Recensione

Professor Heinz Wolff’s Gravity

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a cura di Star Platinum

Negli ultimi tempi il concetto di sfida in senso generale, relativamente a recenti produzioni apparse su Wii, è stato messo pericolosamente in discussione a causa di un approccio fin troppo accondiscendente verso il giocatore, quasi a voler favorire una meccanica priva di quella “cattiveria” che negli anni passati rappresentava una presenza costante cui confrontarsi, sudando le proverbiali sette camicie ed ottenendo il meritato successo soltanto dopo un percorso ludico avvincente ed impegnativo. Se è pur vero che questo trend negativo ha accompagnato solo alcuni generi in particolare, fortunatamente in controtendenza appaiono quei titoli sviluppati cercando di proporre oltre ad una realizzazione tecnica di buon livello anche dei contenuti originali o comunque pensati per stimolare il giocatore attraverso soluzioni in grado di rendere la meccanica varia e ben articolata. In quest’ottica si colloca Professor Heinz Wolff’s Gravity, un interessante puzzle game contraddistinto da dinamiche rielaborate. Gli sviluppatori avranno studiato bene la lezione?

Allenare la propria menteLa meccanica che costituisce l’ossatura principale del gioco è sorretta da un’articolata serie di “rompicapo” che il giocatore dovrà risolvere in successione nel corso di ciascun livello per permettere ad una sfera (o carrello, in alcuni casi) di compiere il proprio percorso senza ostacoli e con l’obiettivo di raggiungere il traguardo. Per assolvere a tale compito non si deve agire in modo diretto ragionando sull’oggetto interessato dallo spostamento, quanto invece sulle azioni più corrette da eseguire per liberare il passaggio, che necessitano quindi di soluzioni strettamente legate a problemi fisici quali spostamenti di masse, traslazioni e simili. All’atto pratico è più semplice farlo che descrivere le innumerevoli dinamiche presenti, in quanto se all’inizio le tipologie di congegni da attivare e gli stessi percorsi da compiere risulteranno semplici e non richiederanno particolari ragionamenti, proseguendo il tutto diverrà ancor più interessante e sarà necessario molto spirito d’osservazione, oltre ad una buona visione d’insieme per mettere a posto ogni tassello e fare in modo che tutto si svolga alla perfezione. Commettere anche soltanto un errore potrebbe infatti compromettere l’intero svolgimento di un livello in quanto, ragionando nell’ottica di problemi collegati tra loro, non è sufficiente elaborare una sola strategia ma si deve necessariamente pianificare tutto il tragitto in funzione degli ostacoli presenti e delle risorse a propria disposizione, andando ad innescare quindi tutta una serie di meccanismi in serie che rendono di fatto ogni partita più simile ad un gioco di strategia che non ad un semplice puzzle game, grazie anche alla forte sensazione di appagamento che si ottiene nell’assistere alla perfezione del progressivo superamento di tutti gli snodi. All’atto pratico, inizialmente ci si ritrova ad agire utilizzando una sorta di pulsante rosso per “liberare” il percorso, ma quasi subito vi accorgerete di quante siano in realtà le possibilità a disposizione ed è proprio a questo punto che il gioco, ricorrendo appunto ai più noti principi della fisica, si presenta in tutta la sua efficacia proponendo un gameplay molto solido e profondo, in grado di regalare al giocatore numerose ore di divertimento. Considerando che lungo il cammino incontrerete numerosi tipi di oggetti delle più svariate forme geometriche, dimensioni e caratteristiche, ad ogni progresso corrisponderà un livello di difficoltà progressivamente più complesso e stimolante, fortunatamente senza mai arrivare a produrre frustrazione.

Le vie del divertimento sono centoIn virtù del concetto espresso in precedenza, non soltanto gli ostacoli da superare si presenteranno in modo sempre più simulato e complesso, ma le stesse leggi della fisica su cui potrete fare affidamento andranno applicate in maniera corretta, non ricorrendo necessariamente ad azioni elementari ma andando a costruire anche meccanismi di una certa complessità, in grado di permettere alla palla sotto il vostro controllo di percorrere traiettorie non calcolabili se non dopo un’attenta riflessione. In tal senso appare evidente che i cento livelli sono stati appositamente studiati per consentire di allenare la propria mente attraverso una serie decisamente elevata di combinazioni, anche se non è detto che per trovare la strada giusta basti soltanto un po’ di attenzione. Qualora doveste restare bloccati senza sapere come procedere non c’è comunque motivo per preoccuparsi, in quanto il gioco mette a disposizione ben duecentocinquanta suggerimenti. Per tutti coloro che potrebbero erroneamente pensare che questi aiuti possano andare ad influire negativamente sulla difficoltà è bene precisare che pur beneficiandone risulta impossibile riuscire a coprire l’intero arco di situazioni che andranno a presentarsi e solo a gioco avanzato potreste avvertire la reale esigenza di affidarvi a qualche aiuto per comprendere i passaggi meno evidenti. Ne deriva quindi una complessità piuttosto elevata, che pur toccando vette piuttosto elevate in alcuni casi non oltrepassa mai i limiti danneggiando il divertimento. All’interno del gioco sono stati implementati venti ambientazioni denominate Sandbox. La particolarità di queste aree, contraddistinte da differenti tipologie di condizioni fisiche consiste nel fatto che permettono un approccio ai puzzle senza alcun limite se non quello del proprio desiderio di sperimentare gli effetti delle azioni intraprese. In aggiunta alla modalità principale la versione Wii dispone del Party, composto da quattro minigiochi in cui, sempre sfruttando la meccanica base, si devono completare alcuni obiettivi meno ragionati e più votati al divertimento puro. A conti fatti la maggior parte del tempo la si trascorre affrontando i livelli standard comunque, cui dedicherete gran parte del tempo.Per quanto riguarda il livello tecnico, il gioco propone una grafica pregevole e ottimizzata rispetto alle dinamiche presenti, che pur non facendo gridare al miracolo risulta nel complesso piacevole. Il motore poligonale, cosa importante, appare coerente dal punto di vista degli effetti delle azioni riprodotte e mai in sofferenza.Piuttosto anonimo il comparto sonoro, decisamente trascurato in quanto a varietà e quantità. Se l’intento era quello di far concentrare il giocatore senza distrazioni si può dire che lo scopo sia stato centrato in pieno, ma qualche brano di sottofondo in grado di rendere un po’ più intrigante lo scorrere dei livelli sarebbe stato sicuramente gradito.Nel complesso il gioco ha il merito di proporre un concept poco esplorato su console in modo intelligente e grazie alle possibilità concesse dal controller del Wii, comunque sfruttato in modo marginale, la meccanica risulta arricchita risultando divertente ed immediata allo stesso tempo. Nei livelli avanzati si avverte una certa piccola perdita di varietà dovuta all’elevato livello di difficoltà, ma nel complesso nulla che possa compromettere il divertimento globale.

– Gameplay originale

– Elevato livello di sfida

– Richiede ragionamento…

– Tecnicamente migliorabile

– Poche modalità presenti

– …alcune volte anche troppo

6.7

Professor Heinz Wolff’s Gravity risulta una piacevole sorpresa che spezza la monotonia dei molti (troppi) party game pubblicati di recente per Wii proponendo a tutti i possessori dell’ammiraglia Nintendo un piacevole passatempo, senza per questo scendere a compromessi di sorta. Il gameplay, immediato e progressivamente più coinvolgente, beneficia a fondo di dinamiche ben articolate e supportate da una meccanica piacevole ed intrigante, che appassiona non per potenza tecnica ma grazie alle numerose possibilità offerte al giocatore a livello mentale, in grado di stimolare la creatività ed il ragionamento per numerose ore. Spesso si dice che i videogames non siano solo giochi violenti, probabilmente non vi è nulla meglio di questo titolo per rappresentare un perfetto esempio di questa teoria. Per pochi forse, ma indubbiamente interessante.

Voto Recensione di Professor Heinz Wolff’s Gravity - Recensione


6.7