Recensione

Recensione di Star Ocean: The Last Hope - 4K and Full HD Remaster

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Uscito il 5 giugno 2009 su Xbox 360 e arrivato su PS3 sette mesi dopo in versione “International” e con alcuni contenuti esclusivi, Star Ocean: The Last Hope fu un buon jrpg in tempo reale in grado di rinfrancare in parte il precedente e non troppo esaltante lavoro di Tri-Ace: Infinite Undiscovery. A distanza di sette anni da quest’ultima versione, e un anno dopo Integrity e Faithlessness, Square Enix decide di riproporre il penultimo capitolo della saga, che per l’occasione prende il lungo nome di Star Ocean: The Last Hope 4K & Full HD Remaster.

Un Oceano di Stelle

Disponibile anche su Steam e a meno di venti euro, questa versione rimasterizzata è l’occasione per recuperare uno tra i capitoli più apprezzati della serie, anche se questo non fa di Star Ocean: The Last Hope uno tra i migliori jrpg di sempre. Eppure appartiene all’ultima ondata dei giochi di ruolo giapponesi vecchia scuola che oggi, a parte pochi esempi, sono grossomodo sull’orlo dell’estinzione.
E in grave pericolo è anche il destino dell’umanità, flagellata da un conflitto su larga scala che non le ha lasciato molto scampo. Dopo l’aggravarsi delle tensioni tra i Paesi del mondo, la Terza Guerra Mondiale è stata inevitabile e ha costretto la nostra specie a cercare una casa altrove, via dalla Terra. Le risorse sono pressoché nulle, la devastazione è totale e l’ultima speranza – che che dà il sottotitolo a questo capitolo della serie – è appunto rappresentata dall’esplorazione spaziale, lungo una galassia pronta offrire alleanze e alternative di vita, ma anche presenze nemiche e un pericolo che mette a repenteglio l’esistenza di tutti.
Al protagonista e al suo party sarà affidato il compito di imbarcarsi in questo lunga missione, che per certi versi somiglia un po’ a quella del Comandante Shepard ma in versione giapponese, con tutto ciò che ovviamente ne consegue e con uno spessore della vicenda davvero ridotto all’osso. 
Coloro che l’hanno già giocato sapranno dunque che la storia di The Last Hope non è niente di eccezionale, che i dialoghi sono molto telefonati e che le situazioni, così come diversi personaggi, sono piuttosto stereotipati. 
D’altra parte, la scuola nipponica dei giochi di ruoli soffre da sempre di questo handicap autoinflitto, come se rifiutasse scientemente di evolvere, al fine ultimo di rinchiudersi nella propria torre d’avorio fatta di tradizioni e incrollabile patriottismo.
 

Restauro

Se Star Ocean: The Last Hope non strabilia per la storia e la sua narrazione tutto sommato nella media delle produzioni del genere, dà invece più soddisfazioni invece il sistema di combattimento: in tempo reale e con numerose variabili da tenere a mente soprattutto durante gli scontri più ostici, il combat system offre anche la possibilità di eseguire aggiramenti, contrattacchi e schivate, le quali vanno assimilate sin da subito per non lasciarsi trovare impreparati quando la difficoltà – per la verità non molto elevata – s’impenna. Sono rimasti poco soddisfacenti i posizionamenti dei punti di salvataggio, che verso la parte conclusiva dell’avventura sembrano posizionati un po’ a caso, mentre  sempre ottime (anche a distanza di anni) rimangono le musiche del maestro Motoi Sakuraba, il compositore prog di cui tutto il settore ha sempre avuto un enorme bisogno.
Non ci sarebbe in realtà molto altro da aggiungere su Star Ocean: The Last Hope 4K & Full HD Remaster, che al di là del lungo titolo in cui risiedono le novità più prominenti di questa edizione, ha da offrire un pacchetto adatto non tanto ai nostalgici, ma a chi in passato il gioco se l’è perso e non ha avuto modo di giocarlo dall’inizio alla fine. 
Il lavoro di cosmesi è certamente buono, con una nitidezza dei colori molto più accentuata e quell’effetto di “texture fosche” che è solo un pallido ricordo. Il rovescio della medaglia, in tal senso, è però rappresentato dall’aspetto troppo di porcellana dei protagonisti, che sebbene sia una precisa scelta artistica, dà un’insostenibile sensazione di finto a tutti i personaggi. 
Tra le opzioni disponibili in questa edizione, oltre allo stile dei menù a scelta tra classico e moderno, è possibile scegliere la risoluzione fino a 4K e settare le impostazioni di rendering. Troviamo dunque il buffer delle ombre, che varia tra standard, x2 e x4, l’antialiasing, la sfocatura della telecamera, la profondità di campo, la distanza della visuale del personaggio, la risoluzione delle texture (bassa o alta, senza vie intermedie) e le ombre automatiche.

– Buon lavoro estetico

– Il combat system è ancora valido e frizzante

– Tante ore di gioco per un jrpg classico

– Troppi cliché e vicenda poco interessante

– Storia blanda, telefonata e con dialoghi e personaggi anonimi

7.0

Star Ocean: The Last Hope 4K & Full HD Remaster

è una buona riedizione di un capitolo della serie discreto ma non eccezionale. Quest’operazione è rivolta soprattutto a chi in quel periodo ha saltato a piè pari l’opera, mentre i veterani e i nostalgici non avranno nulla di nuovo da vedere; a meno che non lo abbiate giocato su Xbox 360, perché The Last Hope è la riproposizione in ultra definizione della versione International.

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7