Recensione

Rayman Jungle Run

Avatar

a cura di Specialized

Rayman Jungle Run è disponibile su App Store al prezzo di 2.39 euro. Può essere installato su iPhone, iPad e iPod Touch con iOS 4.0 o superiore e richiede circa 50 MB di spazio libero in memoria. La nostra prova è stata effettuata su un iPad di terza generazione.
Si sa, i platform in versione touch non hanno mai sfondato veramente per l’intrinseca difficoltà nel controllare salti millimetrici, evoluzioni aeree e combattimenti senza un controller fisico. Non che su App Store manchino titoli di spessore in questo genere, ma la frustrazione è sempre dietro l’angolo e anche per questo molti sviluppatori hanno preferito buttarsi sugli auto-run, sottogenere del platform teso a restringere al massimo i comandi e a fornire un’esperienza di gioco il più semplificata possibile. In pratica il protagonista del gioco corre sempre in una certa direzione, lasciando così al giocatore solo il compito di saltare o di compiere altre semplici azioni senza dover contemporaneamente badare ai movimenti.
Tutti i poteri di Rayman
Un approccio che non piace a tutti ma che è stato scelto da Pastagames per Rayman Jungle Run, il secondo episodio della melanzana blu su iOS dopo quel Rayman 2: The Great Escape criticato proprio per la difficoltà dei comandi e la scomodità della visuale. Ubisoft ha insomma voluto cambiare approccio e, pur con le tantissime somiglianze rispetto allo splendido Rayman Origins, Rayman Jungle Run può definirsi uno spin-off di quel capolavoro dello scorso anno. L’impatto grafico su iPad con display Retina è infatti spettacolare e lo stile visivo tra cartoon e fumetto è proprio quello di Rayman Origins, compresi diversi elementi platform dei livelli, nemici, sfondi e scelte cromatiche. Non c’è insomma da stupirsi se nei primi minuti di gioco vi sembrerà di essere tornati nelle splendide atmosfere pastello di Origins, ma le somiglianze si fermano a un livello puramente estetico visto che il gameplay è del tutto diverso. Come in ogni auto-runner anche qui infatti Rayman corre automaticamente e, al posto dei classici livelli uniti da una trama, qui abbiamo quattro macro sezioni con dieci livelli ciascuna divise per tipologia di gioco. La prima sezione ad esempio è incentrata solo sul salto, mentre la seconda aggiunge il volo in aria e la terza gioca con la gravità; l’ultima sezione vede invece la presenza di un’icona in basso a destra per colpire oggetti e nemici, introducendo così un approccio più completo e ancor più vicino ai dettami classici del platform. Il senso di progressione è molto accentuato e funziona perfettamente, aggiungendo ad ogni sezione un elemento in più che arricchisce notevolmente il gameplay senza però intaccare la semplicità dei comandi, che a parte l’icona negli ultimi dieci livelli sono affidati a un semplice tocco su qualsiasi punto dello schermo.  
Caccia disperata ai lum
Anche l’approccio è differente rispetto a Rayman Origins. Qui infatti la difficoltà non sta affatto nel giungere alla fine di un livello, ma nel come si riesce a farlo. Completare i 36 livelli di gioco richiede infatti un’oretta di gioco (forse anche meno), ma se si vogliono sbloccare gli altri quattro e raccogliere tutti i 3600 “lum” del gioco (100 per ogni livello) allora il discorso si fa ben più complesso. In questo caso infatti, oltre a ripetere i livelli diverse volte, bisogna impararne anche i passaggi fondamentali e le aree nascoste, cosa tutt’altro che facile visto che il nostro alter ego è sempre in movimento e lascia quindi pochissimo tempo per guardarsi attorno. Per fortuna la velocità non è mai eccessiva e con un po’ di pazienza si riescono a raccogliere tutti i lum disponibili, ma se al traguardo principale della raccolta al 100% si somma quello di non morire mai, Rayman Jungle Run può quasi diventare un’esperienza da hardcore gamer molto gratificante e longeva. Tutto questo, lo ribadiamo, affidandosi a un solo tocco sul display (che diventa prolungato quando dobbiamo volare) e a un’unica icona-azione negli ultimi nove livelli. In questo modo si evitano tutti i fastidi dei platform touch e la gestione della telecamera (qui tutto è in un classico e glorioso 2D), senza dimenticare il prezzo conveniente, lo splendido comparto grafico e la stessa atmosfera respirata in Rayman Origins. Solo due le pecche da sottolineare; avremmo infatti preferito qualche tema musicale in più e un finale degno di questo nome (in pratica non succede niente), ma anche con questi piccoli limiti Rayman Jungle Run rimane un gioiellino simil-platform che consigliamo caldamente a tutti.  

– Grafica semplicemente splendida

– Controlli touch limitati al minimo

– Gameplay progressivo di grande presa

– Più difficile di quanto si pensi

– Pochi temi musicali

– Finale da dimenticare

– A non tutti piace l’approccio auto-run

9.0

Il miglior auto-run su App Store? Se non lo è poco ci manca e comunque Rayman Jungle Run è un titolo bellissimo da vedere, facilissimo da controllare tramite touch e più complesso e longevo di quanto si possa credere a prima vista. La progressione dei livelli è perfetta, le trovate divertenti si sprecano e raccogliere tutti i lum del gioco vi porterà via parecchie ore di gioco, senza però lo scotto della frustrazione tipica di altri platform in versione touch. Difficile fare meglio di così.

Voto Recensione di Rayman Jungle Run - Recensione


9