Recensione

Rango - Il Videogioco

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a cura di FireZdragon

Il mondo dei videogiochi, come ben si sa, non riesce a resistere al fascino delle pellicole ed alla possibilità di sfruttare un brand di successo proponendone il relativo tie in. Questa volta, a venir trasposto nella forma di divertimento a noi più cara, è Rango, divertente film d’animazione di Universal Pictures nel quale vengono narrate le eroiche gesta di un simpatico camaleonte sceriffo.

Alieni, camaleonti, zombie… non ci facciamo mancare proprio niente eh?La storia di Rango – Il videogioco, si discosterà completamente rispetto a quella del film e verrà introdotta attraverso un divertente filmato: il padre dell’amata Beans è scomparso in circostanze misteriose a causa di alcune pietre magiche e noi, da veri eroi, non potremo esimerci dal lanciarci nella sua ricerca. Tutto lo sviluppo della vicenda sarà raccontato direttamente del nostro eroe e grazie ad alcuni flashback ne rivivremo le gesta, anche se questi riporteranno la realtà in maniera del tutto fantasiosa, condendola di avvenimenti inverosimili e arricchendola di una trama decisamente strampalata. Grazie a questa trovata gli sviluppatori ci getteranno in un mondo popolato da pericolosissimi banditi, da famelici zombie e messo sotto assedio da un esercito alieno. Il titolo inizia dunque con il piede giusto grazie ad una storia originale e ad un protagonista carismatico: purtroppo, da qui in poi le cose non faranno altro che peggiorare. Il primo livello ci permetterà di prendere confidenza con i controlli: con lo stick analogico del nunchuck muoveremo Rango ed il tasto A ci permetterà di balzare o eseguire un doppio salto se premuto in rapida successione. Fin da subito ci si accorge tuttavia di come in realtà la nostra libertà di movimento sia ridotta ai minimi termini; muri invisibili ai lati delle ambientazioni ci costringeranno a seguire un percorso prestabilito, limitando di conseguenza in maniera incredibile l’esperienza di gioco. Sparse per la strada troveremo alcune monete d’argento da raccogliere che indicheranno il nostro attuale punteggio ma, a causa della scarsa possibilità di esplorazione che abbiamo, trovarle e raccoglierle tutte non costituirà alcuna sfida. Oltre a poter saltare qua e là come una cavalletta e arrampicarsi su reti e tubi, Rango è inoltre un grande lottatore e potrà sferrare una serie di poderosi pugni a tutti i malcapitati che gli si pareranno d’innanzi: peccato che dall’inizio alla fine del gioco non presenzierà neanche un umile avversario. Ad eccezion fatta di alcune casse e qualche barile infatti, questa abilità rimarrà inutilizzata, quasi a voler sottolineare l’incompletezza del titolo. Dopo aver superato baratri e fatto a pezzi pericolosissimi oggetti inanimati, il gameplay varierà in maniera radicale, proponendo sezioni nelle quali, controllando il protagonista tramite una visuale in terza persona, dovremo sparare ai banditi che compariranno sullo schermo. Rango in questo caso sarà immobile e l’unica cosa che potremo fare, oltre a prendere la mira grazie al Wiimote e fare fuoco, sarà quella di metterci al riparo e ricaricare la nostra sei colpi scuotendo il Nunchuck. L’alternarsi dei due stili di gioco avverrà tuttavia con troppa frequenza e spessissimo non trascorreranno più di trenta secondi tra una sezione e l’altra, causando un senso di deja vu nel giocatore, che si troverà a dover combattere in sezioni sempre molto simili tra loro e dalla varietà praticamente nulla. I nemici da colpire inoltre, nonostante siano di diversi tipi, moriranno con tale facilità da rendere la loro differenziazione inutile, dato che raramente arriveranno a spararvi o ad avvicinarsi tanto da riuscire a colpirvi in corpo a corpo, rendendoli dei fatto dei semplici bersagli mobili.

L’area 102, 2 volte più misteriosa dell’area 51!Quando a muoversi sullo schermo è un solo personaggio poligonale, animato alla meno peggio e senza possibilità di spaziare per il livello, ci si aspetterebbe quantomeno che il comparto tecnico possa sopperire a queste gravi mancanze. Purtroppo il titolo è insufficiente anche sotto questo punto di vista, le strutture e gli ambienti soffrono di gravissimi problemi di aliasing con scalettature evidenti, rocce e pareti squadrate. Le texture inoltre non aiutano di certo a migliorare la situazione a causa della loro bassissima qualità e l’unico punto forte di questo tie-in rimangono le scene di intermezzo che, come detto in precedenza, riescono a strappare qualche sorriso grazie ad una serie di battute divertenti. I personaggi gregari godono di un doppiaggio discreto e completamente localizzato ma compaiono esclusivamente nelle cut scene, lasciandoci in balia, una volta in gioco, di avversari caratterizzati da una pochezza di poligoni imbarazzante e da un carisma rasente lo zero. Le musiche sono orecchiabili e piacevoli, ma ripartono in loop continuo con l’inizio di ogni sessione, divenendo ben presto ripetitive e difficilmente sopportabili. Con una longevità di sole due ore e mezza, Rango non vale assolutamente il prezzo pieno al quale viene venduto e la completa mancanza di qualsivoglia oggetto collezionabile, trofeo o achievement da completare taglia le gambe anche al fattore rigiocabilità, lasciando all’utente finale un titolo che, una volta portato a termine, rimarrà a prendere polvere per un lungo periodo di tempo.

– Cerca di proporre un gameplay differenziato

– Storia originale

– Longevità risicata

– Ripetitivo

– Rigiocabilità nulla

– Pessimi modelli poligonali

4.5

Rango è l’esempio lampante di come un tie in non andrebbe fatto, gli sviluppatori di Behavior Studios hanno svolto un lavoro pessimo sotto ogni aspetto: le sezioni platform sono limitate, non offrono alcuna reale sfida e vengono interrotte fin troppo spesso dalla modalità sparatutto che, invece di portare una ventata di varietà nel gameplay, affossa ancora di più il titolo a causa di una realizzazione tecnica di nemici e musiche davvero terribile e di una costruzione dei livelli poco varia. Le uniche buone idee, tra le quali spiccano alcuni livelli a cavallo ed una storia davvero originale, vengono completamente annullate da una longevità risibile e da una totale assenza di rigiocabilità. Da evitare.

Voto Recensione di Rango - Il Videogioco - Recensione


4.5