Recensione

RE: Umbrella Chronicles HD

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a cura di Pregianza

Il Playstation Move ha avuto vita difficile finora. Molti sviluppatori hanno tentato disperatamente di sfruttare le potenzialità del gingillo Sony, ma sono riusciti ad ottenere solo una lineup mediocre, che rende difficile consigliarne l’acquisto. Un vero peccato, perché sulla carta la periferica vanta una precisione e delle potenzialità notevolmente superiori al Wii Mote da cui trae origine e non meriterebbe di essere semplicemente un pezzo di plastica attaccato a forza a una serie infinita di titoli che potrebbero tranquillamente farne a meno. 
Come districarsi da questa situazione? Semplice, basta portare titoli Wii di qualità elevata sul monolito nero. Se hanno funzionato da una parte, funzioneranno di certo anche dall’altra. Capcom si è quindi fatta furba, e ha deciso di far arrivare The Umbrella Chronicles e The Darkside Chronicles su Ps3 in una bella collection HD, visto che ultimamente se n’erano viste poche (status sarcasmo: attivato). I due giochi fanno parte del bistrattato genere degli sparatutto sui binari, e saranno presto disponibili in bundle su Playstation Network. Considerando che potranno essere acquistati anche separatamente da luglio e che finora ci è arrivato solo The Umbrella Chronicles, faremo due recensioni separate per entrambi i titoli. Saranno finalmente arrivate un paio di ottime ragioni per tirar fuori il Move dallo scantinato?
Resident Evil dall’interno
Resident Evil: The Umbrella Chronicles, permette di rivivere in prima persona alcuni tra i titoli più importanti della serie. Le tre campagne principali ripercorrono gli eventi di Resident Evil Zero, Resident Evil e Resident Evil 3, con numerose missioni alternative che ampliano la narrativa attraverso gli occhi di personaggi non giocabili in passato come Wesker e Ada Wong. Oltre a queste avventure c’è una quarta campagna nuova di pacca da sbloccare, che insieme alle altre ha lo scopo di descrivere nel dettaglio la caduta della Umbrella Corporation, e la salita al potere del caro vecchio Albert Wesker.
La trama dei Resident Evil non sarà mai stata da Nobel per la letteratura, ma ha catturato più di un fan con i suoi mille virus e personaggi. Se fate parte di coloro che apprezzano il mondo pieno di non morti inventato da Capcom, The Umbrella Chronicles risulterà per voi un interessante compendio, ricco di delucidazioni in merito agli eventi più oscuri del microcosmo di Biohazard
Contro le orde dei non morti, calibrare periferica
In quanto shooter sui binari, The Umbrella Chronicles sfruttava il puntamento del Wii Mote per mirare. Con il Playstation Move ovviamente le cose non sono cambiate, e a inizio partita vi verrà richiesto di calibrare il controller per rendere il controllo del mirino il più preciso possibile. La responsività del tutto non è certo all’altezza di un arcade con pistola, ma fa bene il suo lavoro, e garantisce una certa precisione e un ritardo limitato, che non fanno rimpiangere la versione per la console Nintendo. Si può usare anche il Joypad, ma farlo senza ritoccare a dovere la sensibilità del mirino può creare non pochi problemi, nonostante il gioco disponga di una funzione auto-aim pensata per facilitare chi non possiede il motion controller. Il gameplay di The Umbrella Chronicles è abbastanza unico per un titolo del genere, non permette infatti di abusare della immortale tecnica dello sparo rapido, perché tutte le armi disponibili costringono a una breve pausa tra un colpo e l’altro, mitragliatori esclusi. Qui domina solo la precisione dei colpi, sparare a vanvera risulta spesso deleterio e conviene sempre prendere un bel respiro per mirare accuratamente ai punti critici dei nemici, impresa peraltro non facile visto che si tratta di zone minuscole spesso difficili da trovare (tralasciando zombie e affini, per i quali si trovano sempre in cima al cranio). Durante le missioni è possibile poi lanciare granate, eliminare a coltellate nemici piccoli eccessivamente “affettuosi”, cambiare istantaneamente arma, e raccogliere erbe curative e proiettili sparsi per la mappa.
Alla fine di ogni quadro comparirà un’immancabile schermata delle statistiche, che valuterà la vostra precisione, la vostra capacità di sopravvivenza, e persino gli oggetti distrutti nel livello. Più alto il voto finale, maggiore il numero di stelle guadagnate utilizzabili in seguito per potenziare le armi equipaggiate, e migliore la vostra posizione nelle leaderboards online.  
Il sistema funziona egregiamente, in particolare se si considera la difficoltà piuttosto elevata degli stage, ricchi di nemici aggressivi e numerosi che costringono a mantenere alta la concentrazione anche al livello di sfida normale, e sempre chiusi da un poderoso boss dai pattern piuttosto vari. Questa struttura rende il gioco in multiplayer locale molto piacevole, e riesce a non raggiungere mai un livello di frustrazione tale da portare ad abbandonare la partita. 
Raccoon City è proprio come la ricordavo… in Resident Evil 2
Il remake HD di Umbrella Chronicles è di fattura sopraffina. Comprensibile, trattandosi di un titolo abbastanza recente pensato per Wii e non per sistemi tecnicamente arretrati, ma la pulizia del tutto è lodevole, menu e video sono stati riformattati a dovere, e sono stati eliminati certi fastidiosi bug sonori che piagavano un paio delle campagne del gioco. Abbiamo notato però un paio di brevi ma ingiustificati cali di frame rate, e non appoggiamo la decisione di riportare paro paro il livello di Raccoon City dal titolo originale. Questo quadro era stato pesantemente criticato già su Wii per il riutilizzo di modelli tridimensionali datati presi di forza da vecchi capitoli, e qualcosa si sarebbe potuto ritoccare. Il titolo è piuttosto corto (si parla di 5/6 ore circa per completare tutti i livelli), ma sopra la media dei comuni sparatutto di questo tipo e, visto il prezzo limitato, risulta un acquisto intelligente per i possessori di Playstation Move.

– Uno tra i migliori shooter su binari in commercio

– Ottimo port, che elimina alcuni bug del gioco originale

– Il Move non se la cava peggio del Wii mote

– Nessun ritocco grafico dove serviva

– Breve

7.0

Gli shooter su binari presentano delle limitazioni notevoli che li rendono dei dinosauri in un’era nella quale le sale giochi sono passate in secondo piano. Tuttavia, se siete dei fan dello spara spara con pilota automatico, sappiate che Resident Evil: The Umbrella Chronicles è un port ben fatto di uno dei titoli migliori del genere, dunque non dovete farvelo scappare. Il fatto che uno dei titoli migliori a disposizione del Playstation Move sia il port di un gioco Wii è abbastanza ironico, ma è già qualcosa.

Voto Recensione di RE: Umbrella Chronicles HD - Recensione


7