Recensione

Project Eden

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a cura di Sem

Core Design, sviluppatori di Tomb Raider e di tutti i suoi seguiti, ai fasti della creazione di questa interminabile saga ebbe la geniale idea di inserire una dolce fanciulla chiamata Lara Croft, detta anche, poppe grosse e cervello fino. Già, perché in tutti questi anni si sono innalzate numerose critiche indirizzate ai veri capitoli di Tomb Raider, incapaci, secondo i più, di rinnovarsi e muoversi verso lidi diversi, in cui l’azione non fosse l’unico elemento portante.Da ciò è nata l’esigenza di aggiungere nuovi ingredienti all’ormai stagnante Tomb Raider, e fu idea comune alla Core Design, che non bastava solo “sviluppare” le parti anatomiche di un personaggio ma anche la sua corteccia cerebrale.Project Eden in questo senso va oltre l’azione pura e lo sparatutto in terza e in prima persona ed anzi fa predominati le doti di strategia e rompicapo.L’azione si svolge in un futuro tecnologicamente avanzato ma segnato dalla piaga della sovrappopolazione che costrinse le genti, per mancanza di spazio, a costruire grandi megalopoli sviluppate in altezza. Ciò portò anche uno sviluppo dei ceti sociali, dove ai benestanti era permesso vivere nelle zone più alte e alla luce del sole ai disadattati rimanevano i luoghi più angusti nei livelli più bassi, dove inoltre imperversavano delinquenza e malavita.Le zone ancora più basse poi erano accessibili solamente a tecnici specializzati che controllavano le fondamenta delle imponente infrastrutture e se necessario, incaricati ad innalzarne di nuove.

Allora, abbandonata almeno in parte, la struttura di Tomb Raider, rimane comunque la costante comune della visione in terza persona alla quale se ne aggiunge un’altra in soggettiva. L’elemento sul quale si focalizza maggiormnte l’attenzione è l’adozione del controllo di ben 4 personaggi ed un quinto che non controlleremo sul campo ma fungerà da supervisore nei momenti cruciali dell’avventura.Naturalmente non controlleremo tutti quanti in simultanea ma decideremo di volta in volta, premendo il pulsante dedicato, quale personaggio controllare impartendo in seguito agli altri membri ordini come: seguirci, coprirci o mantenere la posizione.Il gruppo è composto da due uomini, una donna ed un androide, tutti dotati di caratteristiche e doti specifiche atte ad essere messe in pratica in determinati punti del contesto di gioco, ed è proprio in questo elemento che si cela la componente strategica di Project Eden.Se per un malaugurato caso un membro del nostro party dovesse morire proprio mentre era necessario il suo apporto per superare un determinato ostacolo, ci sarà data la facoltà di farlo resuscitare attraverso i “Regen point”, in grado di rigenerare l’energia vitale del nostro personaggio, sempre che il team abbia l’energia sufficiente a farlo.L’armamentario a nostra disposazione sarà composto da un fucile lancia dischi, un laser, ed un’originale arma che scarica addoso agli avversari un onda energetica che ne rallenta i movimenti così da renderli più vulnerabili.La grafica e la riproduzione degli ambienti (prevalentemente hi tech) è a volte, piuttosto stereotipata in alcune location, mentre altre sono particolarmente ispirate e ben strutturate. In generale siamo su livelli decisamente accettabili con alcuni elementi lodevoli di menzioni come le continue mutazioni, attraverso la tecnica del morphing, delle creature nemiche.Gli effetti speciali come luci, esplosioni, bump mapping sono di media fattura, senza infamia e senza lode nel complesso. Gli effetti sonori rappresentano in modo molto efficace i colpi delle varie armi ed i suoni dell’ ambiente circostante.La longevità è garantita dalla non completa linearità del gioco legata proprio alle soppracitate caratteristiche strategiche e di puzzle solving che porteranno via svariate ore prima di giungere al termine dell’avventura.

Concept di gioco originale.

In alcuni casi la telecamera fa le bizze.

8

Nel complesso questo Project Eden conferma il talento dei Core Design che riescono nell’impresa di fondere azione e strategia senza che nessuno degli elementi soffochi l’altro. Il lato cosmetico rispecchia canoni stilistici già visti e a volte troppo inflazionati, comunque senza eccedere in particolari colpi di classe il motore grafico si comporta in modo adeguato alle esigenze del giocatore, texture definite, effetti ed animazioni nella norma. Longevo quanto basta. Si segnala la completa localizzazione in italiano, sia per i menù che per il doppiaggio, elemento questo che non fa che elevare il coinvolgimento complessivo.

Voto Recensione di Project Eden - Recensione


8