Recensione

Reign of Fire

Avatar

a cura di Massimo

Lo “Story-Driven Action Game” della BAM! Entertainment basato sull’omonimo film scritto e diretto da Rob Bowman, conosciutissimo fra i fans di Mulder & Scully per aver diretto diversi episodi di X-Files, è arrivato, ed è pronto a stupirci con un azione frenetica e coinvolgente.

Il risveglio dei draghiSiamo nell’anno di (dis)Grazia 2024, in un Inghilterra futuristica in cui la nostra civiltà è oramai stata annientata da spaventosi draghi che si sono risvegliati e hanno distrutto ogni forma di vita umana e ogni cultura, facendo ripiombare la terra in una sorta di nuovo Medioevo, ma molto più oscuro e terrificante del precedente. I pochi sopravissuti sembrano usciti da un epoca diversa dalla loro, più antica, quasi di Fine Millennio, visto che vivono in un castello, quello di Nortumberland, difeso strenuamente dagli assalti dei mostri alati, e affrontano, come i loro antenati medievali, l’utopia, l’angoscia, la difficoltà della sopravvivenza, e la difficile missione della conservazione della specie, ridotta all’estinzione. Sugli spalti montano di guardia perennemente degli uomini, i bambini vengono educati dai monaci alla guerra contro i “demoni alati”, come vengono chiamati i draghi (e qui chiaro riferimento sempre al Medioevo e alla Religione Cattolica che, almeno in quel periodo storico, descriveva il Diavolo come un Essere alato e terrificante), e ad una fede incrollabile verso il Bene. In un ambientino così “allegro” si svolgeranno le vicende, cinematografiche e videoludiche, di Denton Van Zan, un superpalestrato e fuori di testa ex- marine americano e del suo commando di disperati, i Kentucky Irregulars, che si uniscono al gruppo formato da Quinn Abercromby (che da bambino ha accidentalmente risvegliato il drago in uno scavo industriale, causando la diffusione della intera stirpe nel mondo), capo dei sopravvissuti inglesi, i quali hanno da compiere una difficilissima missione: eliminare l’unico dragone maschio della specie che dimora tra le macerie di Londra, e che insemina i draghi (femmine) di tutto il pianeta (come accidenti farà? Che abbia scoperto un enorme deposito di Viagra?). Distruggendo lui, i mostri non potranno più riprodursi, e sarà la loro fine.

GamePlayReign of Fire è suddiviso principalmente in due sezioni. Inizialmene il giocatore impersonerà Quinn & Co., vivendo l’azione dal punto di vista degli esseri umani. Giocando come Umano vi ritroverete, come detto, a lottare fra le fila di un gruppo di sopravvissuti armati fino ai denti, gli Irregulars. In questa modalità potrete guidare decine di veicoli hi-tech come Jeep, Camion Anti-Incendio, Pick up, Carri Armati, etc e interagire con i compagni via radio. Durante il gioco, infatti, diventa fondamentale seguire le direttive che arrivano via etere da parte di Van Zan, che, attraverso un display tattico (HUD-Head Up Display) che apparirà sullo schermo, vi spiegherà quali saranno i vostri compiti in battaglia: cercate di eseguire sempre gli ordini o rischierete di lasciare magari scoperti alle spalle i vostri compagni oppure di trovarvi in mezzo a due fuochi. Fra i vari oggetti a disposizione del giocatore figura anche una Bussola in alto a sinistra dello schermo, utilissima per orientarsi nei vari livelli. Dopo il training iniziale la missione entra subito nel vivo. Dovrete difendere un convoglio in prossimità della vostra base e poi l’istallazione militare entro cui vi trovate dagli assalti di centinaia di mostri. L’azione è frenetica fin da subito e si svolge ininterrottamente dando la effettiva sensazione di trovarsi coinvolti in una vera battaglia. Nel bel mezzo di una autentica baraonda, col fuoco che piove da tutte le parti, uomini a piedi da proteggere mentre cercano di recarsi a riparare l’antenna delle telecomunicazioni da poco danneggiata, missili terra aria da recuperare per abbattere i draghi più grossi è davvero dura ragionare e seguire gli ordini impartiti dal capoccia. Credetemi se vi dico che vi ritroverete coinvolti in una bolgia infernale al termine della quale vi sentirete sfiancati come se davvero avreste combattuto una battaglia senza esclusioni di colpi! Al termine di ogni missione comparirà una videata di completamento della missione dove verranno visualizzati tutti i parametri inerenti al vostro comportamento durante lo scontro con il rispettivo punteggio che dovrebbe permettervi di ottenere una delle quattro medaglie disponibili nel gioco. Se avrete tenuto un comportamento degno di nota, allora avrete assegnato una percentuale di punteggio valida (evidenziato con una scritta verde) e otterrete l’ambito trofeo utile poi a sbloccare alla fine del gioco alcune modalità o item segreti. In un secondo momento invece, dovrete vestire i panni di uno degli 8 Draghi selezionabili , gustandosi il gioco dal punto di vista dei mostri. Inutile aggiungere che, almeno dal mio punto di vista, è questa la modalità più accattivante. Potere volare liberamente nei cieli di mezzo mondo a vomitare fiamme su intere città o unità nemiche, distruggendole, è davvero uno spasso. I draghi sono animali molto intelligenti, estremamente evoluti, e decisamente incavolati! Amano gli umani come Bush ama Saddam e dunque ritengono il pianeta terra troppo piccolo per tutte e due le razze. Così, nei panni di un terrificante essere alato dovremo per prima cosa bloccare l’avanzata degli umani verso Londra. Affrontando decine di caccia a decollo verticale, fregate, lanciamissili, etc, e dopo assaltare le fortificazioni degli umani per spazzarli via dalla faccia della terra. I dragoni poi, possono evolvere nel corso delle missioni, acquisendo poteri sempre più distruttivi (e questo fa molto Rpg): le terribili palle di fuoco, le Fireball o il “respiro di fuoco”, il Napalm Breath, possono essere Upgradati con un incremento degli effetti distruttivi e del loro raggio d’azione. Abbiamo accennato poco fa alla presenza di 8 draghi selezionabili. Essi sono dotati ognuno di personali caratteristiche fisiche e “tecniche”, diciamo così, con proprie abilità e parametri. I loro nomi? Jakyls, Land Tanks, Pitchers, Spitfires, Fireballers, Dive Bombers, Napalm Breathers e The Bull.. Nel ruolo di dragone il videogamer non dovrà ovviamente limitarsi solo a blastare tutto ciò che si muove sullo schermo o a sopravvivere agli assalti nemici, ma può esplorare il mondo per portare al limite le proprie abilità distruttive. Progredendo nel gioco, infatti, il giocatore potrà far crescere la propria creatura potenziandola e facendole apprendere nuove abilità! Non c’è che dire, un ottima trovata per arricchire il gameplay. Gameplay caratterizzato ovviamente da scontri ed esplosioni spettacolari. Kuju Entertainment ha lavorato moltissimo su questo aspetto del gioco nel tentativo di ricreare in modo reale ogni aspetto tecnico inerente ad una battaglia epica. Il team di sviluppo ha così creato un nuovissimo engine da loro denominato “reactive fire system”, che rende unico ogni oggetto presente nel gioco. Questo engine permette quindi al videogiocatore di colpire un oggetto separatamente dagli altri, scegliendo quale cosa distruggere e in che modo, e rende anche “vivo” il fuoco stesso, visto che esso può propagarsi da un oggetto all’altro scatenando violentissimi incendi! Ad esempio, se nei panni di un drago colpirete con una fiammata un deposito di carburante degli umani, esso esploderà e le schegge incandescenti, schizzando da ogni parte, potranno colpire i veicoli facendoli saltare in aria loro volta. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci aspetta a livello di “fazioni” una volta entrati nel vivo dell’azione.

Grafica & AudioReign of Fire offre un engine grafico buon livello. Le ambientazioni del film, dalla Londra devastata dagli incendi e da anni di attacchi da parte dei draghi, alle terre desolate della campagna inglese, sono state fedelmente riprodotte dai programmatori. Le texture che compongono le creature alate sono realizzate con cura, sembrano quasi di natura organica, idem dicasi per le fiamme, protagoniste assolute del gioco stesso, presenti in enorme quantità e magistralmente ricreate su schermo al punto da sembrare vere. Il sistema che gestisce le fiamme possiede un elevatissimo numero di effetti particelle che differenziano così i vari tipi di incendi o di esplosioni sullo schermo. Pensate che per gli effetti di fuoco sui oggetti di medie dimensioni, l’engine è in grado di svilupppare ben 2000 particelle attive in tempo reale, portando così quasi al limite le capacità tecniche della PS2. A livello di audio invece, Reign of Fire offre quello che in gergo viene definita una colonna sonora dinamica, cioè presenta una musica che accompagna le varie fasi dell’azioni con un enfasi più o meno accentuata nelle fasi calde delle battaglie.

Coinvolgente.

Fa scorrere a mille l’adrenalina nel sangue.

Licenza sfruttata molto bene.

Buone features.

Niente di particolare da segnalare.

7

Commento

Bam! Entertainment ha tenuto fede alle promesse fin qui fatte: Reign of Fire doveva essere un “blockbuster game”, e lo è. Il gioco basato sugli eventi dell’omonimo kolossal di prossima uscita sugli schermi cinematografici italiani è davvero un buon action game-sparatutto dotato di un “appeal” straordinario e di un ritmo di gioco frenetico ed incalzante. Con una grafica ed una giocabilità di buon livello, RoF è un gioco in grado di offrire ore e ore di divertimento e di far scorrere adrenalina pura nelle vene anche del videogiocatore più pacato.

Voto Recensione di Reign of Fire - Recensione


7