Recensione

Puppeteer

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a cura di FireZdragon

Originalità, fantasia, voglia di sperimentare. Tre caratteristiche che sempre più spesso mancano nel mondo dei videogame, vuoi per la necessità di monetizzare il più possibile ogni progetto, vuoi perché il pericolo di finire a gambe all’aria in un mercato così mutevole è sempre dietro l’angolo. E’ così che le nuove IP faticano a farsi avanti, soffocate dai numerosi titoli altisonanti che affollano le vetrine degli store digitali e nascoste dalle decine di cover tutte uguali dei giochi più blasonati ammassate sugli scaffali dei negozi.Per fortuna però ogni tanto qualcuno su questi scaffali fruga, sposta i giochi che conosce alla perfezione, mette in luce un prodotto di cui magari non ha mai sentito parlare e se ne innamora.Questo è quanto auguriamo a Puppeteer, un’esclusiva Playstation 3 che arriva nel periodo più difficile dell’anno, quasi in concomitanza con l’uscita di un certo GTA V, e che corre il pericolo concreto di passare quasi inosservato, e questo, credeteci, potrebbe essere uno sbaglio enorme se amate i giochi di valore.

Si apra il sipario!Puppeteer è un platform 2D ma non di quelli classici, no. Puppeteer fa tutto quello che gli amanti del genere desiderano ma a modo suo, incantandoli dapprima con una trama dalle tinte dark incredibilmente carica di personalità e poi travolgendoli con un gameplay semplice, accessibile e in grado letteralmente di tenervi attaccati al gioco per tutta la sua soddisfacente durata.Partiamo quindi dalla storia, caratteristica solitamente messa in secondo piano quando l’essenzialità del gameplay ci porta a saltare da una piattaforma all’altra, che qui ci accompagna con una voce narrante fuori campo eccezionale, anche con il doppiaggio italiano, raccontando le gesta di Kutaro mentre questo tenta di recuperare la sua anima e la sua testa dal malvagio Black Bear. Il gigantesco orso di pezza ha infatti rubato un paio di forbici incantate dalla dea dalla luna, assorbito i poteri di una magica gemma oscura e frantumato in dodici pezzi la pietra lunare, donando ogni frammento ad uno dei suoi generali, il tutto ovviamente per prendere il controllo completo del nostro satellite e riuscire ad assorbire così tutte le anime dei bambini sognanti presenti sulla terra. Il destino del pianeta sembra ormai segnato e toccherà a Kutaro, aiutato da una misteriosa strega, dal gatto Ying Yang e dalla “fatina” Picarina contrastare il male che avanza e rimettere le cose a posto.Il cammino verso il successo tuttavia non sarà cosa da poco, Kutaro dovrà affrontare draghi malvagi, castelli incantati, correre più veloce di un treno in sella ad un ronzino, sconfiggere mostri di ogni sorta e infine affrontare faccia faccia il re orso, combattendo non solo contro la sua malvagità ma anche contro le proprie paure.Puppeteer ci porterà quindi livello dopo livello attraverso le rivisitazioni delle più classiche fiabe, facendoci ora finire nella bocca di una balena, camminare sugli abissi marini per aiutare Nettuno mentre sirene e granchi cantano in coro, o ancora inseguire il bianconiglio attraverso un livello pieno di orologi e carte magiche.I riferimenti sono chiari, questo è certo, ma il modo in cui il tutto viene presentato ci ha davvero lasciato a bocca aperta, con una costruzione dei livelli mai vista prima e un’idea di fondo che merita tutto il nostro plauso. Tutta l’avventura si svolgerà infatti in un semplice teatrino immobile e mentre il nostro eroe si sposterà da una parte all’altra del palco, la scenografia scorrerà tirata da fili invisibili mutando la forma dei livelli in continuazione con idee di design brillanti.

Diamoci un taglioSCE Japan Studios ha avuto il merito di non fermarsi alla prima idea buona ma di concentrarsi anche sulle meccaniche di gameplay, regalandoci anche in questo caso qualcosa di unico. Durante i primissimi livelli di gioco Kutaro riuscirà a sottrarre le forbici a Black Bear e con queste ritagliarsi un posto nella storia. Grazie a Calibrus, il nostro eroe potrà uccidere le larve, nient’altro che bambini ormai trasformati dalla malvagità in schiavi al servizio del re orso, liberandoli così dalla maledizione, e interagire con lo scenario volando letteralmente mentre le forbici tagliano i drappeggi della sceneggiatura, le foglie degli alberi o le nuvole di fumo disegnate sullo sfondo. I livelli in questo modo riescono a svilupparsi tanto in orizzontale quanto in verticale regalando davvero tantissima dinamicità al gioco. Non mancano ovviamente puzzle e enigmi da risolvere per tenere impegnata la testa del giocatore, ben salda sulle spalle al contrario di quella di Kutaro.Come vi abbiamo detto nell’incipit infatti Kutaro ne è stato privato e durante il corso dell’avventura, per evitare di morire, dovrà frugare in ogni angolo per cercarne di nuove. Ogni testa rappresenta in sostanza un tentativo extra nel caso venissimo colpiti e una volta consumate tutte quelle a nostra disposizione perderemo una vita. Un problema a dir poco marginale a dire il vero dato che i checkpoint sono piuttosto frequenti e la quantità di vite accumulate è forse fin troppo alta.Le teste hanno anche una seconda funzionalità, e potranno essere attivate per scovare sfide speciali o interagire con particolari sezioni dello scenario, facilitando talvolta gli scontri contro i boss o aprendo passaggi alternativi.Teste e forbici non sono le uniche peculiarità di Puppeteer per quanto riguarda il gameplay e a questi due elementi vanno ad aggiungersi i poteri di quattro paladini del bene che doneranno a Kutaro altrettanti strumenti per avanzare nella storia: il classico rampino permetterà di tirare i diversi elementi dello scenario, potremo lanciare bombe, spostare la sceneggiatura grazie alla forza dei luchadores o ancora ripararci dietro uno scudo per parare e respingere i proiettili. Elementi ovviamente necessari per sconfiggere i dodici generali e il re orso in combattimenti divertenti e che culminano con QTE semplici e spettacolari che daranno alle battaglie un taglio davvero speciale.

In due c’è più gustoPresente infine la possibilità di giocare con un amico, o magari con il proprio pargolo, l’intera avventura, anche se il secondo giocatore sarà relegato a semplice aiutante e il suo unico obbiettivo sarà quello di interagire con lo sfondo, muovendo oggetti, liberando bambini sperduti e scovando gemme nascoste. Il sistema drop-in drop out è comodo e in caso voleste affrontare l’avventura completamente da soli potrete muovere Picarina, che sarà sempre con voi, con lo stick destro, una pratica a dire il vero non sempre semplicissima, soprattutto nei livelli veloci e in continuo movimento.La difficoltà è purtroppo tarata su un livello decisamente basso e le possibilità di vedere il game over sono praticamente ridotte allo zero. La vera sfida risiede quindi nel terminare il gioco scovando tutte e cento le teste nascoste nei vari livelli, trovare le sfide secondarie e completarle entra il tempo limite e nulla più.Il primo playthrough vi impegnerà per circa sette ore o poco più mentre potreste mettercene almeno il doppio per ottenere ogni più piccolo segreto nascosto.Chiudiamo infine con il comparto tecnico che sicuramente non lascia sbalorditi per mole poligonale ma sorprende con colori brillanti e cupi che si mescolano alla perfezione in ambientazioni da sogno fortemente dinamiche, un doppiaggio di prim’ordine e una buona, anche se non perfetta, gestione della fisica dei salti, ai quali si affiancano atmosfera e personaggi di prim’ordine che vi sapranno rapire e portare nel magico mondo di Puppeteer.

– Stilisticamente eccezionale

– Ottima narrazione

– Elementi di gameplay riusciti

– Livelli dinamici

– Buona longevità

– A volte il ritmo di gioco cala eccessivamente

– Gestione della “fatina” poco immediato

– Impossibile vedere il game over

9.0

Puppeteer non è perfetto, a volte il ritmo di gioco cala forse in maniera eccessiva in favore della narrazione, la difficoltà è ai minimi storici e controllare Picarina nei livelli veloci non è semplicissimo ma la direzione artistica e l’originalità del progetto ci fanno soprassedere su questi difetti marginali. Puppeteer è un prodotto nuovo, una IP originale e un platform 2D mai visto prima e merita tutto il nostro apprezzamento. Sony Japan è riuscita a dare vita ad un titolo di valore e il nostro consiglio, per tutti gli appassionati del genere, è di non lasciarsi sfuggire questa piccola perla teatrale.

Per ulteriori approfondimenti potete visualizzare la replica del nostro Play LIVE per Puppeteer.

Voto Recensione di Puppeteer - Recensione


9