Anteprima

Pro Evolution Soccer 2014

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a cura di ViKtor

Più volte, su queste pagine, abbiamo cercato di analizzare i motivi per cui Konami non è riuscita a portare su Xbox 360 e PS3 un Pro Evolution Soccer di qualità comparabile alle versioni di vecchia generazione. La risposta è da trovare nell’incapacità di Seabass e colleghi di rivoluzionare a fondo il gameplay, abbandonando meccaniche tanto vincenti in passato quanto stantie oggi.
Una mancanza di coraggio che è costata cara al titolo, spodestato nel cuore di tanti appassionati dalla più audace concorrenza.
Per fortuna, però, con le nuove console all’orizzonte non è mai troppo tardi per imparare dai propri errori.
“Un giocatore lo vedi dal coraggio…”
Ogni nuovo episodio della simulazione calcistica più amata e odiata d’Italia è stato preceduto da ingannevoli annunci in pompa magna fatti di promesse quasi mai mantenute.
Quest’anno, chiariamolo immediatamente, il vento è cambiato. Non perché ai nostri severi occhi Konami abbia improvvisamente riacquistato l’antica credibilità, ma perché conosciamo la storia dietro a Pro Evolution Soccer 2014. Un’epopea fatta di quattro anni di sviluppo, così intensi e ambiziosi da arrivare addirittura a scomodare Sua Magnificenza Kojima e l’ormai celebre Fox Engine. Non ci troviamo di fronte al solito maldestro aggiornamento della versione dello scorso anno, stiamo per mettere le mani su un prodotto fresco, originale, ingenuo chissà, coraggioso sicuramente.
Ben sei, a detta degli sviluppatori, saranno gli elementi cardine su cui risorgerà PES, tecnologie concepite per stravolgere gameplay e grafica. Pur avendo visto ancora molto poco (la presentazione ufficiale è attesa a giorni, quindi restate sintonizzati), possiamo regalarvi una veloce carrellata sugli ingredienti di questa appetitosa ricetta.
E’ doveroso partire dal TrueBall Tech, capziosa dicitura dietro la quale si cela nient’altro che il nuovo motore fisico basato totalmente sul comportamento del pallone. La reazione della sfera sarà infatti calcolata in tempo reale considerando variabili come la tecnica dei giocatori, la fisicità e la posizione del corpo, oltre naturalmente alla capacità di dribbling. Questo si traduce, l’avrete capito, nel tanto agognato e invidiato controllo a 360°, mentre un’altra chiave di lettura è la fine di quell’incubo fatto di binari e filtranti radiocomandati che ha rovinato il nostro sonno per anni e anni.
Orpello del TrueBall Tech sarà il M.A.S.S., acronimo per Motion Animation Stability System, ovvero il riveduto sistema di contrasti. Le animazioni legnose e preimpostate con cui prendevano vita gli uno contro uno verranno sostituite da contatti più eterogenei e imprevedibili, fattore che costituirà un elemento di gameplay a tutti gli effetti.
Proiettandoci sul comparto tattico, la vera novità è in realtà una, il Team Play, a cui si affiancherà quel Player ID già apprezzato in PES 2013 (che aumenterà notevolmente il numero di giocatori “simulati”, fermo adesso a circa cinquanta).
Attraverso Team Play le lavagnette si riempiranno di schemi basati su tre o più giocatori. Ad ognuno di essi potrà essere assegnato un ruolo ben preciso volto a costruire, insieme a quello degli altri, fraseggi per bucare difesa e centrocampo. Una feature indubbiamente intrigante, da seguire attentamente e già segnata nel nostro taccuino da osservatori.
Mentre scriviamo quasi non crediamo ai nostri occhi, eppure Pro Evolution Soccer 2014 sarà tutto ciò che vi abbiamo appena raccontato. Sulla carta siamo lontani anni luce dal più recente passato: la volontà c’è, lo sforzo è stato fatto e tanto basta, almeno per adesso. Per valutarne la qualità c’è tempo.
Sotto diverse luci
Raramente, come in un gioco di calcio, grafica e gameplay viaggiano a braccetto rivelandosi l’uno fondamentale per l’altro. Con Pro Evolution Soccer 2014 debutterà quindi un inedito motore, nome in codice The Core, per cancellare tutte le magagne e i refusi del passato e, allo stesso tempo, fare le prove generali per la nuova generazione di console.
Legnosità nei movimenti, compenetrazioni poligonali e tutti i difetti ampiamente descritti nelle nostre recensioni potrebbero essere spazzati via da un engine finalmente fluido e realistico. Nuove animazioni facciali, scenette d’intermezzo meno fastidiose ed effetti di light-mapping completeranno un pacchetto che già oggi ha il sapore di un esperimento più che di un lavoro già pronto e definito.
Insomma, Konami sembra aver tirato fuori la testa dal guscio ed essersi accorta che, nel frattempo, i videogiochi si sono evoluti. La temerarietà del suo nuovo PES, questa volta nuovo sul serio, sarà il miglior commiato possibile a Xbox 360 e PS3, nonché qualcosa in cui l’appassionato coltiverà inattese speranze.

– Nuovo gameplay

– Nuovo motore grafico

– Nuovo…tutto!

L’obiettivo di Pro Evolution Soccer 2014 è chiaro: preparare la strada per lo sbarco del brand nella nuova generazione. Sarà un lavoro intermedio, per molti versi sperimentale. Ed è questa la migliore notizia per noi giocatori perché, in fondo, è così che si rivoluziona una serie, con coraggio e voglia di osare. Konami è pronta sul dischetto del rigore, speranzosa di centrare finalmente quello stretto spazio tra il palo e un recente passato da dimenticare.