo dei veicoli e gli odiati posti di blocco saranno sicuramente ricordati da molti giocatori. Quello, però, che più di tutto ha reso Far Cry e Far Cry 2 dei successi è la moltitudine di approcci concessi. Malgrado l’impostazione canonica delle missioni, la personalità del mondo di gioco e la varietà di tattiche riuscirono a rendere appassionante ogni scontro, soprattutto nel secondo capitolo, nel quale, tra le altre cose, era possibile scegliere se agire alla luce del sole o se sfruttare l’oscurità notturna equipaggiati di un’arma silenziata.

Non solo videogiocoNel 2008, Far Cry è stato anche un adattamento cinematografico a opera del regista tedesco Uwe Boll, famoso regista di film di serie Z che ha curato altre pellicole ispirate al mondo videoludico, tra cui Alone in the Dark, House of the Dead e BloodRayne. Come spesso (per non dire sempre) accade in questi casi, il film ricevette uno scarsissimo successo di critica e pubblico, divenendo l’ennesima trasposizione fallita. D’altronde già i due videogame non è che vantassero una storia particolarmente interessante e convincente, e con boll alla regia era pressoché impossibile aspettarsi un film decente. In questo senso Far Cry 3 sembra voler osare decisamente di più, avvalendosi di un incedere narrativo maggiormente curato e di personaggi realmente carismatici, come il cattivo di turno, già da ora divenuto una vera e propria icona.

La saga di Far Cry ha saputo spiccare nel panorama degli sparatutto in prima persona grazie alla struttura free-roaming e alla varietà di strategie e approcci con cui poter affrontare i nemici. La caratterizzazione e vastità del mondo di gioco sono poi altri aspetti indubbiamente importanti per la buona riuscita della formula complessiva. Con Far Cry 3 Ubisoft pare aver preso tutto il buono dei precedenti capitoli, potenziandone ogni aspetto nella speranza di imporsi ancora una volta nel genere: dalla trama ai conflitti a fuoco, dalla libertà di azione alla realizzazione di un ambiente vivo e realistico.

L’attesa è quasi terminata, restate con noi per l’imminente recensione.