Anteprima

Pro Evolution Soccer 2013

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a cura di ViKtor

L’Italia in finale agli Europei, Ibra e Thiago Silva al Paris Saint Germain, il fallimento dei gloriosi Glasgow Rangers: l’estate 2012, indubbiamente, non è stata avara di sorprese per gli appassionati di calcio. E non è tutto. A distrarci da questi torridi giorni di mercato, caldi non solo per colpa di Caronte, arriva a sorpresa la prima demo di Pro Evolution Soccer 2013, ennesimo tentativo di rivalsa da parte di una Konami sempre più denigrata e bistrattata.L’hard disk dell’Xbox 360 redazionale non si è fatto ovviamente pregare e ora vi raccontiamo le nostre impressioni. Che, rullo di tamburi, vi stupiranno.

Ritorno alle originiPro Evolution Soccer 2013 rappresenta per Seabass e compagni la tipica ultima spiaggia, quell’occasione senza appello e senza ritorno da non fallire. Dopo il controverso episodio dello scorso anno, “punito” su queste pagine con un 78 tanto meritato quanto indignitoso per il brand che rappresenta, ci siamo avvicinati agli annunci e ai proclami relativi alla versione 2013 con quello scetticismo che si riserva a chi ha perso gran parte della credibilità. Nonostante ciò, le esperienze fatte con il gioco hanno riacceso in noi un barlume di speranza, divenuto ancor più luminoso dopo una full immersion di qualche ora nella demo. L’evoluzione stavolta non è più solo nel titolo.Va detto, prima di saltare a facili conclusioni, che il codice scaricabile da Xbox LIVE e Playstation Network è ancora grezzo e lontano dalla sua forma definitiva. Due mesi di sviluppo (presumibili, la data d’uscita ancora non è stata ufficializzata) per un titolo calcistico a cadenza annuale possono essere un’eternità, quindi quello che abbiamo giocato difficilmente sarà ciò che troverete scatolato nei negozi. Va detto anche però che le novità e le modifiche al gameplay tanto annunciate sono già presenti e tangibili, e proprio su quelle ci siamo concentrati durante il nostro test.Il menu principale, quasi totalmente bloccato, permette di prendere parte ad un’esibizione tra nazionali o a un match di coppa Libertadores. Qualunque sia la scelta, basta un tempo per accorgersi quanto Pro Evolution Soccer 2013 sia molto più fluido, dinamico e divertente rispetto alla versione dello scorso anno. La fastidiosa macchinosità nei movimenti dei giocatori sperimentata in passato sembra un lontano ricordo e ora, grazie anche ai nuovi controlli per il tocco di prima, imbastire l’azione è un’operazione immediata e accessibile. Sarà lo zampino del mai troppo rimpianto Kei Masuda, tornato alle redini per l’occasione, sarà il ruolo marginale assegnato agli ormai piuttosto confusi ragazzi di Seabass, ma pad alla mano ci è sembrato di tornare ai fasti di qualche anno fa, quando su Playstation 2 costruivamo calcio e ci esaltavamo per la facilità e la spettacolarità con cui si riusciva a farlo.La conferma a tale impressione arriverà solo con il gioco completo, ma la direzione verso cui sta andando Konami è chiara. Del cambio di filosofia imposto da Seabass negli ultimi quattro anni non c’è più traccia, il nuovo PES tornerà alle origini: l’inutile e controproducente rincorsa al realismo e alla complessità offerte dalla concorrenza lascia nuovamente spazio alla semplicità e al puro divertimento, offrendo un gameplay adatto tanto all’appassionato che spende decine di ore nella Master League quanto al neofita a cui interessa passare una serata con gli amici. Questa, per i fans, è in assoluto la migliore notizia.

L’importanza dei top playerGrande curiosità destava la cosiddetta Pro Active IA, ovvero la caratterizzazione dei più forti e famosi giocatori del mondo. Per verificarne l’effettivo impatto, siamo diventati portoghesi e abbiamo giocato qualche amichevole cercando di servire Cristiano Ronaldo, il quale ci ha ricompensati sfoderando prestazioni eccezionali. L’animazione del giocatore ricalca in modo quasi perfetto le movenze della controparte reale, tanto nei calci piazzati quanto durante l’azione. Palla al piede, poi, CR7 si è dimostrato una furia della natura, vincendo contrasti ed eseguendo finte e controfinte con naturalezza disarmante.Stesso discorso vale per le altre stelle presenti nella demo: avere in squadra Balotelli, Rooney o Neymar, solo per citarne tre, può fare davvero la differenza nell’economia della partita. Oltre a sfruttarne direttamente le peculiarità, possiamo contare su di loro anche nel gioco senza palla, grazie a movimenti sempre coerenti e pericolosi per le retroguardie avversarie. Da questo punto di vista, l’IA dei compagni funziona già abbastanza bene, anche se le difese sono apparse leggermente ballerine.L’unico appunto che ci sentiamo di muovere è l’attuale calibrazione della difficoltà. Va bene sfruttare i fenomeni a nostra disposizione, ma anche ai livelli più alti giocate e tiri in porta avvengono con troppa frequenza e semplicità. Senza dubbio la community non tarderà a sollevare il difetto e Konami aumenterà a dovere il grado di sfida prima della pubblicazione finale.

L’essenza dello spettacoloL’introduzione del sopracitato tocco di prima ci ha convinto. Tramite alcuni controlli inediti il pallone può essere gestito a piacimento, aumentando di fatto la libertà delle giocate. Premendo con il giusto tempismo la levetta destra la sfera viene alzata nella direzione voluta, permettendo così di eludere un tackle o avanzare con continuità senza spezzare l’azione. La stessa levetta può essere ora utilizzata per l’uno-due, migliorando sensibilmente lo scatto in profondità.I cambiamenti alla fisica hanno poi coinvolto pesantemente gli stop, rendendoli più difficili e più legati alla velocità del pallone e alle qualità tecniche del giocatore. Per ovviare a errori banali è stato inserito uno stop lento ma preciso ed accurato, eseguibile tramite il grilletto destro.Modifiche, queste, più influenti di quanto si possa immaginare, ma non tanto pesanti quanto il nuovo controllo manuale. Mantenendo premuto il grilletto sinistro compare una freccia intorno al giocatore, ruotando la quale si indirizzano passaggii, cross e tiri a piacimento. Più facile a farsi che a dirsi, il sistema funziona e può fare davvero la differenza, soprattutto sotto porta.Insomma, i numeri questo Pro Evolution Soccer 2013 ha dimostrato di averli. Se il rinnovato gameplay verrà associato ad un comparto multiplayer solido e a modalità offline vincenti questo potrebbe essere un autunno di grande abbondanza per gli appassionati del pallone digitale. Una grande annata, per un grande vino.

– Ritmo di gioco più lento, fluido e ragionato

– Immediato e divertente

– Pro Active IA e Full Control funzionano

Pro Evolution Soccer 2013 è sulla strada per diventare il miglior PES di questa generazione. Sempre che il caldo di questi giorni non abbia annebbiato la nostra capacità di giudizio, la demo ci ha pienamente convinti e possiamo dire con certezza di trovarci di fronte a un episodio degno del passato del brand. Divertente, immediato, fluido, il nuovo prodotto curato da Masuda sprigiona carisma da tutti i pori e dimostra, fortunatamente, di voler abbandonare la rincorsa al realismo proposto dalla concorrenza tornando ad abbracciare filosofie più arcade, rivolgendosi tanto ai giocatori occasionali quanto agli appassionati di vecchia data che sfrutteranno al meglio le possibilità offerte dalla Pro Active IA e dal FullControl. La strada è quella giusta, speriamo che Konami non sbandi proprio sul più bello.