Recensione

Puzzle and Dragons

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Da quando abbiamo visto il boom di smartphone e tablet, sono state decine di migliaia i giochi più o meno vari che hanno registrato un grande successo di pubblico e di critica. Che si trattasse di cibare un simpatico animaletto verde recidendo delle corde, di uccidere maiali malvagi ladri di uova, di correre nei pressi di fossati evitando gli ostacoli o di mettere in ordine le lettere per comporre più parole dell’avversario, risulta chiaro agli occhi di tutti che uno degli elementi cardine dei titoli mobile di più larga diffusione sia la semplicità. Considerando che l’utente non effettua lunghe sessioni di gioco – sopratutto su telefono – i developer dei suddetti titoli hanno voluto puntare sull’immediatezza, sulla possibilità di tirare fuori dalle tasche in ogni momento il proprio smartphone e affrontare una nuova sfida.

Puzzle & Dragons, il fenomeno di culto mobile in Giappone, fa tutto il contrario: i ragazzi di GungHo Online Entertainment hanno voluto concentrare i loro sforzi – e i nostri – sulla complessità e sulla profondità dell’esperienza ludica, creando un’originale commistione di generi e suggestioni, che ha letteralmente sbancato l’Oriente. Ma cosa accade quando questo colorato ibrido incontra i gusti occidentali?
Guerra all’ultima sfera
Abbiamo fatto questa lunga premessa per sottolineare subito la peculiarità di Puzzle & Dragons, che non ha paura di presentarsi ai suoi utenti con un primo impatto per niente intuitivo, e che potrebbe anche scoraggiare i meno avvezzi a lasciarsi coinvolgere in dinamiche che siano più complesse di quelle di Ruzzle.
Per fortuna, il gioco esordisce con un corposo tutorial di diversi stage, che vi introduce a tutte le dinamiche del gameplay nel tentativo di farvi familiarizzare con esse. La sensazione, almeno all’inizio e sopratutto per via dei ritmi del tutorial, è però di un minestrone nel quale è difficile districarsi.
Lo scopo di Puzzle & Dragons è quello di affrontare con successo dei dungeon popolati da creature ostili: ogni dungeon si compone di tre o cinque sfide, di cui una con un boss. Per proseguire con successo nelle battaglie, è necessario mettere insieme un party di colorati mostriciattoli che sarà possibile collezionare, ognuno caratterizzato da un suo potere elementare e da attributi come HP e forza. Una volta scelto il nostro party (che inizialmente si comporrà della sola bestiola iniziale, che il gioco consentirà di scegliere tra tre), potremo anche decidere di “prendere in prestito” uno dei mostri resi disponibili da altri utenti in giro per il mondo, salvo poi restituirglielo – con tutti i punti esperienza del caso – al termine degli scontri.
Dopo questo allestimento iniziale, siamo finalmente pronti a combattere: a questo punto, le dinamiche ruolistiche appena esposte incrociano quelle dei puzzle à la Candy Crush, e richiedono di spostare delle sfere colorate lungo una superficie di gioco, in maniera tale da comporre dei tris orizzontali o verticali. Maggiore sarà il numero di sfere dello stesso colore che riusciremo a piazzare vicine con una singola mossa, maggiori saranno i danni che arrecheremo ai nemici che ci stanno fronteggiando. Come accennato, ognuna delle creature gode di un attacco di un determinato elemento, al quale si associa un colore: allineare le sfere di colore rosso, ad esempio, farà scattare l’attacco della nostra creatura di elemento fuoco, mentre allineare quelle azzurre innescherà l’offensiva di quella di elemento ghiaccio.
Nel corso di un turno sarà possibile spostare una sola sfera, ma ciò non significa che i nostri mostriciattoli attacchino uno per volta: se, infatti, con una singola mossa sarete in grado di allineare le sfere rosse e le sfere azzurre, vedrete attaccare sia la creatura di fuoco che quella di ghiaccio, ed arrecare una quantità di danni determinati sia dal loro attributo di forza che dal numero di sfere coinvolte nella combo. Per massimizzare le nostre possibilità di offesa, inoltre, il gioco ci offre l’opportunità di tappare sulle sfere tenendo premuto, e ci indica quindi quale dei nemici presenti subirà danni maggiorati o dimezzati in base al suo elemento. Semplicemente, un attacco di fuoco arrecherà pochi danni ad un nemico dello stesso elemento, ma ne causerà il doppio ad uno di ghiaccio.
Una volta esaurito il nostro attacco, vedremo il counter sulla testa dei nostri avversari scendere di una cifra, passando magari da 3 a 2: quando il suddetto arriverà a 0, sarà il turno di offensiva dei nemici, che arrecheranno danni alla nostra barra HP. Ovviamente, se quest’ultima arriverà a 0 prima della sconfitta del boss del dungeon, sarà game over e dovremo ripetere tutto daccapo.
Come i Pokémon, ma non come i Pokémon
Le dinamiche della battaglia sono essenzialmente semplici e molto intuitive: basta spostare le sfere giuste per avere ragione degli avversari, e l’aggiunta della componente strategica legata ai caratteri elementali degli attacchi rende interessante e stimolante una meccanica estremamente collaudata e che altrimenti rischierebbe un forte retrogusto di già visto.
Il mare di possibilità si apre una volta tornati alla schermata dei menù: le battaglie ci consentiranno infatti di ottenere delle nuove creature, sulla scia dei Pokémon, che dovremo gestire ed organizzare di tutto punto. Il numero di mostriciattoli che è possibile ottenere è spropositato, ma quelli che potete tenere con voi saranno limitati: per ampliare questo blocco dovrete spendere delle pietre magiche, ottenibili completando i dungeon o pagando moneta reale. Come accennavamo nel paragrafo precedente, ogni creatura ha dei suoi personali attributi, e può essere addestrata fino al raggiungimento di un livello massimo. Una volta arrivati a questo tetto, sarà possibile farla evolvere in un’altra, andando ad allestire un allevamento di combattenti sempre più potenti e indistruttibili.
Il gioco offre anche la possibilità di fusione tra creature quando queste non sono ancora di livello massimo: quest’ultima consentirà di elaborare dei combattenti più forti e di livello superiore, sommando i punti esperienza di entrambi. Per mettere in atto un’evoluzione al massimo delle vostre possibilità, però, dovrete fare bene attenzione a fondere creature dello stesso elemento. Per evitare di sprecare le potenzialità delle vostre creature, insomma, dovete trovare la miglior formula tra compatibilità elementali, e per farle evolvere dovrete anche possedere un secondo combattente richiesto dal gioco per la riuscita dell’operazione.
Le cose si fanno un po’ più intricate quando si considera che Puzzle & Dragons vanta anche una corposa componente social (motivo per cui dovete essere sempre online per giocare), che vi consente di creare una vostra lista amici e di scambiare con loro i membri della vostra collezione. In caso non ci fosse abbastanza carne al fuoco nella miriade di menù e sotto-menù sui quali vi ritroverete a cliccare, segnaliamo anche una sorta di slot-machine nella quale potete investire le vostre monete virtuali, nel tentativo di ottenere mostri più rari da aggiungere alle vostre schiere.
A questo mare di cose da fare e da tenere sott’occhio, il gioco affianca un livello grafico che non fa gridare al miracolo nei menù ma gradevole nel design dei mostri, ed un componente sonora curata e decisamente di qualità.
Freemium c’è, ma non si vede
Puzzle & Dragons è disponibile gratuitamente al download, ma nasconde dietro alla sua struttura – manco a dirlo – l’ennesimo modello freemium partorito per giochi mobile. Tuttavia, a differenza ad esempio di Angry Birds Go (del quale la sottoscritta vi ha parlato recentemente), in questo caso i developer hanno optato per un approccio non invadente dei contenuti a pagamento: potrete investire i vostri soldi reali per acquistare delle pietre magiche, che saranno utili per servirvi della slot-machine delle rarità e per ricaricare la barra della stamina, indispensabile per poter accedere ai dungeon. Tuttavia, il gioco è perfettamente fruibile anche senza l’investimento di denaro, sopratutto se riuscite ad impratichirvi con il sistema di battaglia e di fusione: completare i dungeon sconfiggendo il boss finale, infatti, vi regala quelle stesse pietre magiche che dovreste comprare con il vostro denaro, e vi consente quindi sia di ricaricare la stamina, sia di utilizzare la slot machine delle rarità. Una scelta apprezzabile, quella dei ragazzi di GungHo, che evitano la spudoratezza di alcuni colleghi nel proporre i loro contenuti a pagamento.

– È enorme

– Fruibile anche senza spendere denaro reale

– Ottimo sistema di collezione ed evoluzione

– È enorme

– I menù all’inizio sembreranno labirintici

7.0

Puzzle & Dragons non è il classico titolo mobile dalla fruizione immediata: si orienta piuttosto verso un pubblico abituato ai giochi di ruolo, avvezzo al trastullarsi con le battaglie elementali e al trovare la miglior possibilità di fusione tra le sue creature. Le battaglie sono scorrevoli, gradevoli ed appaganti, e costituiscono l’altro piatto di una bilancia dove anche le schermate di gestione del party rivestono un ruolo di primissimo livello. La sensazione finale è quella di un gioco praticamente infinito – anche grazie alle sfide settimanali aggiunte dai developer – che mette tanta (troppa) carne al fuoco, al punto da rischiare di confondere alcuni utenti e di scoraggiare la sua stessa fruizione. Se siete appassionati del genere e avete la pazienza di gestire al meglio tutti i vostri mostriciattoli per proseguire di dungeon in dungeon, però, il free-to-play di GungHo saprà intrattenervi e divertirvi molto, molto a lungo.

Voto Recensione di Puzzle and Dragons - Recensione


7