Anteprima

Quantum Theory

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a cura di Krauron

Nella cornice losangeliana che sta arricchendo le pagine digitali e cartacee di mezzo mondo, è bene talvolta non farsi abbagliare troppo dai grossi blasoni per evitare di non considerare titoli “minori” ma comunque apprezzabili. Uno di questi è Quantum Theory, un prodotto targato Tecmo che tenta di ripercorrere la strada tracciata da Gears of War per reinterpretarla in salsa orientale. Al recente E3 è stato mostrato un video dimostrativo di gameplay, che comincia a mettere chiarezza non solo sulla natura del titolo ma anche sulle sue effettive potenzialità e limiti. Scopriamo nel dettaglio di cosa stiamo effettivamente parlando.

Quando il fantasy abbraccia lo sparatuttoFino ad ora le informazioni rilasciate erano davvero centellinate, ed a parte un agitato video in CG, ben poco di concreto si poteva dedurre. Ciò di cui siamo a conoscenza è di una possente torre, denominata (con uno sforzo di fantasia) Torre Vivente che funge da corpo animato per tentare di mettere i bastoni tra le ruote al nostro eroe di turno Syd. Quale siano le motivazioni che spingano il nerboruto protagonista ad immolare il proprio corpo ed i propri sforzi all’interno di un loco tanto ostico non ci è dato (ancora?) sapere. Al massimo siamo consapevoli di una presenza femminile che con tutta probabilità fungerà da spalla e diversificherà un gameplay che, da quanto mostrato, non sembra brillare per originalità.Nel video viene mostrato un lungo corridoio scuro dove Syd, armato di una possente arma dai connotati fantastici e da proiettili cremisi infiniti, se la prende con alcune mostruosità che ricambiano volentieri il fuoco arrivato. Fin qui qualcosa non torna. L’ambientazione è di un anonimato da denuncia legale, mente i movimenti degli attori in gioco appaiono terribilmente macchinosi. Tralasciando il fatto che il rumore connesso all’arma principale è di quanto più fastidioso si possa immaginare. Nell’area successiva si perpetua il clima di piattezza scenografica, mentre il povero ragazzo si fa largo tra le file nemiche imbracciando una sorta di fantasioso fucile a pompa. Anche in questi frangenti non sembra brillare in particolar modo l’I.A nemica, che è troppo predisposta ad azioni individuali piuttosto che tentare un approccio corale. Basti pensare che alcuni da loro si gettano letteralmente di fronte alla bocca della nostra arma, senza particolari motivazioni strategiche.

Un nemico grosso fa solo più rumore quando cade (cit.)Nelle fasi successive la situazione migliora, e la Torre comincia a viziare i nostri occhi con elementi architettonici ispirati, alla Devil May Cry o Castlevania. Non dobbiamo meravigliarci di repentini cambiamenti di scena: difatti bisogna tenere a mente che la stessa location muta il proprio aspetto e le proprie nefandezze costantemente, in modo tale da costituire l’avversario numero uno dell’intera produzione. In questi frangenti di cotanto stupore appare un abominio un po’ più grosso di quelli affrontati in precedenza, armato di un fucile dalle massicce dimensioni. In questo caso il nostro eroe perde un po’ di baldanza a mo’ di Rambo, e opta per nascondigli dietro a delle colonne, in modo da arginare il piombo (?) fumante vomitatogli contro. Successivamente, di nuovo cambi di inquadratura, e stavolta eccoci su una sorta di terrazzino a rotolare per evitare combattimenti inutili; mentre decidiamo in pieno movimento sul da farsi, piomba sulle nostre spalle la nostra compagna, che armata di una sorta di spada luminescente piomba decisa sui nemici intorno. Ed infine, a chiudere il tutto non poteva mancare un colossale boss a darci filo da torcere. La strategia adottata tuttavia non richiedeva chissà quale sforzo di meningi: non a caso, il mostro in questione era di una lentezza disarmante, così come i suoi attacchi facilmente prevedibili. Come se non bastasse al centro del suo corpo spiccava per brillantezza una sorta di elemento luminescente, bersaglio fin troppo facile per i nostri attacchi virulenti. Pochi colpi, qualche spostamento di posizione e la vittoria giunge presto, così come la fine del trailer.

– Discreto potenziale innovativo

– Ritmo di gioco serrato

– Stile delle armi accattivante

Quantum Theory non sembra particolarmente prodigo di elementi innovativi e da alcuni spezzoni mostrati si evince una preoccupante sensazione di anonimato oltre che una meccanica fondamentalmente poco originale. Se è pur vero che lo sviluppo non è ancora in una fase avanzata, manca ancora quel qualcosa in più in grado di avvincere buona parte del pubblico. Si spera che la Torre Vivente sia ricca di colpi di scena e che la sua funzione non si limiti a basilari momenti di pericolo. Per conoscere queste ed altre risposte vi rimandiamo comunque al prossimo futuro, grazie agli aggiornamenti che potrete trovare sempre e solo su Spaziogames, in attesa della recensione completa, non appena il gioco si renderà disponibile.