Recensione

Rabbids Rumble

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Non nascondiamo di aver accolto con grande entusiasmo il ritorno alle scene in grande stile di cui si è reso protagonista Rayman l’inverno scorso, dopo anni in cui sembrava che i pazzoidi conigli bianchi, noti come Rabbids lo avessero soppiantato quale mascotte di Ubisoft.Nondimeno ci siamo divertiti con alcuni dei prodotti dedicati a questi scellerati personaggi, con qualche eccezione: una delle eccezioni era purtroppo costituita dalla precedente sortita su Nintendo 3DS del franchise, quel mediocre gioco che rispondeva al nome di Rabbids 3D.Oggi il publisher francese ci riprova, mettendo il suo canovaccio a disposizione dei ragazzi di Headstrong Games e sperando in risultati migliori.Grandi speranze natalizie o pie illusioni?

Asso nella manica…o no?
Per cambiare un po’ le carte in tavola, stavolta ci viene proposto, oltre alla consueta raccolta di minigiochi che più stupidi non si può (in entrambi i sensi del termine “stupido”, anche quello positivo), un vago sentore di Pokémon, nel senso che il gioco ci permetterà di raccogliere centinaia di conigli diversi, ognuno con aspetto e abilità peculiari, per comporre la nostra squadra di tre e combattere, in una versione estremamente semplificata di un gioco di ruolo a turni, contro team avversari composti da altrettanti roditori.Non che le due anime di questa produzione si sposino bene quanto uova e maionese, sia chiaro, ma il tentativo è lodevole, e dona un pizzico di varietà a quella che sarebbe altrimenti stata l’ennesima collezione di minigame per una console marchiata Nintendo.Rabbids Rumble sa essere di più, ma, come vedremo, delle mancanze abbastanza gravi distribuite su più campi purtroppo lo condannano ad essere anche molto di meno.
  
Tra MiniMario e Pokemon, o quasi
Partendo dai minigiochi, questi segnano senza dubbio un fattore di continuità con il passato, ripercorrendo temi e situazioni già viste, che però non hanno perso del tutto il loro appeal nonostante le numerose comparsate tanto su Wii quanto su Nintendo DS: ecco così Ritmo Rabbido, rhythm game come ne abbiamo giocati tanti negli ultimi 5 anni, o Labirinto dei Rabbid, epigono del recente Super Monkey Ball apparso sulla concorrente PSVita, o ancora Festa Magica, in cui sottomettere e massacrare un coniglio creato dalla carta di realtà aumentata inclusa nella confezione.Saremmo dei bugiardi a dirvi che non ci siamo divertiti nel testarli, e che gli urletti (più) e i gas intestinali (meno) dei Rabbids non ci abbiano strappato un sorriso, ma l’appeal del titolo è figlio della sua accessibilità, com’è in fondo normale per un prodotto PEGI 7, e non della sua profondità, il che vuol dire che dopo poche partite probabilmente ne avrete avuto già abbastanza.Come per il grosso di questa recensione, quest’ultima frase è terribilmente soggetta all’età e al bagaglio videoludico di chi usufruirà del titolo, perché quello su cui possono concordare due trentenni non è affatto verità assoluta per un dodicenne, e si sa che Nintendo vende i Nintendo 3DS ad entrambe le categorie.Il prodotto non fa mistero di puntare su un pubblico giovane, e non si può non tenere conto di questa “attenuante” in fase di giudizio, eppure sentiamo che ci sono pecche di programmazione che vanno al di là del target del titolo: la seconda fase, quella dei combattimenti in stile gioco di ruolo, non offre purtroppo la profondità sperata, e viene a noia nello stesso, insignificante tempo di quella dei minigiochi.Il software non invoglia particolarmente il giocatore a fare incetta di Rabbids, se è vero che gli attacchi sono tutti piuttosto basici e che le strategie per vincere gli scontri, rigorosamente a turni, si riducono ad un paio: il tempismo richiesto per ottenere attacchi efficaci ricorda, alla lontana, quello che la serie degli RPG dedicati a Mario propose anni fa, ma siamo davvero ben distanti dal risultato finale che si ottenne in quel caso.Come per la fase dei minigiochi, non c’è nulla di tremendamente sbagliato nella realizzazione, né nella gestione dei semplicissimi controlli di gioco, ma non c’è nemmeno nulla che spinga il giocatore (qualsiasi età abbia) a proseguire nel gioco oltre le tre ore, o poco più, necessarie per completare il tabellone principale e portare a termine quella che il gioco definisce modalità “Storia”.Lo scorrere delle lancette non è subordinato alla fascia d’età del fruitore ed è uguale per tutti,e spendere 40 euro per un prodotto che offre, nella migliore delle ipotesi collezionistiche, 7-8 ore di gioco, e nemmeno di grande qualità, non ci sembra un grande affare.Apprezzabile il fatto che Ubisoft renda disponibili ulteriori conigli da scaricare nelle prossime settimane, o che alcuni di questi siano rintracciabili esclusivamente via Street Pass, ma onestamente ci sembra troppo poco per una produzione che non offre sufficiente quantità per quello che costa.
  
Almeno la grafica
Fatta eccezione per un effetto stereoscopico inutile quando non fastidioso, è paradossalmente l’aspetto cosmetico quello meno soggetto a critiche (e questo la dice lunga…), perché, pur proponendo soluzioni che nulla concedono alla spettacolarità e una palette cromatica meno vivida di quanto non ci aspettassimo, presenta modelli poligonali credibili e discretamente animati, qualche effetto visivo bello da vedere e una quantità davvero minima di rallentamenti, consentendo sempre una fruizione ottimale e una navigazione tra i menù semplice e scorrevole.Il comparto sonoro alterna picchi esilaranti a momenti in cui risulta irritante, esagerando con gli urletti e gli effetti sonori “slapstick”, ma risulta in linea con la qualità generale e appropriato al contesto.La modalità aggiuntiva Arena Rumble, poi, tenta di dare una mano alla zoppicante longevità del titolo, e, coadiuvata da una modalità multi giocatore esclusivamente in locale, che permette a due giocatori di sfidarsi coi loro team di Rabbids, riesce a rendere meno sonora la bocciatura che ci vediamo costretti a rifilare al titolo.

– I Rabbids sapranno strapparvi un sorriso…

– Si lascia giocare…

– …ma non più di uno

– ma per tre orette scarse

– Poca carne al fuoco

– Non diverte come e quanto dovrebbe

– Sa un po’ di già visto

5.0

Dispiace sempre appioppare brutti voti al lavoro altrui, ma d’altronde questa è l’infausta missione del recensore: Rabbids Rumble sarebbe anche un titolo da prendere in considerazione, in estrema ratio, se solo non arrivasse su un mercato saturo di prodotti simili, di gran lunga meglio realizzati.

Nell’ottica del target giovanile cui il prodotto non fa mistero di indirizzarsi, possiamo soprassedere sullo scarso rapporto qualità/prezzo, ma non possiamo fare altrettanto su quello quantità/prezzo, addirittura più basso del precedente: come detto, il tempo necessario a portare a termine il gioco e l’esborso necessario per acquistarne una copia non sono soggettivi, e sono francamente mal equilibrati.

Fatelo vostro se non avete proprio niente di meglio da chiedere a Babbo Natale per il vostro 3DS.

Voto Recensione di Rabbids Rumble - Recensione


5