Recensione

Resistance 2

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Titolo facente parte della line-up iniziale al lancio di PlayStation 3, Resistance: Fall Of Man era un buon sparatutto in prima persona sviluppato in esclusiva per la console Sony da Insomniac, software house conosciuta nel mondo videoludico soprattutto per aver creato le saghe di Spyro e Ratchet & Clank (quest’ultimo recentemente approdato anche nella nuova generazione con i capitoli Armi di Distruzione e Alla ricerca del tesoro). Dalla solida struttura multiplayer e dotato di una campagna single player dalla longevità superiore alla media, il titolo presentava i problemi tipici dei primi giochi sviluppati per una piattaforma appena disponibile sul mercato, quali una realizzazione tecnica migliorabile e ben distante dai migliori esempi mostrati dalla concorrenza (Gears Of War vi dice nulla?) e, più in generale, la mancanza di qualcosa di veramente originale. Dopo due anni, Insomniac torna alla carica presentando il suo diretto sequel: Resistance 2. Forti dell’esperienza maturata nel frattempo, saranno riusciti gli abili programmatori guidati da Ted Price a sfornare un prodotto al passo con i tempi e in grado di sfruttare adeguatamente tutte le features della macchina su cui gira? Vediamolo insieme.

La lotta senza fine contro il virus ChimeraAmbientato in un universo alternativo dove negli anni ’50 un virus sviluppato in Russia sfugge al controllo dei propri creatori diffondendosi tra la popolazione mondiale e mutando i suoi ospiti in esseri mostruosi, Resistance ci mise nei panni del sergente Nathan Hale, un soldato facente parte della resistenza inglese che riuscì nell’incredibile compito di liberare l’Inghilterra dalla minaccia Chimera (è questo il nome del pericoloso virus). Tuttavia, fu proprio grazie ad alcune capacità derivate da un suo contatto con il virus che Hale fu capace di portare a termine una missione di tale portata. Le vicende raccontate in Resistance 2 hanno luogo susseguentemente gli eventi narrati nel precedente episodio, con Hale che viene catturato da alcuni soldati a bordo di un elicottero dopo che quest’ultimo ha causato la distruzione della torre Chimera di Londra. Si scopre in seguito che si tratta di soldati americani facenti parte di un’unità speciale chiamata SRPA con base in una stazione in Islanda che cercano, tramite il progetto Abraham, di liberare le persone infette dal virus Chimera. Hale entra nel gruppo delle “Sentinelle”, esseri umani che, per vari motivi, sono stati infettati, ma continuano a possedere la propria identità umana.Dopo un breve livello che funge anche da tutorial si entra in azione esattamente due anni dopo le vicende raccontate nel primo capitolo con i Chimera che, a seguito della sconfitta di Londra, si sono riorganizzati e hanno sferrato un potentissimo attacco agli Stati Uniti. Sarà proprio nell’immenso territorio americano che Hale e i suoi compagni dovranno affrontare orde incessanti di nemici, passando per città famose quali San Francisco e Chicago riviste in chiave post-apocalittica.

Qualche ritoccatina al gameplay e il gioco è fattoQuesta generazione di console ha visto un proliferare quasi eccessivo di sparatutto in prima persona, un tempo genere che era quasi esclusivo del mondo PC che è stato “sdoganato” grazie a capolavori quali “Halo” e alla maggior potenza di calcolo delle macchine da gioco casalinghe. Difficile in questa situazione proporre qualcosa di veramente originale e che riesca ad emergere da una massa indistinta di titoli non molto diversi tra loro. Resistance 2, da questo punto di vista, pur avendo un gameplay sostanzialmente classico e dallo svolgimento lineare, mette in campo delle armi assolutamente originali e, per certi versi, davvero fuori di testa, dotate di una doppia modalità di fuoco. Come dimenticare, il Bullseye, presente anche nel primo capitolo, che permette di lanciare un tracciante in grado di attirare tutti i colpi sparati successivamente sull’obiettivo indipendentemente dalla sua posizione, o anche l’Auger, fucile energetico con colpi che trapassano gli oggetti dello scenario diventando più potenti ad ogni “passaggio” e permettono pertanto di arrecare danno ai nemici nascosti, o ancora l’XR-005, ordigno che spara proiettili capaci di rimbalzare sulle pareti; ma anche le granate, che, a fianco della comune esplosiva, vedevano la presenza di quelle “a riccio” o incendiarie. Ovviamente, in questo episodio sono inclusi nuovi strumenti di morte, tra cui annoveriamo una potentissima Magnum che può far esplodere i proiettili a distanza, utile per gli avversari più ostici, o il Wrath, una mini-gun dall’elevato rateo di fuoco. Da tenere ben presente che, a differenza del predecessore, in Resistance 2 sarà possibile trasportare solo due armi alla volta e dovremo quindi ponderare bene quali prendere in base all’occasione e alla sfida proposta. Per adattarsi alle caratteristiche dei moderni sparatutto, sono stati abbandonati i medikit a favore di una rigenerazione automatica della salute, restando per qualche secondo al sicuro evitando di essere colpito dal fuoco nemico.Nonostante la presenza di numerosi nemici a schermo nel primo Resistence, in questo seguito le cose si sono fatte davvero complesse ed epiche. In alcuni momenti verremo, infatti, letteralmente assediati da orde di Chimera, spesso e volentieri aiutati da qualche “amichetto” dalle dimensioni spropositate che funge da classico boss come il Kraken (creatura marina simil-polipo) e il Leviathan (un essere gigantesco che devasta Chicago). La sfida è abbastanza alta anche a livello intermedio e per riuscire a uscire vincitori da ogni battaglia utilizzare al meglio le coperture create dallo scenario sarà una vera e propria necessità, pena una prematura dipartita del nostro eroe; sicuramente sconsigliato e controproducente, quindi, un approccio “alla Rambo”. L’intelligenza artificiale dei nemici è decisamente di buona fattura. Infatti li vedremo coprirsi a vicenda, cercare di accerchiarci per coglierci alle spalle e altro ancora. D’altro canto, la stessa cura è stata riposta anche nei riguardi dei nostri compagni di squadra che sapranno toglierci dai guai in più di un’occasione rivelandosi di aiuto e non solo mera carne da macello pronta a farsi sopprimere dal nemico.Attestandosi sulle 10-12 ore, la durata della campagna single player è più che soddisfacente. L’azione è sempre incalzante e l’interesse nel vedere cosa succederà in seguito è abbastanza alto. Peccato per la mancanza di sessioni a bordo di mezzi (presenti nel passato capitolo) e una narrazione un po’ troppo spezzettata che lascia al giocatore numerosi punti oscuri nella trama, parzialmente colmati dai vari documenti che sarà possibile raccogliere tra i livelli. Da notare che questa volta il nostro alter-ego digitale sarà dotato di parola e non seguirà più gli ordini dei superiori senza fiatare come in precedenza.

Multiplayer estremoDopo aver portato a termine tutte le missioni (ma non necessariamente), saremo pronti per partecipare ad appassionanti sfide online. Ai classici Deathmatch in singolo e a squadre, abbiamo il classico “Cattura la bandiera” (qui rinominata in Core Control) e l’inedita modalità Skirmish che suddivide il team in sottogruppi di cinque giocatori a cui vengono assegnati dinamicamente diversi obiettivi. Un’opzione davvero interessante che aumenta la varietà del titolo e diminuisce la probabilità di annoiarsi. Grazie ad un’adeguata infrastruttura di server privati, è possibile raggiungere l’incredibile cifra di 60 (SESSANTA!) player online contemporaneamente con un lag quasi assente; un vero e proprio record per ciò che concerne il mondo console.Alle modalità competitive si affianca la cooperativa che prevede lo svolgersi di partite fino ad otto giocatori in missioni in cui dovremo affrontare orde di Chimera e nel frattempo completare alcuni obiettivi. Interessante la gestione dinamica della forza e del numero di nemici da affrontare in base ai player presenti nella partita. Questi potranno essere scelti tra le tre classi disponibili: dal soldato, capace di maneggiare le armi più pesanti e resistere maggiormente ai colpi subiti dal nemico, a quello speciale, una sorta di fabbricatore di munizioni, per finire con il medico, in grado di curare i compagni di squadra ma molto debole e con una resistenza certamente limitata. Inutile dire che sarà necessaria una buona coordinazione e cooperazione tra le varie specializzazioni per riuscire a completare al meglio le sette missioni proposte. Inoltre, sconfiggendo gli avversari, otterremo dei punti esperienza che serviranno per avanzare di livello e acquisire nuove armi e potenziamenti che renderanno più agevoli le partite successive. Da tenere in considerazione anche la modalità denominata “Berserk”, acquisita dal nostro personaggio dopo un certo numero di uccisioni che ci permetterà di ottenere un’abilità particolare, come produrre un maggior numero di munizioni o diminuire i danni subiti per un limitato periodo di tempo. Rimane il rammarico per la scelta di non far giocare la campagna single player in cooperativa, relegando questo compito a missioni ad hoc che comunque si riveleranno molto divertenti e appaganti. Da tenere presente, inoltre, che il grado di dettaglio grafico offerto dalle modalità multiplayer è decisamente più basso rispetto alla storia per giocatore singolo. Presente inoltre la possibilità di giocare in due sulla stessa console in split-screen.

I Chimera presentano alti e bassiMigliorato notevolmente sotto l’aspetto grafico rispetto al primo capitolo, Resistance 2 stupisce con scenari molto dettagliati, un’illuminazione realistica che sfrutta adeguatamente l’HDR e un numero di poligoni per nemici e strutture decisamente all’altezza della situazione. Purtroppo, sono presenti alcuni problemi, quali una qualità altalenante delle texture e una gestione non perfetta delle rag-doll che donano spesso e volentieri posture innaturali ai nemici sconfitti. Le animazioni si sono dimostrate di buon livello ma, anche qui, ogni tanto si assiste a qualche sbavatura di troppo. Fa storcere il naso la mancanza di interazione con lo scenario, praticamente immutabile e qualche piccolo problema di pop-in con il caricamento delle texture. Più in generale, comunque, il titolo si presenta al passo con le produzioni attuali, seppur non riesca a raggiungere livelli di assoluta eccellenza. Sul fronte sonoro, il gioco offre una buona soundtrack accompagnata da effetti adeguati ed un doppiaggio completamente in italiano di discreta fattura. La qualità dell’audio multicanale è garantita dal pieno supporto al DTS 5.1, oltre che al “solito” Dolby Digital 5.1.

– Ottimo comparto audiovideo

– Buona longevità della campagna single player

– Online fino a 60 giocatori

– Modalità cooperative e competitive online

– Qualche piccolo problema grafico

– La storia avrebbe potuto essere narrata in modo migliore

9.1

Nonostante i piccoli difetti evidenziati nella recensione, Resistance 2 è un ottimo prodotto che affianca a un’avventura in single player solida e soddisfacente un comparto multi giocatore eccezionale, dalle performance complessive praticamente senza pari nell’ambito console. Si tratta perciò di un “Must Buy” per tutti i possessori di Playstation 3, e un valido incentivo all’acquisto della console per tutti gli altri. Con l’arrivo di Resistance Retribution su PSP e il futuro terzo capitolo della serie, Insomiac ha creato una nuova saga che sarà ricordata sicuramente negli anni a venire.

Voto Recensione di Resistance 2 - Recensione


9.1