Recensione

Project: Snowblind

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a cura di Stefy

“Project: Snowblind” nasce inizialmente come spin-off di “Deus-Ex”, quasi a rappresentare il classico fps che s’ispira ad un noto frnchise, ma la Crystal Dinamics promette un titolo che si allontana dal suo predecessore, per sviluppare una propria personalità: pur essendo uno sparatutto in prima persona, mostra l’impronta di un’action game frenetico, con armi tecnologiche e dove il ritmo non perde mai un colpo: Forse si tratta davvero di un’esperienza diversa dal solito…

Un freddo cyborgAmbientato in una caotica Hong Kong del 2065, in cui detta legge una spietata corporazione chiamata La Repubblica, il nostro alter-ego Nathan Frost è un soldato della coalizione Libertà, il cui unico scopo è fermare i progetti de La Repubblica. A causa di una ferita mortale rimediata durante uno scontro, viene sottoposto ad un esperimento che lo trasforma in un cyborg: gli vengono infatti impiantate tecnologie bio-ingegneristiche in grado di fornirgli particolari abilità sul campo di battaglia, aspetto che costituisce il punto centrale della produzione Eidos. I poteri sono acquisibili progressivamente nel corso dell’avventura; il loro utilizzo comporta il consumo di una determinata quantità di bio-energia, ripristinabile con la raccolta di particolari oggetti. Il giocatore ha quindi la possibilità di usare abilità speciali come scorgere i nemici attraverso i muri, rallentare il tempo in stile bullet-time, crearsi uno scudo balistico impenetrabile, rendersi invisibili o ancora scatenare un attacco elettrico. Per quanto affascinanti, le abilità speciali di Frost si rivelano in fin dei conti troppo poco decisive nel corso del gioco: eccezion fatta che per alcune occasioni dove si è costretti ad usufruirne, esse tendono ben presto ad essere surclassate, col procedere dell’avventura, dalle armi da fuoco convenzionali, numerose e ben più letali.Il vostro cyborg è pronto a sfruttare le sue doti per farsi strada in solitario o al fianco degli alleati che in questo gioco sono mossi da un’intelligenza artificiale discreta: non ricevono ordini dal protagonista e non intralciano la nostra missione, magari lanciandosi allo sbaraglio contro i nemici, così noi potremo occuparci solo della nostra sopravvivenza. Certo, dovremo anche proteggerli un minimo, altrimenti finiremo per arrivare alla fine della missione da soli. Gli avversari, non rimangono certo immobili ad aspettare di essere uccisi, ma adottano anche loro le strategie migliori per salvarsi, oppure optano per la ritirata e si preparano per sferrare una valida controffensiva.In pratica non avremo vita facile già con un livello di difficoltà medio e portare a termine le missioni non sarà certo una passeggiata.

Caos ed azione tra scenari classici e futuristiIl caos in questo gioco la fa da padrone! Nelle diverse missioni ci troveremo sotto il fuoco nemico senza neanche capire da dove arriva e dove potersi nascondere per non essere colpiti, il tutto mentre un nostro compagno ci grida di aiutarlo e di dargli copertura, con parti dello scenario che saltano in aria, schegge volano davanti ai nostri occhi e muretti che potrebbero darci riparo che saltano all’improvviso esponendoci al fuoco nemico: sembra proprio di trovarsi in una zona di guerra. Il punto di forza di Project Snowblind è l’azione, rapida e concitata, che non lascia il tempo di prendere fiato; i livelli si susseguono uno dopo l’altro, popolati da un numero sempre maggiore di nemici, con conseguente difficoltà in crescendo. L’uso di veicoli per affrontare al meglio un livello rende l’azione più animata e con la scelta giusta delle armi sicuramente potremo terminare la missione con buoni risultati. Le armi disponibili sono tante, spaziano da quelle classiche a quelle più futuristiche; quasi tutte possiedono un fuoco primario ed uno secondario. La scelta di quali portarsi dietro dipende dalle esigenze della missione, ma sicuramente una volta individuate le armi più efficaci le altre restino inutilizzate o quasi.Il sistema di controllo è semplice e funzionale, con comandi disposti in modo ottimale, mentre deludente risulta l’efficacia delle armi: la loro descrizione fa prospettare buoni risultati o almeno che infliggano dei considerevoli danni al nemico, mentre in realtà la loro efficacia, come già detto, delude – ad esempio le granate lanciate tra i nemici non infliggono molti danni, al punto che questi restano ancora in piedi dopo lo scoppio, mentre se usiamo uno dei nostri fucili dobbiamo far ricorso ad un intero caricatore per poter uccidere l’avversario che ci si para indifeso davanti -.I veicoli a nostra disposizione sono svariati, pesantemente armati e corazzati, peccato soltanto per la fisica dei mezzi, che risulta non troppo convincente.Belle invece le ambientazioni, ricche di particolari e caratterizzate da un piacevole stile che unisce elementi della tradizione paesaggistica cinese con modernissime strutture hi-tech, il tutto intervallato da brevi sequenze di intermezzo un pò ripetitive e legnose. La modellazione del protagonista, dei nemici e degli alleati desta invece più di qualche perplessità: i volti sembrano essere ancora nella fase iniziale dello sviluppo, tutti sembrano avere lo stesso volto spigoloso e senza espressione, il vestiario è unico per tutti i soldati della Coalizione della Libertà, che sembrano tanti “copia e incolla” l’uno dell’altro…Il gioco è reso ancora più vario dalla possibilità di utilizzare percorsi alternativi come condotti d’aerazione, tetti, sistema fognario, che possono così aumentare di un poco una longevità che si aggira comunque intorno alle 10 ore. Il sonoro presenta una buona scelta di musiche che seguono l’azione risaltandola, un doppiaggio discreto, effetti sonori non sempre all’altezza – ad esempio ci sono delle collisioni di veicoli che non produrranno alcun suono – altri mezzi, tipo Mech, saranno tra i più silenziosi mai sentiti fin ora, forse si avvalgono di una nuova tecnologia anti-rumore…Presente anche il multiplayer on-line che permette di ospitare nella stessa arena fino a sedici diversi giocatori; sicuramente questa modalità non brilla per originalità rispetto alla concorrenza. Alla fine, i tipi di sfide che si possono affrontare con altri sono più o meno sempre gli stessi che si sono visti in altri sparatutto del genere: c’è il classico Deathmatch tutti contro tutti, volendo anche a squadre (Team Deathmatch), oppure la modalità Capture the Flag o la versione Fast Flag Capture. Concludono la sezione le modalità Assault e Tactical Assault, da giocare a squadre, oltre a quelle denominate Hunter e Quick Demolition. Si tratta comunque di regole e situazioni già viste, per quanto divertenti e piacevoli. I giocatori potranno inoltre divertirsi a impersonare un personaggio che abbia caratteristiche vicine al proprio tipo di gioco preferito. Sei sono le classi di personaggi tra cui scegliere: il classico cecchino, il guerriero, l’agente, il soldato corazzato, il pilota, il berserker.

– Azione frenetica

– Belle ambientazioni

– Tutto sommato divertente

– Trama poco sviluppata

– Caratterizzazione dei personaggi deludente

– Effetti sonori che non stupiscono

7.0

Project: Snowblind è un buon sparatutto, specialmente nel campo PS2, dove il genere non è molto rappresentato. Gli sviluppatori hanno puntato soprattutto sulla varietà, inserendo nel gamplay cose già viste per mixarle in interessanti strategie innovative, ma che allo stesso tempo sono malamente implementate, lasciando spazio ad una struttura di gioco abbastanza convenzionale. A far accrescere il valore del titolo è la modalità on-line che forse esprime di più ciò che la campagna in singolo non ha saputo realizzare.

Resta in ogni caso un titolo divertente da giocare con azione incalzante, armi da abbinare nella vasta scelta, approntare un minimo di strategia ogni tanto non guasta. Il voto finale riguarda soprattutto la versione per Playstation 2 poichè rappresenta degnamente la categoria FPS e potrebbe soddisfare gli appassionati del genere, per Xbox invece bisogna togliere almeno un punto visto la vasta scelta che il genere offre.

Voto Recensione di Project: Snowblind - Recensione


7