Recensione

RPG Chrome Wolf

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a cura di AR

Per gli appassionati di RPG il nome di Kemco non è certo un Carneade: il producer giapponese si è infatti guadagnato la fiducia dell’utenza Mobile grazie ad una linea mensile di giochi di ruolo di ottima fattura. Il titolo che andiamo ad analizzare oggi, Chrome Wolf, è il terzo sviluppato da Magitec dopo i discreti Grinsia e Covenant of Solitude, e, pur presentando il medesimo engine grafico, ha nell’ambientazione inedita e nello sviluppo della trama i suoi maggiori punti di forza. Basteranno per attirare non solo i puristi, ma anche i giocatori occasionali? 
I have a dream…
La storia narra le vicende di Kruz, un giovane soldato amico di Graham (il futuro Generale dell’esercito), e di Abel. Tutto ha inizio nel quartier generale dell’Impero, dove i tre ragazzi ricevono il loro primo, vero incarico. Il compito della missione è di sedare la rivolta nella provincia limitrofa, a quanto pare poco avvezza a sottostare alle leggi imperiali. Inizia così una marcia (poco) trionfale che manifesterà la reale situazione: i fantomatici ribelli non sono altro che donne e bambini di una curiosa razza di uomini-unicorno, letteralmente decimata da poco onorevoli esecuzioni. Lo stesso Kruz si macchia di un assurdo omicidio ordinatogli dal proprio ufficiale, mentre Abel, molto più onorevolmente, riesce a salvare un gruppo di ragazzini prima di essere giustiziato da un proprio commilitone. Emerge fin dalle prime battute, quindi, il tenore dell’opera. Gli argomenti trattati sono di un certo spessore: tematiche come il razzismo e la guerra, purtroppo, toccano da vicino anche il mondo reale, e sono ben sviluppate all’interno del plot narrativo di Chrome Wolf, ricco di colpi di scena e di dialoghi intensi. Il nostro stesso eroe, apparso inizialmente fragile e in balia degli eventi, avrà una crescita morale scaturita dalla propria presa di posizione: abbandonato l’esercito imperiale, diventa uno dei baluardi nella difesa identitaria degli uomini-unicorno. Ha così inizio la reale avventura di Kruz e del suo party, chiamato a distruggere l’Impero alle sue radici per un futuro di pace e prosperità comune. 
Dal punto di vista prettamente ludico, Chrome Wolf è un classico JRPG: abbiamo città, personaggi non giocanti, empori, una mappa di discrete dimensioni, e molti, forse troppi, combattimenti casuali. Proprio il combat system merita un approfondimento. Ogni personaggio dispone di una propria classe: trooper, support, sniper, mage o recon. Si tratta di una fondamentale discriminante, perché a seconda del proprio ruolo un soldato può impugnare una mitragliatrice, piuttosto che un fucile da cecchino, e così via. Questo influenza anche la disposizione in campo: come ogni esercito che si rispetti, anche la truppa di Kruz si suddivide in prima e seconda linea, e starà al giocatore trovare la formula più adatta ad ogni situazione, visto che se è vero che dalle retrovie si è meno vulnerabili, allo stesso tempo i propri colpi mancheranno il bersaglio con maggiore frequenza. A lato dello schermo campeggia un comodissimo schema che fotografa istantaneamente l’intera gestione dei turni. E’ di cruciale importanza perché l’attacco fisico ha effetto immediato, ma uno magico necessita di un turno per essere metabolizzato, obbligando il giocatore a un certo tatticismo di fondo. Chi si aspetta il classico, e un po’ banalotto, sistema di combattimento viene però in parte smentito. Il motivo è presto detto: ne esiste un secondo! Fin dalle prime battute potrete infatti avventurarvi nel Mondo a bordo di un comodo e devastante carrarmato. Questo dispone di un sistema di attacco personalizzato basato essenzialmente sul numero di attacchi eseguibili, e può essere potenziato, nel corso dell’avventura, grazie a numerosi strumenti che vanno a migliorarne sia la corazza che l’impatto offensivo. Tuttavia è sconsigliato abusarne: se è vero che rende una mera formalità pressoché tutti i combattimenti casuali in cui incapperete, allo stesso tempo il suo utilizzo non permette di ottenere i ClassPoint, con la conseguenza che non verrà imparata alcuna nuova abilità. Qualora odiaste tremendamente i combattimenti a turni, non dovete temere: è infatti possibile delegare alla CPU ogni tipo di scontro, tra l’altro preimpostando dal menu lo stile di gioco di ogni personaggio. 
Caratteristica del titolo è la gestione delle missioni: quando riceverete un ordine, questo potrà essere portato a termine non solo seguendo alla lettera le indicazioni, ma anche con strade alternative. Per intenderci, se in una missione dovrete colpire senza essere scoperti, qualora questo accada non incapperete nel più bieco Game Over, ma sarete chiamati allo scontro, con la semplice conseguenza che otterrete un numero inferiore di punti esperienza una volta esaudite le direttive. Tale sistema funziona molto bene, e mentre la Main Quest filerà liscia come l’olio, lo stesso non si può dire delle missioni secondarie, molto più ostiche e adatte ai veterani del genere. 
Se proprio dobbiamo trovare un difetto, questo risiede nei dungeon: privi di particolare mordente, si limitano ad essere labirintici, senza celare i classici oggetti segreti. Sì, esistono casse nascoste, ma custodiscono quasi sempre comunissimi item acquistabili dall’emporio. Avremmo sicuramente gradito la presenza di un numero maggiore di oggetti speciali, magari anche molto nascosti, ma che premiassero davvero il giocatore più avvezzo all’esplorazione. Gli special item, invece, sono quasi tutti relegati allo Shop, dove per moneta sonante (reale!) potrete acquistare, oltre ai potenziamenti più disparati, anche tre missioni aggiuntive. 
L’aspetto tecnico è curato, pur non facendo gridare al miracolo. Il motore grafico risente del peso degli anni, ma è tuttora gradevole e in linea con la filosofia nipponica del genere. Buono anche il sistema di controllo, presente nella doppia accezione di joypad virtuale e touch duro e puro (preferibile), mentre è soltanto discreto il comparto sonoro, apparso un po’ ripetitivo. I dialoghi, numerosissimi e ricchi di sfumature, sono disponibili esclusivamente in lingua inglese. 

– Trama appassionante e ricca di colpi di scena

– Sistema di combattimento diversificato

– Interessante gestione delle missioni

– I dungeon sono privi di mordente

– Il motore grafico è lo stesso di Covenant of Solitude

7.0

Chrome Wolf è un gradevolissimo gioco di ruolo che consigliamo caldamente a tutti gli appassionati del genere. Ad emergere sono sicuramente lo storytelling molto arguto e profondo, e un sistema di combattimento che, per quanto lontano dall’essere rivoluzionario, si dimostra comunque piuttosto vario grazie al facoltativo passaggio da fanteria a carrarmato. Alcuni limiti evidenti, tra cui spicca la ripetitività dei dungeon, impediscono però al titolo di Kemco di laurearsi baluardo del genere su Mobile.

Voto Recensione di RPG Chrome Wolf - Recensione


7