Recensione

Rainbow Six 3

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a cura di Alexd3

Uno degli scrittori più famosi in America è sicuramente Tom Clancy e proprio i suoi romanzi, ispirati ad eventi e manipolazioni terroristiche, danno spunto a tre differenti saghe ovvero quella di Splinter Cell, Ghost Recon e Rainbow Six. Questa volta è il turno di analizzare l’ultimo titolo nominato che oramai è arrivato al terzo capitolo della serie.

La tramaIn un non troppo lontanto 2007 l’America si trova a fronteggiare una crisi economica dovuta alla mancanza di petrolio. Come se ciò non bastasse a Caracas scoppia una rivolta e gli USA diventano l’obiettivo principale di attacchi terroristici da parte del Venezuela, l’unico paese che forniva ancora del petrolio agli Stati Uniti; toccherà alla squadra Rainbow guidata dall’eroico Doming “Ding” Chavez contenere gli attacchi terroristici e reprimere le forze ribelli.

ll briefingIniziando la modalità single player dovrete affrontare un totale di 15 differenti missioni che vi porteranno a visitare numerose località situate in tutto il mondo. Prima di iniziare un nuovo livello vi troverete in una schermata dove saranno accessibili varie opzioni come ad esempio quella del briefing, nel quale vi saranno spiegati tutti gli obbiettivi da raggiungere o quella dell’equipaggiamento in cui potrete scegliere fra una vasta gamma di armi primarie (più di trenta tipi differenti, dal fucile di precisione al mitragliatore, per poi passare ai fucili e alle più maneggevoli mitragliette) e secondarie (una decina in tutto) ed infine potrete sempre portare con voi granate di vario genere (a frammentazione, fumogene e flash). Va segnalata la presenza della schermata nel vostro team dove potrete vedere l’equipaggiamento degli altri componenti della squadra. Le missioni sfortunatamente non sono molto varie come mi aspettavano, per lo più gli obiettivi principali si riducono al di disattivare bombe, recuperare ostaggi o abbattere determinati terroristi.Sfortunatamente nel gioco non ho riscontrato quella componente stealth che attendevo: le missioni, sebbene sia necessaria sempre un’attenta pianificazione, non richiedono approcci silenziosi o ragionati ma, fin troppo spesso, vi troverete a combattere direttamente faccia a faccia con i terroristi.

Le altre modalità di gioco:Oltre alla Campagna single player sono presenti altre modalità tra cui Missione Personalizzata, Schermo Diviso, Addestramento, Contenuti Speciali e Gioco in Rete. Le missioni personalizzate ci consentono di determinare vari parametri come ad esempio l’obiettivo da raggiungere, l’ambientazione ed il livello di difficoltà.Lo Schermo Diviso, invece, è la classica modalità a due e risulta praticamente identica a Missione Personalizzata con l’unica differenza che i giocatori sono solo due, entrambi umani ma senza gli altri componenti della squadra e pertanto dovranno aiutarsi a vicenda per uscire sani e salvi. Il gioco contiene anche un buon tutorial che in poco tempo vi insegnerà al meglio tutti i comandi e tutte le azioni che si possono compiere. Ultima voce del menù principale è quella Contenuti Speciali nella quale potrete visualizzare l’anteprima di “Ghost Recon: Jungle Storm” oppure potrete rivedere i video che sbloccherete man mano nella modalità principali o scorrere i riconoscimenti del gioco.

Andiamo on-lineNel precedente paragrafo ho volutamente tralasciato il gioco on-line perchè ritengo meriti un capitolo a parte. Questa modalità, infatti, dovrebbe essere uno dei punti di forza di Rainbow Six 3. Avendo appena recensito “Socom II: U.S. Navy SEAL” posso dire che il titolo in questione esce sconfitto dal confronto. Con ciò non voglio affatto sminuire la modalità di gioco in rete di RS3, ma resta il fatto che non mi ha del tutto convinto. La prima cosa sgradevole è che le battaglie potranno essere condotte da un massimo di soli sei, e ribadisco sei, giocatori contemporaneamente, che a mio avviso risultano davvero troppo pochi in confronto ai 16 di Socom II. Inoltre, una volta connessi, vi accorgerete come nonostante nel gioco off-line le armi principali siano oltre trenta qui ne potrete utilizzare solo una decina e le mappe di gioco si limitino solamente a 10. Le modalità di gioco in rete sono 3: –Tiratore: colui che ucciderà più avversari sarà il vincitore, appena morti tornerete subito in vita più pronti che mai a fare strage di avversari.–Sopravvivenza: si prende parte ad un classico scontro deathmatch, nel quale l’ultimo che rimane vivo nell’arena sarà il vincitore.–Sopravvivenza a squadre: Simile alla modalità Sopravvivenza, l’unica differenza consiste nel fatto che sono presenti 2 fazioni (rossa e verde) composte da un massimo di tre giocatori l’una, la squadra che rimane con almeno un sopravvissuto vince.

Complessivamente la modalità on-line non è chiaramente da bocciare ma, a mio parere, considerati lo scarso numero di livelli a disposizione ed il tetto massimo di giocatori raggiungibile in una partita, perde molti punti nei confronti della concorrenza.Ovviamente, come quasi tutti gli ultimi prodotti con modalità on-line, RS3 supporta l’headset di PS2 e grazie a questo potrete comunicare con gli altri giocatori presenti in rete.

All’attacco!Come già detto nel gioco vestirete i panni di “Ding” e guiderete la squadra Rainbow (formata da 4 elementi); per fortuna è stata implementata una buona modalità di trasmissione dei comandi, grazie alla quale tenendo premuto il tasto X si aprirà una schermata con le varie azioni possibili da eseguire e starà a voi scegliere la più adatta alla situazione corrente. Facciamo un esempio: prima di irrompere in una stanza potrete comandare al vostro team di lanciare una granata flash per stordire gli avversari e poi ripulire il locale. Oppure potrete assegnare altri ordini come arrestare un terrorista, disattivare una bomba, proteggere un ostaggio ecc.Inoltre è stata implementata una speciale modalità d’azione denominata Zulu: attivandola potrete sincronizzare le vostre operazioni, dividervi in due gruppi (uno formato dai tre soldati della squadra Rainbow l’altro solamente da voi) ed irrompere in una stanza nello stesso istante, ma da due differenti ingressi.I comandi oltre che tramite pad possono essere impartiti anche utilizzando l’headset ma non sempre riuscirete a far recepire ai vostri soldati l’ordine al primo tentativo.

Grafica:Rainbow Six 3 presenta una buona grafica che tuttavia non raggiunge gli altissimi livelli della versione Xbox; gli scenari sono tutti ottimamente realizzati anche se in alcune locazioni si noteranno delle leggere carenze di poligoni. I personaggi fisicamente sono ben strutturati anche se non mi ha completamente convinto la caratterizzazione facciale dei terroristi, tutti fin troppo simili tra loro. Il motore grafico fortunatamente non denota rallentamenti di sorta anche nei momenti più concitati e i 2 visori, quello notturno e quello termico, sono stati fedelmente riprodotti. Infine un accenno alle innumerevoli armi del gioco, tutte fedeli ricostruzioni della controparte originale.

Sonoro:Rainbow Six 3 presenta anche un buon apparato audio. Il gioco è completamente doppiato in italiano e, a differenza della versione Xbox in cui gli ordini via headset li dovevate impartire in Inglese, nella versione PS2 potrete tranquillamente parlare in italiano. Gli effetti sonori delle armi sono riprodotti abbastanza, il gioco supporta il Dolby Pro Logic II e effetti sonori come i passi umani o le esplosioni risulteranno degnamente riprodotti.

Longevità:Il gioco in questione presenta una buona longevità ed infatti il single player offre ben 15 missioni, ognuna delle quali dalla durata approssimativa di 30/45 minuti; sono inoltre presenti tre livelli di difficoltà con cui affrontarle, tutti liberamente selezionabili. Il completamento delle missioni, dopo i primi livelli di gioco, risulterà più arduo e prima che riusciate a portare a termine un obbiettivo vi assicuro che dovrete riprovare varie volte in quanto l’IA degli avversari è molto alta. Oltre a questa modalità, come avete potuto già leggere nella recensione, ne sono presenti molte altre, tra cui quella multiplayer e, soprattutto, quella on-line che aumentano notevolmente la longevità.

-Buona grafica e sonoro

-Ottima modalità di assegnazione comandi

-Gioco in rete da migliorare

-Utilizzo dell’headset off line

-A volte gli obbiettivi risultano ripetitivi

7.5

Se confrontato con la controparte per Xbox, Rainbow Six 3 per PS2 risulta leggermente inferiore ma solamente dal punto di vista grafico.

Il gioco presenta un’ottima modalità per l’assegnazione degli ordini ai compagni di squadra controllati dalla cpu ed inolte occorre dedicare sempre molto cura per le strategie d’azione, fondamentali per la buona riuscita delle varie missioni. Sfortunatamente, come già detto nella recensione, manca quel pizzico di azione stealth che tanto avrei gradito ed infatti molto spesso vi ritroverete nel bel mezzo di violentissime sparatorie a viso aperto. Il gioco offre un buon arsenale composto da tantissime armi di ogni tipo.

E’ anche disponibile una discreta modalità on-line che, seppur buona, risulta davvero troppo scarna in confronto a quella di Socom II.

In definitiva se cercate qualcosa di strategico, ma allo stesso tempo abbastanza frenetico, Rainbow Six 3 è ciò che fa per voi. Se invece siete alla ricerca di un gioco in cui è meglio non esporsi troppo alle violenti sparatorie sarà meglio concentrarsi su altri titoli.

Voto Recensione di Rainbow Six 3 - Recensione


7.5