Razer Tartarus

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a cura di LoreSka

Mouse e tastiera: la configurazione principe per chi intende giocare su PC. Il mondo dei gamer PC guarda al pad con sospetto, specie quando si tratta di alcuni particolari generi di gioco. Certo, nessuno si sognerebbe mai di sostenere la superiorità della tastiera in un platform. Ma, parafrasando Gian Maria Volontè, in un FPS quando un uomo con mouse e tastiera incontra un uomo con il pad, quello con il pad è un uomo morto.
I giocatori PC, dunque, sono dei giocatori esigenti, e non è raro che cerchino il meglio dal proprio equipaggiamento. Così, anche se una semplice tastiera sa svolgere il proprio lavoro, chi gioca sa che una buon setup da gioco non può prescindere dai concetti di ergonomia, customizzazione, velocità di risposta e praticità. Per questa ragione, da anni esistono vari strumenti in grado di rispondere a queste esigenze, puntando su di una configurazione di tasti minimale ma altamente personalizzabile, pensata per chi gioca per lunghe sessioni e che, al contempo, vuole mantenere il massimo del controllo. Razer Tartarus è proprio uno di questi dispositivi: un keypad dal costo relativamente contenuto rispetto ad altri prodotti della stessa fascia, ma in grado di sorprendere in quanto a praticità.
Funzionalità
La prima cosa messa in evidenza dal Tartarus è la sua densa matrice di 15 tasti frontali, tutti con tecnologia a membrana per garantire un suono non troppo meccanico e un feeling di risposta immediato. L’anti-ghost impedisce l’eventuale riconoscimento di tasti premuti inavvertitamente, e permette di giocare con rapidità senza troppi rischi. Sebbene sui tasti non vi siano (volutamente) associate le lettere che troveremmo su di una qualunque tastiera, la mano va a poggiarsi con naturalezza sui tasti centrali della prima e della seconda fila, ad emulare la configurazione WASD tipica di un gran numero di giochi. A queste particolari key i designer di Tartarus hanno associato delle icone intuitive, utili a guidare la mano nella posizione corretta. Bisogna ammettere, però, che per la particolare conformazione del prodotto è praticamente impossibile non poggiare la mano nel punto giusto, a sottolineare l’ottimo studio compiuto sul prodotto in fase di progettazione.
L’assenza di lettere associate ai tasti denota un aspetto fondamentale del Tartarus: la sua completa programmabilità. Attraverso il Razer Synapse – software comune a un gran numero di prodotti della casa di San Diego, è possibile customizzare la funzione di ciascun tasto, associare macro (di lunghezza illimitata) e creare la configurazione più adatta per ciascun gioco. Il software Synapse è piuttosto pesante, e francamente troviamo scomodo passare sempre dal software ogni volta che si necessita effettuare un cambiamento (talvolta sarebbe molto più semplice customizzare il layout dalle opzioni del gioco). In ogni caso, una volta trovata la propria configurazione ideale, difficilmente si andranno ad apportare modifiche. Naturalmente è sempre possibile scaricare configurazioni ottimizzate da internet e/o condividere i propri layout, o memorizzarli in cloud sul proprio profilo Razer per poterne avere accesso in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo.
Oltre ai quindici pulsanti “a tastiera” accessibili da indice, medio, anulare e mignolo della mano sinistra, al pollice sono associabili due pulsanti più un d-pad con 8 direzioni, che portano il totale dei pulsanti disponibili sul Tartarus a 25. Il pollice riveste una funzione particolare: non passerà molto tempo prima di trovare naturale associare al pulsante più basso la funzione di salto, mentre il d-pad viene utilizzato sia nei menù di gioco che per una delle funzioni più avanzate del prodotto, che permette al giocatore di switchare tra 4 diverse configurazioni. Nella maggior parte dei casi, i tasti centrali della tastiera rimarranno associati ai tasti WASD, un tasto verrà associato alla corsa e un’altro al cambiamento di posizione (alzato, in ginocchio, sdraiato). Tutti i 9 tasti che fanno da contorno, pertanto, cambiano la propria funzione a seconda della configurazione scelta, indicata da tre led luminosi sulla parte sinistra dell’impugnatura. All’atto pratico, dunque, abbiamo a disposizione 36 tasti, che rendono il Tartarus adatto a qualsiasi tipo di gioco e in grado di non fare rimpiangere l’assenza di una tastiera QWERTY completa. Certo, occorre un po’ di abitudine e una buona pianificazione per poter effettivamente trarre beneficio da questo prodotto, ma una volta appresa la posizione dei tasti, le macro e i vari preset, non riuscirete a farne a meno in alcuni tipi di gioco.
Ergonomia
Uno degli aspetti che rendono il Tartarus un prodotto di ottima qualità è dato dalla sua ergonomia. Senza usare troppi giri di parole, questo dispositivo è infinitamente più comodo di una tastiera. La posizione del polso è sempre riposata grazie a un’impugnatura regolabile, il pollice non è mai costretto a compiere movimenti funambolici e il mignolo – saldamente incollato al tasto di corsa – non si sposta praticamente mai, lasciandoci di fatto la possibilità di mantenere una posizione ferma e riposata per molto tempo. La sensazione è quella di mettere la mano su di un mouse molto comodo, con la differenza che il polso non si muove mai e le dita non rischiano mai di avere dei crampi. Se soffrite di problemi ai tendini, il Tartarus vi permetterà di giocare a lungo senza necessità di ricorrere agli antidolorifici.
Per ovvie ragioni, il prodotto Razer è pensato per l’uso con la mano sinistra. Se siete fra quei (rarissimi) giocatori che usano la tastiera con la mano destra e il mouse con la sinistra, questo prodotto non fa per voi.
Da sottolineare, infine, la presenza di una retroilluminazione dei tasti che consente di giocare anche nel buio più totale, oltre a un ottimo cavo intrecciato che impedisce eventuali attorcigliamenti e consente di spostare (e portarsi con sé) il prodotto senza il rischio di passare dieci minuti in fase di setup a sbrogliare il cavo di connessione.

Pur trattandosi di un prodotto per giocatori esigenti e non adatto a tutti i generi videoludici, Razer Tartarus è un keypad che ha saputo sorprenderci per la sua ergonomia e per la totale configurabilità del proprio layout. Se MMORPG e FPS sono il vostro pane quotidiano e spendete diverse ore al giorno davanti a uno schermo, l’upgrade verso un dispositivo come questo vi darà dei grandi benefici. Attenzione però: richiede un grande lavoro preparatorio e vi chiede di “imparare a giocare” un’altra volta. Se avete pazienza e determinazione, ne varrà certamente la pena.