Anteprima

Red Dead Redemption - Undead Nightmare

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a cura di andymonza

Non passa giorno senza che la parola zombie ci cada sotto agli occhi, che si tratti di annunci relativi a nuovi giochi, libri, serie TV, film. I non-morti stanno vivendo, ironia della sorte, una seconda giovinezza: direttamente dagli anni ‘70 e ‘80 sono tornati con un’energia imprevedibile ad invadere e contaminare altri media. Come qualcuno ha recentemente affermato, sono il nemico perfetto per l’odierna società, ormai tanto ipocrita, paranoica e fobica da non riuscire più ad accettare quando ad un gioco con ispirazioni storiche contemporanee vengono attribuiti i veri nomi delle fazioni in esso rappresentate: gli zombie non hanno volto, non hanno nome e soprattutto non hanno colpe. Sono come noi, anzi erano noi. Dallo spazio alla Seconda Guerra Mondiale (e presto quella Fredda), i non morti hanno già infettato una moltitudine di setting a loro congeniali e grazie a Rockstar sono pronti ad invadere una terra ancora più antica e lontana: il Selvaggio West. Abbiamo speso una mezza giornata negli uffici di Rockstar London per provare finalmente con mano Undead Nightmare, l’espansione scaricabile che a Novembre arricchirà la campagna singolo giocatore di Red Dead Redemption con diverse ore di gioco ed una modalità multigiocatore cooperativa, il tutto ovviamente a sfondo zombie.

Gli zombie vanno ad OvestSe l’idea un “west in salsa zombie” può sembrare bizzarra, pochi minuti di cavalcata per la frontiera nei panni di John Marston saranno più che sufficienti a scatenare la famigerata sospensione dell’incredulità: per quanto deserti e praterie fossero abbastanza desolati anche prima che i non morti decidessero di farvi visita, l’atmosfera malsana che si respira nel restyling offerto da questa espansione è assolutamente credibile ed azzeccata. Gli sviluppatori non si sbottonano, almeno per ora, sui retroscena dell’invasione zombie, ma poco importa: quali che siano i pretesti narrativi, è evidente come Undead Nightmare voglia rientrare più che altro nella categoria degli spin off, riciclando un setting noto per inserirvi una vicenda trasversale per nulla inerente alla storia come la conosciamo finora. Per chi abbia già completato la lunga epopea di John Marston, basti sapere che l’espansione si inserirà dal punto di vista narrativo non molto prima dell’epilogo. Da lì partiremo con il compito di mettere fine all’inspiegabile piaga che sta riportando in vita i defunti in tutte le terre della frontiera, come sempre liberamente esplorabili ed in grado di offrire qualche scorcio inusuale grazie all’apocalittico contesto: uno sguardo al ben noto ranch dei McFarland ci ha permesso di notare diverse case in fiamme ed il panico per le strade, e molte altre città ed insediamenti presenteranno situazioni simili. Dal punto di vista del gameplay, la liberazione dalla piaga avviene attraverso una meccanica molto semplice, almeno sulla carta: sparsi su tutto il territorio della frontiera troverete diversi cimiteri (opportunamente segnati sulla mappa) che andranno liberati uno alla volta per mettere fine all’innaturale risorgere dei morti. Una volta raggiunta una di queste location occorrerà distruggere cinque o sei bare sparse tra le lapidi, operazione che richiederà la pressione mantenuta di un tasto e qualche secondo di pazienza. Le orde zombie naturalmente non staranno a guardare ed in pochi secondi vi troverete circondati da ex cittadini affamati di carne umana. I combattimenti assumono così una nuova interessante dimensione: laddove la campagna singolo giocatore ci ha abituato ad affrontare scontri dalla distanza, o tutt’al più a cavallo, i combattimenti con i non morti saranno una questione molto più fisica e ravvicinata. Va detto che, pad alla mano, questa rinfrescata alle meccaniche di combattimento tende a mettere in luce i controlli di movimento non perfetti che caratterizzavano già il titolo originale, al tempo parzialmente celati da armi a lunga gittata e dalla copertura, ormai quasi completamente inutile. Non si tratta di mancanze in grado di mettere in crisi il gameplay, tuttavia capiterà di notare certe forzature e di incontrare qualche difficoltà. Tenendo a bada le crescenti ondate di cadaveri, dovrete passare una alla volta tutte le bare e distruggerle, per poi affrontare un’orda finale e mettere finalmente al sicuro il cimitero. A fianco di questa meccanica si pone la liberazione delle città e degli insediamenti: sempre utilizzando come punto di riferimento la mappa di gioco, sarà possibile individuare alcuni “punti caldi” del conflitto in corso ed accorrere in aiuto dei cittadini, che spesso troverete asserragliati sui tetti degli edifici. Una volta avvicinati, questi ultimi vi chiederanno assistenza, il che si concretizzerà nel recuperare per loro delle casse di munizioni sparse tra le abitazioni: una volta armati a dovere i compagni di sventura sarà possibile procedere allo scontro diretto contro le armate di zombie e liberare finalmente la relativa città. Una volta salvata, essa diventerà una safe house, permettendo il salvataggio (scordatevi i campeggi all’addiaccio, ormai impossibili date le circostanze) ed il trasferimento immediato da un insediamento all’altro tramite la mappa di gioco. La liberazione di città e cimiteri è inoltre accompagnata da un piacevole effetto grafico, che vede la nebbia malsana e verdastra sollevarsi per mostrare nuovamente i cieli puliti ed i colori vivi delle terre di frontiera, testimoniando visivamente il buon lavoro svolto. Nel caso vi allontaniate per diverse ore, lo status delle città libere potrà cambiare in seguito a nuovi attacchi dei non morti, dunque occorrerà essere sempre molto attenti a non abbandonare la popolazione troppo a lungo. La sessione di prova diretta ha rivelato anche il ritorno di diverse figure note durante alcune spassosissime cut scene e missioni secondarie (ve ne saranno diverse disponibili sul territorio) tra cui Seth, che i fan del titolo ricorderanno bene.

Arsenale non mortoSe, come accennato in precedenza, la natura più fisica e ravvicinata dei combattimenti tende a mettere in luce le mancanze del sistema di controllo del personaggio più che in precedenza, non si può dire che i ragazzi di Rockstar non si siano prodigati per fornire ai giocatori un arsenale più che degno del compito da affrontare. Si comincia con l’Archibugio, un antiquato fucile ad avancarica, che a fronte di tempi di caricamento molto lenti mette nelle mani di John una potenza davvero devastante, in grado di spazzar via con un singolo colpo diversi zombie, generando spettacolari e cruente esplosioni a schermo. Data l’atmosfera da survival horror che caratterizza questa espansione, gli sviluppatori hanno pensato bene di ridurre drasticamente il quantitativo di munizioni a disposizione del giocatore, in precedenza sempre molto generoso. Non è comunque il caso di disperare, dato che l’Archibugio sarà in grado all’occasione di sparare anche ossa, denti ed interi arti degli zombie, che sarà possibile raccogliere da quelli caduti. Dato che i non morti tenderanno ad attaccare sempre in gruppo, non mancano all’appello diverse tattiche di distruzione di massa, possibili grazie all’Esca per Zombie ed all’Acqua Santa. La prima potrà essere lanciata ed attirerà tutti i cadaveri ambulanti nelle vicinanze, che grazie alla seconda sarà possibile annientare, bruciandoli con il fuoco sacro generato dal contatto tra l’acqua benedetta e la loro pelle decomposta: avvolti in un affascinante fuoco bluastro, gli zombie avranno una “non vita” molto breve. Meno efficace, ma a volte utile nei momenti disperati, è invece la torcia, che come ci si aspetta tornerà buona per tenere alla larga i gruppi più numerosi ed eventualmente appiccare il fuoco ai cadaveri più temerari. Questa vasta pletora di possibilità offensive andrà utilizzata con intelligenza, dato che vi troverete a fare i conti con diverse tipologie di non morti: dai cadaveri standard si passa ad alcuni infetti in grado di vomitare a lunga distanza un getto di acido corrosivo, ad enormi ciccioni in grado di caricarvi con forza ed ancora a velocissimi zombie che sfruttano una posizione accucciata per aggiravi senza essere visti. Gli attacchi combinati vi costringeranno di conseguenza a cambiare velocemente tattiche ed approccio alle differenti tipologie di avversari. L’infezione non ha risparmiato neanche gli animali, come alcune brevi fasi esplorative hanno testimoniato: intere mandrie, coyote ed orsi non morti penseranno e tenervi sempre allerta anche durante le tranquille cavalcate. Se la maggior parte delle bestie si riveleranno naturalmente ostili quanto e più di prima, vi è una considerevole eccezione, anche se imbattervisi non sarà semplice: molto rari, alcuni cavalli non morti avvolti dalle fiamme si aggireranno per le praterie. Se avrete la fortuna di incrociare il passo con una di queste formidabili bestie potrete cercare di prenderla al lazo e domarla. Una volta legato a voi, il cavallo fiammeggiante si rivelerà, oltre ad un velocissimo mezzo di trasporto, anche un ottimo deterrente contro gli zombie, mandandoli a fuoco al solo passaggio.

– Zombie nel west

– Nuovo arsenale

– Combattimento rinnovato

Una nuova (assurda) campagna (che a detta degli sviluppatori potrebbe durare dalle 6 alle 10 ore, a seconda del livello di completamento), orde di non morti, un nuovo arsenale, lo stesso macabro umorismo di sempre. Come Rockstar ci ha abituato con le espansioni dedicate a GTA IV, anche Undead Nightmare si presenta come un contenuto scaricabile ricchissimo di contenuti. Data la natura autoconclusiva delle vicende narrate in Red Dead Redemption, il fatto che si tratti di uno spin off poco inerente alla campagna originale è quasi un sollievo, e per quanto sin troppo abusati di questi tempi, gli zombie nel contesto west finiscono per funzionare, non fosse altro che per la totale assurdità dell’abbinamento. Se a questo si aggiunge una corposa modalità multigiocatore cooperativa, il risultato è un’espansione che tutti i fan del titolo farebbero bene a tenere d’occhio molto da vicino, considerando che la data di rilascio è fissata al vicino 26 ottobre. Rimanete con noi per l’ormai prossima recensione, a presto su queste pagine.