Recensione

Razor: Salvation

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a cura di ghigghi

Razor: Salvation è disponibile su App Store a 0,79 euro in versione universale per iPhone, iPod Touch e iPad; il download è di circa 135 MB e per giocare è richiesto iOS 4.0 o superiore. La nostra prova è stata effettuata su un iPad terza generazione da 32 GB senza alcun problema di fluidità. 
App Store non è certo avaro di sparatutto in prima persona, che hanno toccato recentemente un nuovo livello di maturità con il notevole N.O.V.A. 3 di Gameloft. Non tutti i produttori possono però permettersi simili budget e capita così di scoprire titoli minori e non così “pompati” ma sempre interessanti, almeno sulla carta. Prendiamo ad esempio Razor: Salvation, FPS “statico” in cui dobbiamo controllare le torrette di una navetta spaziale senza la possibilità di muoverci ma con una visuale di 360 gradi a disposizione.
Ricaricare…che passione
Il gioco non è ambientato nello spazio ma sulla Terra, dove la solita invasione aliena con velleità di conquista rischia di trasformare l’intera popolazione del pianeta in zombi assetati di sangue. Come location abbiamo a disposizione solo tre livelli (New York, Shanghai, Francoforte) e in ognuno di essi dovremo resistere a oltranza agli assalti dei nemici, assicurando al tempo stesso la fuga degli umani sopravvissuti. Descritto così, Razor: Salvation sembrerebbe un normale sparatutto in modalità Orda e in effetti non offre molto altro, ma l’assenza di movimento ne fa un titolo potenzialmente interessante per chi non ha mai digerito troppo la complessità dei controlli touch con gli FPS classici. Volendo, si può cambiare la sensibilità del tocco per eseguire delle panoramiche più veloci, ma per il resto i comandi sono affidati unicamente a uno stick virtuale sulla destra per muovere la visuale in soggettiva, all’icona di fuoco sulla sinistra, alla scritta Reload per ricaricare e alla scelta dell’arma, che può essere fatta toccando l’apposita icona e scegliendo quella che preferiamo dal menù verticale. Potendo guardarci attorno a 360 gradi, i nemici possono arrivare da qualunque parte e per fortuna un radar ci segnala la loro presenza nello spazio di gioco con dei classici puntini rossi. Tenere a bada gli assalti più cospicui non è però facile. Gli alieni possono infatti posizionarsi anche sopra gli edifici e attaccarci ai lati o alle spalle contemporaneamente, cosa che ci costringe a girare continuamente la visuale e a fare fuoco prendendo bene la mira. Purtroppo i tempi di caricamento delle due armi con munizioni infinite (minigun e una specie di cannoncino) sono molto lunghi, tanto che capita spesso di trovarsi sotto pesante attacco e di aspettare anche 6 o 7 secondi per attendere la procedura di caricamento. Le altre armi, tra cui un lanciagranate, un mortaio e un lanciamissili, hanno invece le munizioni contate e vanno quindi usate con attenzione e solo nei casi che lo richiedono davvero. 
Giocare per le fazioni
Il gameplay risente in negativo anche di una gestione della mira non proprio perfetta, che a tratti, sebbene centrata sull’obiettivo, fa andare a vuoto i colpi senza alcun motivo. In simili condizioni, e contando anche la ripetitività dei singoli livelli e dei nemici, Razor: Salvation non ne esce proprio benissimo. A rimediare in parte la situazione troviamo alcuni elementi ben implementati come gli upgrade e il punteggio. I primi possono essere acquistati con la moneta del gioco alla fine del livello e comprendono potenziamenti per le armi (velocità di fuoco, tempo di caricamento, capienza dei caricatori), per la nostra navicella (fondamentale migliorare lo scudo difensivo) e per altri fattori di gioco, come ad esempio cambiare l’aspetto degli umani da proteggere. Per il punteggio si sommano i classici achievement con lo score vero e proprio a seconda di quanto abbiamo fatto bene nei livelli; la cosa intelligente è che possiamo entrare a far parte di una Fazione a seconda del continente (in questo caso Europa) e contribuire con il nostro punteggio a quello totale. In questo modo ci si sente più motivati e spronati a fare il meglio possibile, anche se a ben vedere si tratta dell’unica concessione al online offerta dal gioco (niente multiplayer purtroppo). Tirando le somme, Razor: Salvation è un titolo dalle meccaniche un po’ troppo ripetitive e con qualche problema nel sistema di controllo, tecnicamente non eccezionale (ma nemmeno mediocre) e privo di spunti davvero innovativi, anche se giocandolo per brevi sessioni risulta più divertente del previsto e mette meno in mostra i limiti riscontrati sulla lunga distanza. Visto poi il prezzo di vendita (solo 0,79 euro), la sufficienza è meritata.  

– Divertente sulla breve distanza

– Upgrade in buona quantità

– Classifiche online ben concepite

– Caricamenti delle armi troppo lunghi

– A tratti frustrante

– Poca varietà di location e nemici

6.0

Dai creatori di Siegecraft ed Evertales era lecito aspettarsi qualcosa di più, ma non per questo Razor: Salvation va ignorato. Dalla sua questo atipico FPS ha un valido sistema di upgrade e risulta gradevole per partite di breve durata, ma non chiedetegli molto di più, soprattutto come varietà di location, nemici e situazioni di gameplay. Con un sistema di controllo più preciso e qualche variante in più avrebbe meritato maggior attenzione, ma già così potete portarvi a casa un titolo tutto sommato onesto con una spesa irrisoria.

Voto Recensione di Razor: Salvation - Recensione


6