Recensione

Professor Layton e il Futuro Perduto

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a cura di Krauron

Al giorno d’oggi siamo portati a glorificare titoli particolarmente riusciti, additandoli come capolavori e difendendoli a spada tratta da possibili detrattori. Tuttavia, di questi tempi, forgiare un gioco particolarmente appetibile per la massa non pare essere un compito gravoso, in quanto basta seguire facili algoritmi qualitativi. Ecco dunque che nel vasto panorama ludico, la nostra attenzione dovrebbe spostarsi verso produzioni che meriterebbero una metaforica “medaglia al valore”. Lavori cioè in grado di mantenere, capitolo dopo capitolo, costante la loro qualità, compito assolutamente più arduo di riuscire a mettere su dal nulla un prodotto “riuscito”. Nel caso della saga del Prof. Layton, poi, questo risultato rende ancora più ammirevoli gli sviluppatori, in quanto il gioco succitato è strutturalmente molto inusuale, almeno rispetto ai generi “del momento”. In tal caso non solo l’ultimo capitolo non delude le aspettative ma effettua un deciso passo in avanti in termini di maturità e coinvolgimento. Scopriamo insieme come.

Il tempo stessoIn una Londra fuori dal tempo, il noto professore riceve una misteriosa lettera proveniente addirittura dal futuro. Armato di scetticismo il detective cercherà insieme alla sua inseparabile spalla Luke di fare luce su questo misterioso avvenimento, grazie come sempre ad una buona dose di indagini a suon di enigmi. Purtroppo e per fortuna non possiamo dirvi di più riguardo la narrazione, in quanto ci troviamo di fronte ad un plot così ben congegnato ed “adulto” da far bandire ogni momento morto: in questo capitolo infatti, a differenza dei precedenti, non ci sarà un attimo di tregua, ed il giocatore si ritroverà così rapito in un flusso continuo spazio-temporale così avvincente da non permettergli di staccare gli occhi dallo schermo. Ogni elemento è stato posizionato con grande cura e maestria, in maniera molto più coerente e coesa rispetto al passato, in una forma che ricorda i puzzle. Come sempre faranno capolino gli immancabili enigmi, vero cuore pulsante della serie. Tuttavia in questo capitolo non verremo assaliti da questi ultimi (tranne nelle ultime ore di gioco) in maniera asfissiante ma, anzi, saranno meglio inseriti in modo da impedire una eccessiva frammentazione del plot. La loro natura sarà, come sempre, estremamente varia: si passerà dai grattacapi di logica a quelli matematici, fino ad alcuni più “manuali”, dove saremo chiamati a intervenire in maniera un po’ più incisiva con il pennino. Purtroppo non è tutto oro quello che luccica, in quanto la difficoltà espressa in Picarati (conio presente nel gioco) non riflette sempre la reale complessità dell’enigma: non sarà raro trovarsi, ad esempio, di fronte a frustranti indovinelli dall’irrisorio valore oppure viceversa, a grattacapi risolvibili in pochi minuti ma dall’elevata ricompensa. Come sempre sarà fondamentale cercare di arraffare in giro per gli ambienti il maggior numero di Monete Aiuto, fondamentali per permetterci di essere tratti in salvo nei momenti di bisogno. Questa volta potremo contare sia sui classici tre aiuti sia su un aiuto speciale che, al prezzo di due monete, ci permetterà di usufruire di un più consistente suggerimento. In realtà nessuna di queste modalità “di soccorso” ci consentirà con assoluta certezza di venire a capo di un particolare problema, soprattutto quando quest’ultimo si basa sulla composizione di immagini o puzzle, ma comunque risulterà fondamentale in più di una occasione. La stessa difficoltà degli enigmi è altalenante: all’inizio si parte davvero in sordina, con pochi minuti per risolvere la maggior parte delle situazioni enigmistiche ma, soprattutto nelle sezioni finali, ci si ritroverà di fronte a qualcosa di ben più ostico. In buona sostanza, tutte le principali meccaniche di gioco sono state riprese pari pari dai trascorsi episodi, e forse questa mancanza di reali innovazioni è la più grande pecca di una produzione che non mostra altre macchie sul suo curriculum.

Impara l’arte……ma non metterla da parte! Questo deve essere sicuramente il motto dei Level 5, in quanto, ancora una volta, ci ritroviamo di fronte ad un’opera semplicemente sublime dal punto di vista estetico. Una passeggiata per questa (semi) realistica Londra ci immergerà letteralmente in un mondo che raccoglie ogni stravaganza o bellezza possiate immaginare. Questo vale sicuramente da insegnamento per molte software house che pensano che una grafica “ultrapompata” possa bastare ad elevare il prodotto. E’ lo stile che conta ragazzi miei, e Il Futuro Perduto ne ha da vendere. Anche dal canto dei personaggi più noti abbiamo delle rilevanti novità: in primis scordatevi la figura fredda e molto old school di Layton perchè, questa volta, saranno chiamati in causa molte sfaccettature della sua sfera sentimentale. Finalmente anche Luke perde il ruolo di “palla al piede”, rivelandosi spesso acuto in più di una sua riflessione. Anche le relazioni tra i due con il resto dei personaggi saranno più approfondite rispetto al passato; non meravigliatevi dunque se, a distanza di giorni, vi ricorderete ancora della fisionomia di un buffo omino presente nel gioco o di un antropomorfo coniglio. Il bello è che il tutto è narrato grazie a fantastici video splendidamente doppiati in italiano. Nota di merito anche al sonoro, ipnotico quanto basta anche se, qualche volta, fastidioso nei casi di enigmi particolarmente complessi. Infine immancabili, come sempre, i minigiochi, per i quali vogliamo solo spendere qualche parola per non rovinarvi il piacere della scoperta. Essi comprenderanno un simpatico pappagallino che vi concederà di soccorrere qualche abitante un po’ “sbadato”, una macchinina da muovere secondo delle regole ben precise ed infine delle simpatiche figurine da recuperare tra un enigma ed un altro, raffiguranti diversi oggetti, persone ed animali da appiccicare ad un album strutturato a mo’ di fiaba per bambini: uno splendido tuffo nel passato che vi strapperà più di un sorriso.

– Narrativamente uno dei migliori giochi per NDS

– Stilisticamente impeccabile

– Enigmi ben congegnati

– Struttura collaudata…

– …ma che prima o poi andrà rinnovata

– Frequente incongruenza tra valore dei Picarati ed effettiva complessità di un enigma

8.8

Professor Layton e il Futuro Perduto tocca indubbiamente il vertice qualitativo più alto per la serie. Questo soprattutto grazie ad una intensità narrativa molto più marcata rispetto al passato ed al saggio inserimento dei fatidici enigmi. Restiamo sempre nell’ambito di una produzione che, invece dell’abilità dei polpastrelli, misura la nostra elasticità mentale, tuttavia gli sviluppatori sono stati così bravi da coinvolgere il giocatore che raramente avvertirete fastidio per l’essenza del gioco. Arriverà il tempo in cui un po’ d’innovazione diventerà necessaria, ma per il momento non ci può proprio lamentare.

Voto Recensione di Professor Layton e il Futuro Perduto - Recensione


8.8