Anteprima

Pro Evolution Soccer 2015

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a cura di Dr Whi7es

La stagione calcistica è ormai entrata nel vivo, con il campionato che ci ha già regalato le prime polemiche. Polemiche che accompagnano anche l’uscita dei due principali titoli calcistici, con Konami che ha deciso per la prima volta di prendersi qualche mese in più prima di rilasciare il suo Pro Evolution Soccer, in modo da rifinirlo alla perfezione ed evitare le critiche rivolte alla scorsa edizione. Durante una nebbiosa mattinata milanese siamo stati ospiti dai ragazzi di Halifax, per provare una build più recente del titolo e testarne i progressi dopo una versione demo che ci aveva incuriosito. La nostra fame di calcio sarà finalmente stata soddisfatta?

Difesa insuperabile no more
Uno degli aspetti più critici che avevamo notato nella nostra ultima prova era l’efficacia delle scivolate, che permettevano ai difensori di recuperare facilmente la palla e far ripartire la squadra in contropiede. Ora la situazione si è ribaltata, con i difensori che spesso sbagliano anche le entrate più facili, finendo per diventare vittime dei cartellini estratti dall’arbitro con una frequenza a volte eccessiva; ci è capitato infatti di essere espulsi anche dopo interventi non particolarmente cattivi a metà campo, lasciando la nostra squadra in 10 a pochi minuti dall’inizio del match. Aspettando il risultato finale, il gioco sembrerebbe dunque spingerci verso una difesa più conservativa, obbligandoci a chiudere gli spazi ed a giocare d’anticipo, lasciando le scivolate come ultima risorsa. Migliorati anche i tiri, che non ci avevano particolarmente convinto nella demo, e che ora siamo finalmente riusciti a padroneggiare grazie ad una sessione intensa nella modalità allenamento, dove abbiamo potuto affinare le nostre capacità nei pallonetti e nei tiri di precisione. 
Da segnalare purtroppo la fisica della rete rimasta immutata, che non permette di godersi appieno un goal dalla distanza visto che questa che non si gonfia ma rimane tesa come se fosse un muro. Per i portieri non abbiamo invece notato particolari migliorie, con l’estremo difensore che si conferma sicuro sia nelle uscite a terra che sui corner e i cross, riuscendo ad anticipare bene gli attaccanti avversari. Notiamo però ancora qualche svarione, con il portiere che a volte non copre perfettamente il primo palo lasciando passare tiri anche abbastanza semplici. Nulla di particolarmente problematico comunque, si tratta di casi sporadici che non influiscono particolarmente sul gameplay. Abbiamo potuto provare anche le varie difficoltà di gioco, da quelle più basse, dove saremo in grado di saltare facilmente tutta la difesa, a quelle più alte, dove risulterà impegnativo anche solo a creare una buona occasione. Affrontare a questo livello squadre come il Barcellona, il Bayern Monaco o il Real Madrid si è rivelato particolarmente complicato, con la CPU schierata bene sia in difesa, pronta a chiudere tutte le zone e a ripartire, sia in attacco, dove crea un fraseggio molto difficile da contrastare per i nostri difensori. Per chi vuole cimentarsi a questa difficoltà consigliamo di non giocare partite con un minutaggio basso: il rischio è quello di non creare mai occasioni pericolose e rimanere fissi in difesa per tutti e 90 i minuti di gioco, mentre la CPU è impegnata in un lungo tiki taka. Il ritmo di gioco premia uno stile più ragionato, invitando i giocatori a non attaccare a testa bassa o a pressare a tutto campo visto che i calciatori si stancano velocemente, e obbligandoci a ricorrere alle sostituzioni già alla fine del primo tempo. Ottimi i movimenti che hanno ormai definitivamente abbandonato i famigerati binari, lasciando piena libertà al giocatore di muoversi e cambiare improvvisamente direzione per saltare un difensore. 
Chiudiamo con le skill, generalmente efficaci ma non sempre facili da utilizzare, poiché alcune richiedono combinazioni complesse di tasti difficili da ricordare e da eseguire durante una partita. Numerose come sempre le modalità offline, che faranno perdere parecchie ore agli appassionati. Champions League ed Europa League faranno felici tutti i fan, che potranno, anche per questa edizione, cimentarsi con Copa Libertadores e Champions League Asiatica. Il tutto senza dimenticarsi della carriera giocatore e della mitologica Master League. Purtroppo non abbiamo potuto ancora testare a fondo queste modalità, per verificare le novità promesse e per capire se è presente il rischio di annoiarsi in fretta. Chiudono le modalità Online, con i classici 1vs1 e la modalità MyTeam. 
Giudizio sospeso invece per la telecronaca, affidata alla nuova coppia Caressa-Marchegiani. Vista la build non troppo recente con i livelli audio da sistemare a dovere. La prima impressione è quella di una telecronaca che riuscirà a dare il meglio di sé nelle partite di campionato o in quelle più importanti, proprio come avviene nel diretto rivale.

– Tantissimi passi in avanti

– Difesa conservativa

– Scivolate migliorate

PES2015 ci ha stupito, con miglioramenti evidenti rispetto alle passate edizioni per provare a riconquistare i vecchi appassionati. Le numerose modalità offline promettono di offrire un grande quantitativo di ore agli appassionati e gli unici dubbi sono rivolti ai portieri, che lasciano a volte scoperto il primo palo, e alle modalità online del titolo, da testare a dovere al momento dell’uscita del gioco. La strada intrapresa è quella giusta e aspettiamo solo l’arrivo del lavoro di Konami in redazione per un giudizio definitivo.