Recensione

Quake IV

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a cura di Redazione SpazioGames

Il 1996 fu un anno importate, caratterizzato da due eventi significativi che con la loro bellezza e col loro spirito riuscirono ad ispirare a tutto il mondo una nuova via. Infatti, mentre ad Atlanta si combatteva per le medaglie d’oro delle Olimpiadi, negli studi di Id software veniva alla luce un FPS destinato a lasciare il segno nella storia: Quake. Un gioco con un bagaglio tecnologico all’epoca inimmaginabile, che scosse tutti i giocatori su PC con grafiche tridimensionali ed effetti luce calcolati in tempo reale. Un anno dopo il miracolo si ripete, viene alla luce Quake II, in cui un marines spaziale è occupato a combattere una razza aliena nota come Strogg. Ma ecco che arriva il trionfo del multiplayer: Quake III, un gioco passato alla storia. Ora, fusione di questi ultimi due, esce Quake IV, gioco facente parte della line up di lancio di Xbox360.

History of a WarDurante il XXI secolo, gli Strogg, una crudele razza aliena crudele, sferra la sua offensiva contro la Terra, non solo per conquistare nuove risorse, ma per riprodursi. Questa razza di cyborg infatti, utilizza i cadaveri dei propri nemici fondendoli con armi e metalli, in modo da formare il supersoldato perfetto. Durante la guerra che segue questa invasione, un eroe solitario riesce a sconfiggere il leader degli Strogg, Makron, infliggendo un duro colpo alla razza aliena. Quando la guerra sembra ormai finita, gli Strogg riescono a riorganizzarsi, ed a costruire un nuovo Makron, che si prepara a dare battaglia alla terra, che senza farsi prendere alla sprovvista sferra la controffensiva invadendo il pianete degli Strogg. Qui finisce Quake II, e qui inizia Quake IV, con la visuale di un soldato, tale Matthew Kane, un marines della pluripremiata compagnia Rhino. Purtroppo l’invasione del pianeta si rivela solo l’ultimo gesto disperato di una specie che rischia l’estinzione, e che troppo tardi capisce che l’unico modo per battere gli Strogg è diventare uno di loro… come recita lo slogan del gioco. Ma non voglio darvi troppe anticipazioni, già incluse comunque nel gioco, tramite un disco bonus comprendente il making of del gioco e Quake II. La storia quindi, come avrete già capito, è molto stereotipata, simile in alcuni punti alla versione precedente del gioco (Quake II) ed a diverse altre produzioni che abbiamo potuto apprezzare in questi anni. C’è infatti il solito eroe solitario, un marines con un doppio scopo: salvarsi la vita e salvare la terra. Vi è l’invasione del pianeta alieno, come in Starship Troopers. Ci sono le atmosfere di Doom 3, miste a spazi aperti di una buona estensione. Un insieme di stereotipi, che riesce quindi a creare una storia pregevole e con parecchi colpi di scena, tra cui uno particolarmente gustoso che avrete già intuito e che crea una significativa svolta nel gameplay del gioco.

Stroggos e la Terra, una doppia patriaIl gameplay del titolo, come la trama, pur non raggiungendo i livelli di capolavori come Doom II o Halo, risulta piuttosto lodevole e gode di due momenti ben distinti che creano varietà nel titolo, pur non risollevando la situazione complessiva. Infatti se all’inizio ci ritroveremo ad essere un semplice soldato di una delle tante unità presenti sul pianeta Stroggos, verso metà del gioco ci ritroveremo ad essere uno Strogg, che, non avendo subito il lavaggio nel cervello, riesce ad essere una valida arma per la Terra. Da ciò ne consegue, che se nella prima fase del gioco vi ritroverete a combattere insieme alla vostra squadra, che non potrete gestire direttamente, alla fine combatterete un solitaria, utilizzando i mezzi, le armi e le postazioni degli Strogg contro di loro. La gestione della squadra è una di quelle tante cose che Quake IV mutua dagli altri giochi del genere. Infatti, nonostante non potremo comandare direttamente la squadra, una buona intelligenza artificiale rende i proprio compagni reattivi, pronti a coprirvi le spalle o a curarvi (nel caso di medici ed ingegneri). Purtroppo non sarà così per l’I.A. dei nemici, che risulta fin troppo semplicistica e mal calibrata, con nemici che si limitano a nascondersi ed a sparare. Nota positiva in tutto il contesto è che con l’aumentare delle vostre capacità offensive, e quindi con la trasformazione in Strogg, aumentano anche le capacità dei nemici. Ciò però risulta solo un misero tentativo di aumentare la longevità di un titolo già di per sé breve, che a livello facile non dura più di una decina di ore.Piuttosto stiracchiato e stereotipato è anche l’arsenale, che include molte delle armi presenti negli altri giochi di ID Software (leggi Doom). Sono presenti, in dotazione all’esercito terrestre, e quindi sin dall’inizio, una pistola dalle basse prestazioni, una mitragliatrice utilizzabile per la lunga e media distanza ed un fucile a pompa, ottimo unicamente per gli scontri ravvicinati. Inoltre tornano grandi e ridondanti classici come la railgun e l’iperblaster, insieme ad armi Strogg di ogni genere, tra cui mech e camminatori.Ottimo il multiplayer, mutuato in modo pressoché identico da Quake III senza alcuna innovazione particolare. Le modalità sono quelle classiche come Capture the flag e DeathMatch. Il gioco gode di una buona fluidità, con nessun rallentamento invalidante. Inoltre vi è la possibilità di creare un proprio torneo ad albero, dove combattere in sfide uno contro uno ad eliminazione diretta.

Un altro mondoUno degli aspetti migliori di Quake IV, nonostante non lo trasformi in un capolavoro, è la grafica, che sfrutta il motore di Doom. Proprio per questo il risultato è, a prima vista, strabiliante, anche se, dopo una più attenta analisi, si nota una enorme somiglianza tra i due titoli, che si assomigliano sia come design, che come ambientazione. L’unica differenza sostanziale tra il level design di Doom e quello di Quake, sono gli ambienti all’esterno. Infatti, se se primo potevamo godere di ottime ambientazioni, ma eravamo sempre relegati in corridoi angusti, in Quake potremmo visitare la superficie del pianeta, ben realizzata, devastandola magari con i mezzi motorizzati degli Strogg. Altri due aspetti da cui si evince una eccellente realizzazione tecnica, sono la gestione delle fonti di illuminazione e gli effetti particellari. I primi rimasti invariati rispetto a Doom 3, i secondi realizzati in maniera quasi impeccabile, quasi al livello di Perfect Dark Zero o di Call of Duty 2.Piccola nota negativa, è che il gioco non gode di alcun miglioramento rispetto alla versione PC, nonostante l’ottimo adattamento dei controlli da mouse a pad. Inoltre il titolo soffre di alcuni cali di frame rate, soprattutto nelle missioni più avanzate, nonostante il blocco a 30 fps, e di alcune texture più “sfocate” rispetto alla controparte PC.

– Buona grafica

– Buona realizzazione tecnica

– Buon multiplayer

– Cali di frame rate

– Nessuna innovazione

– Linearità eccessiva

– Troppo semplice

7.4

In conclusione, il gioco gode di una buona realizzazione tecnica, nonostante i cali di frame rate, di una giocabilità e di una grafica ad ottimi livelli e di una storia, che pur ricalcando i canoni del genere, riesce ad essere ricca di colpi di scena. Purtroppo Quake IV è mutilato da un’enorme mancanza di innovazioni, e da un porting su console, che, pur realizzato bene, non mostra nessuna variazione dalla versione PC. Consigliato solo agli amanti degli FPS, o a quelli che vogliono un buon gioco spensierato e carico di azione.

Articolo a cura di XboxMan

Voto Recensione di Quake IV - Recensione


7.4