Recensione

Rayman 3

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a cura di Yoshi

Rayman ha saputo conquistarsi nel corso degli ultimi anni la meritata fama di ottima alternativa alle avventure platform di Mario, re indiscusso del genere. Con titoli caratterizzati da un eccellente comparto grafico, una meccanica di gioco semplice ma efficace e una buona varietà di ambientazioni, l’eroe Ubisoft è apparso su tutte le console disponibili sul mercato. Anche il Gameboy Advance può già contare su di un episodio della serie, pubblicato nei primi giorni di vita del portatile Nintendo. A distanza di molti mesi, Ubisoft ha deciso di far ritorno su GBA con Rayman 3: Hoodlum Havoc, un titolo che promette una grafica migliore, più livelli e opzioni di collegamento multiplayer, nonché una modalità di link con la controparte disponibile su Gamecube. Scopriamo insieme se le promesse sono state mantenute.

Un eroe nella normaPer chi non lo sapesse, Rayman è una melanzana. Non fate quelle facce basite, per quanto la “materia prima” che sta alla base del nostro sia alquanto fuori dagli schemi classici dei videogiochi, la fisionomia del personaggio Ubisoft è tra le più funzionali tra quelle del mondo ludico: il corpo di Rayman (inteso come busto e bacino) è costituito proprio dall’ortaggio viola in questione. Da esso non si dipartono, come sarebbe facile ipotizzare, braccia e gambe: nella migliore tradizione dei fumetti i grafici Ubisoft hanno infatti preferito concentrarsi su mani e piedi (o sarebbe meglio dire guanti e scarpe) e questi ultimi non sono collegati al corpo direttamente ma da invisibili articolazioni, pur rispondendo in maniera del tutto coerente ai movimenti di Ray. Stessa cosa può essere detta a proposito della testa, più che altro un grosso naso munito di occhi e di una capigliatura in grado di trasformarsi in elica per planare dopo un salto.La nuova avventura di Rayman ha inizio quando il suo amico Globox ingoia per errore un lume oscuro: per evitare che l’evento causi guai al mondo, Rayman deve quindi ritrovare Globox prima dei malvagi di turno, che hanno intenzioni non altrettanto pacifiche. Dal punto di vista della struttura dei livelli, il gioco è organizzato secondo uno schema tipico dei platform: dall’ambiente principale è possibile accedere a 8 differenti universi, ognuno dei quali è a sua volta composto da un numero variabile di stage. In totale sono presenti ben 48 livelli, con altri sbloccabili solo collegando il Gameboy a un Gamecube munito della relativa versione di Rayman 3 (ulteriori dettagli su questa modalità sono reperibili nella recensione del titolo cubico).All’interno di ogni stage Rayman dovrà recuperare un numero prefissato di lumen di vari colori, oltre a liberare le creature imprigionate dai suoi nemici all’interno di gabbie, ben nascoste in ciascun livello. Vi sono lumen di colori diversi, ognuno dei quali caratterizza l’effetto su Rayman:

Lumen gialli. Sono quelli standard: l’esatto equivalente delle monete nelle avventure di Mario.

Lumen rossi. Spesso si ottengono dopo aver sconfitto un nemico. Hanno il potere di ricostituire parte dell’energia di Ray.

Lumen verdi. Svolgono la funzione di checkpoint: passando sopra uno di essi, in caso di perdita di una vita si potrà ripartire dalla posizione salvata.

Lumen blu. Possono essere utilizzati dal nostro eroe come punti di sostegno per dondolarsi e saltare da un punto all’altro dello schema di gioco.

La maggior parte dei livelli presenti del gioco riprende la struttura a scorrimento laterale tipica della scuola del platform 2D. Lo scrolling nei primi livelli avviene principalmente in senso orizzontale, ma ben presto è necessario anche salire o scendere di quota, magari servendosi delle piante rampicanti o delle scale presenti nei livelli, per trovare zone segrete e portare a termine lo stage. Non mancano poi sezioni speciali: alcuni schemi si riducono infatti allo scontro diretto tra Ray e un boss, mentre in altri casi Ubisoft ha pensato di sfruttare le capacità del GBA servendosi del cosiddetto Mode 7 per bonus in stile “racing game” (nel primo di questi livelli Rayman si dedicherà allo sci d’acqua trascinato da un serpente nelle Paludi di Begoniax!).

Non sottovalutate i poteri della Moussaka!Tralasciando il sottotitolo dedicato al piatto greco “melanzanico” per eccellenza, l’inventario di mosse di Rayman è abbastanza vasto da cavare di impiccio il nostro eroe dalle situazioni più disparate. Azione principale, come in ogni platform che si rispetti, è il salto, assegnato al tasto B: dopo aver spiccato il balzo, è possibile come detto planare servendosi dei capelli di Ray come se si trattasse di un’elica. Per fare ciò è sufficiente premere di nuovo B in qualsiasi momento dopo il salto. In questo modo le distanze superabili dal protagonista crescono e, se questo non bastasse, è utile ricordare che Rayman può appendersi al bordo delle piattaforme per poi risalirle come il migliore rocciatore. La croce direzionale è impiegata logicamente per i movimenti laterali del personaggio. Inoltre premendo verso il basso Ray può accovacciarsi e strisciare al suolo in stile marines. È anche possibile servirsi di questi controlli per esplorare il territorio circostante (per esempio guardando verso l’alto è possibile espandere in quella direzione la propria visuale, facendo scorrere l’inquadratura.Al pulsante A sono invece deputate le funzioni manuali di Rayman. L’arma principale del nostro eroe è difatti rappresentata dai suoi pugni, che possono essere letteralmente “lanciati” contro gli avversari. Una pressione intermittente del tasto privilegerà la velocità di esecuzione (dopo pochi livelli inoltre Ray acquisirà la tecnica del doppio pugno) a scapito della gittata. Se si desidera invece centrare bersagli più lontani è necessario caricare il pugno per un paio di secondi.A intervalli periodici, generalmente ogni manciata di schemi superati, Rayman incontrerà poi Ly, una fate che oltre ad elargire pratici consigli sul proseguimento dell’avventura conferirà al nostro eroe nuovi poteri come il già accennato doppio pugno o l’abilità di sfruttare i lumen blu.

MultiplayerUbisoft ha curato al meglio anche le modalità multiplayer: sono disponibili quattro opzioni di gioco, ognuna delle quali può essere affrontata da due a quattro giocatori. Nel caso in cui ci si limiti al gioco in coppia, sarà sufficiente disporre di un’unica cartuccia del gioco, poichè la procedura di condivisione provvederà a caricare i dati per la partita anche sul secondo GBA. Se al contrario si desidera sfidare altri 2 o 3 amici, sarà indispensabile munirsi di una copia di Rayman 3 per ciascuno. Vediamo comunque in cosa si differenziano le modalità multiplayer:

Modalità ce l’hai: come dice il titolo, uno dei giocatori è contrassegnato da un cartellino che indica il “ce l’hai”. Scopo della sfida è passare il contrassegno agli avversari dal momento che, allo scadere del tempo prefissato, chi ne è in possesso risulta sconfitto.

Modalità ladro: il concetto è qui ribaltato. Il giocatore con il cartellino accumula tempo utile e deve quindi sfuggire agli avversari che tentano di impossessarsene. Il primo giocatore a totalizzare 60 secondi vince la sfida.

Modalità race: in questo caso la sfida si riduce a una gara in stile Mario Kart. Lo scopo è tagliare il traguardo per primi, tentando possibilmente di scagliare gli avversari nella lava.

Modalità autoscontro: simile alla precedente, ma con l’attenzione rivolta agli scontri tra le vetture. Vince il giocatore che riesce a buttare tutti gli avversari nella lava.

Grafica e sonoroRayman è un titolo che colpisce ancora una volta nel segno anche dal punto di vista tecnico: il Gameboy Advance non ha più nulla da dimostrare in quanto a capacità di calcolo, ma poter godersi un platform colorato, dotato di parecchi livelli di parallasse e con animazioni impeccabili è sempre una gioia per gli occhi. I rallentamenti che affliggevano sporadicamente la prima avventura della melanzana elettronica comparsa su GBA sono del tutto spariti e la fluidità è eccellente. Il protagonista principale è poi stato realizzato con estrema cura. Uno spasso le animazioni che prendono vita se lasciate Ray fermo per più di qualche secondo: di volta in volta egli inizierà a giocare con uno jo-jo, a gonfiare palloni con un chewing-gum, o a giocare a pallacanestro con il suo stesso corpo come palla! Non da meno le animazioni più funzionali: salti, scivolamenti e arrampicate mettono in mostra le capacità del team di sviluppo. Discorso analogo vale per i nemici che si incontrano, e per il paesaggio che fa da sfondo ai livelli. Un lavoro di prima classe. Complimenti!Buono anche il comparto audio, con musiche azzeccate e discreti effetti sonori a sottolineare le varie situazioni. Fa capolino anche qualche elemento di parlato digitalizzato, sebbene in inglese (ricordiamo però che il gioco è completamente adattato in Italiano per quanto riguarda manuale e scritte su schermo).

Tecnicamente ottimo

Divertente, vario, longevo

Numerosi bonus e modalità

Ancora secondo dopo Mario

8

Rayman 3 si guadagna senza ombra di dubbio il ruolo di maggior alternativa ai numerosi episodi di Mario che popolano il parco software del Gameboy Advance. Pur cedendo ancora qualche punto alla saga di Miyamoto dal punto di vista dell’intuitività e di alcune trovate (ma si sta sfidando il Maestro, non dimentichiamolo!), il titolo Ubisoft porta in dote ai giocatori un impianto grafico di prim’ordine, una struttura collaudata ma varia e divertente, un’ottima longevità e numerose sezioni bonus, alcune delle quali sbloccabili tramite collegamento con Gamecube. Anche il multiplayer è stato curato per offrire il meglio ai giocatori, con opzioni di gioco sia per singola cartuccia sia per copie multiple.

Consigliato senza riserve, Rayman non tradisce le aspettative.

Voto Recensione di Rayman 3 - Recensione


8