Recensione

Pro Evolution Soccer 2008

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a cura di Falconero

Pro Evolution Soccer rappresenta da quasi 9 anni la massima espressione di simulazione calcistica disponibile sul mercato. Sin dagli albori della serie, nell’ormai lontano 1999 con International Superstar Soccer Pro Evolution, i titoli di casa Konami sono stati capaci sbaragliare ogni forma di concorrenza nel settore, regalando un’esperienza di gioco nuova, realistica e divertente a tutti gli appassionati. Nel corso di questi anni, i numerosi capitoli proposti dalla software house nipponica non hanno mai deluso, attestandosi puntualmente come veri e propri capolavori… fino ad oggi. Con l’avvento della nuova generazione, la “magia” sembra essere svanita ed il nuovo Pro Evolution Soccer 2008, atteso e desiderato ardentemente da milioni di utenti, non si dimostra assolutamente all’altezza delle aspettative. Scopriamo perché.

Il re e tornato, ma senza la sua coronaDopo la prima apparizione su Xbox360, con la versione “mutilata” di Pro Evolution Soccer 6, tutti gli amanti della serie hanno aspettato ansiosamente il giorno in cui il nuovo PES, appositamente sviluppato per la next-generation, sarebbe finalmente giunto nei negozi. Quel giorno è arrivato, ma purtroppo le speranze degli appassionati, si sono scontrate con una triste realtà. Pro Evolution Soccer 2008 appare come una semplice versione potenziata del suo predecessore, dove le uniche novità realmente degne di nota, risiedono in un editor ampliato ed una aggiornamento delle rose. Le modalità disponibili sono quindi le stesse offerte dalla scorsa edizione della serie; la Master League, una serie di Coppe internazionali ed i soliti 6 Campionati (Italiano, Francese, Spagnolo, Inglese, Olandese ed uno personalizzabile). Purtroppo neanche l’ombra di nuove squadre o di un maggior numero di licenze; una situazione inspiegabile, soprattutto alla luce degli enormi database offerti dai titoli concorrenti nel settore.

L’importanza dei fuoriclasseCome ogni anno, la giocabilità si dimostra il fiore all’occhiello di questo titolo. La meccanica di gioco, pur essendo rimasta quasi invariata, presenta una serie di interessanti novità che renderanno felici tutti gli appassionati. Sono state introdotte una serie di nuove finte – tutte eseguibili abbinando il movimento dello stick analogico sinistro o del d-pad alla pressione di R2 – che vi permetteranno una maggior varietà nel dribbling. Per ovvi motivi, più sarà abile il giocatore utilizzato e più vi risulterà semplice superare eventuali difensori che dovessero opporsi alla vostra corsa. Prendendo il controllo del funambolico Ronaldinho ad esempio, riuscirete a superare qualsiasi avversario senza particolari sforzi, mentre avvalendovi di un più modesto Brocchi, saltare anche un solo giocatore sarà un miracolo. Il divario tra i giocatori è quindi sempre più marcato e di conseguenza i fuoriclasse saranno avranno un maggior peso nel determinare le sorti di un incontro. I tiri da fuori area appaiono molto più efficaci rispetto a PES6; sfruttando un giocatore dotato di un buon tiro, non avrete particolari difficoltà nel segnare un gol dalla lunga distanza. Questo aspetto della giocabilità, pur portando ad una maggior spettacolarità, potrebbe rappresentare un handicap per quanto riguarda la simulazione di gioco; prendendo palla con Adriano o Ronaldinho, difficilmente riuscirete a mancare lo specchio della porta. In questo senso i portieri non si dimostrano particolarmente utili; nonostante un chiaro miglioramento dell’IA, denotano un’eccessiva tendenza a respingere la palla con i pugni, anziché cercare di bloccarla. Inoltre, le “papere” alle quali tutti gli appassionati si erano abituati, sono state purtroppo riproposte senza cambiamenti degni di nota; preparatevi quindi ad assistere ad inspiegabili uscite, o ad altrettanti gol che anche vostra nonna sarebbe stata in grado di parare.

TeamvisionUna delle novità più attese è sicuramente l’implementazione del Teamvision un complesso sistema di analisi tattica, che permetterà alle squadre controllate dalla CPU di adattarsi dinamicamente alle vostre strategie di gioco. Gli effetti di questo sistema non risulteranno molto visibili nel corso di un solo match, ma nel caso in cui doveste affrontare delle competizioni più durature, come per esempio un campionato o la stessa Master League, noterete che con il passare delle partite, gli avversari saranno in grado di prevedere le vostre azioni con maggior facilità, arrivando anche al punto di elaborare complesse contromosse per mettervi in difficoltà. Ad esempio, avvalendosi sempre della tattica del fuori gioco, i vostri avversari smetteranno di giocare palla a terra ed inizieranno a sfruttare i lanci per superare il vostro muro difensivo; allo stesso modo, basando la propria strategia sul contropiede, potreste incorrere in difese molto basse, capaci di annullare qualsiasi vostro tentativo di penetrazione. Proprio per questi motivi, usare costantemente la stessa tattica, potrebbe rivelarsi deleterio ai fini del vostro successo; dovrete quindi cercare di variare il vostro modulo e le vostre strategie in modo da apparire imprevedibili in ogni occasione. Scordatevi gloriose cavalcate verso coppe e scudetti, in PES2008 dovrete sudare sette camicie per ottenere un risultato degno di nota.

Comparto TecnicoIl comparto tecnico, nonostante alcune inspiegabili mancanze, si dimostra più che sufficiente. Graficamente parlando, la situazione è caratterizzata da alti e bassi piuttosto marcati. L’impatto visivo con il campo è ottimo; i manti erbosi sono splendidi e la resa strutturale degli stadi contribuisce a rendere l’atmosfera molto realistica. Il tutto è purtroppo rovinato da una realizzazione del pubblico inadeguata ad un prodotto di nuova generazione; i tifosi, osceni da vedere e palesemente trascurati in fase di sviluppo, sono tra i più brutti mai visti in un videogame. Le texture sono talmente spigolose, che proiettando la telecamera verso le tribune, potreste chiedervi se quello che avete inserito nella console è davvero PES2008 e non un vecchio titolo per PSOne. I giocatori – discretamente realizzati – godono di una resa grafica altalenante; quelli più noti, sono del tutto fedeli alle controparti reali, sia nei i tratti somatici che nelle movenze di gioco, mentre elementi meno famosi, soffrono di una realizzazione a dir poco approssimativa. Vi capiterà infatti di notare i folti capelli bruni di Alimiron, o l’altrettanto surreale codino di Mancini. Niente che l’editor interno non possa correggere. Per quanto riguarda le animazioni la situazione ottima; le movenze e le espressioni di ogni elemento sono realistiche e di pregevole fattura ed inoltre, per garantire una maggior immersione nella realtà calcistica proposta, sono state aggiunte delle nuovissime esultanze per i calciatori più rappresentativi. Da sottolineare inoltre la nuova telecamera predisposta per i rigori; nel caso in cui doveste parare un calcio di rigore, non avrete più la stessa visuale del tiratore, ma bensì una bizzarra inquadratura dal basso, che pur essendo più realistica, si dimostra del tutto inutile ai fini dell’obbiettivo: parare!Il comparto audio, nonostante la mediocre telecronaca di Civoli e Sandreani, si attesta anch’esso su dei buoni standard; la colonna sonora è composta da 59 brani, purtroppo sempre sconosciuti, molti dei quali sapranno rendere le vostre sessioni di editing più piacevoli di quanto non lo siano state nelle passate edizioni. I cori sono stati notevolmente migliorati ed ora, nonostante la mancanza di una vera e propria personalizzazione per le squadre più blasonate, sono presenti diverse tipologie di tifo, che variano per paese di appartenenza, che danno origine ad un’atmosfera decisamente più affascinante e fedele alla realtà; di conseguenza, giocando una partita in uno stadio inglese, noterete notevoli differenze rispetto al tifo brasiliano o spagnolo.

Frame RateUn altro problema che affligge questa settima edizione della serie, è la presenza di costanti cali di frame rate. La versione per X360 è – in parte – immune a questo fenomeno, mentre quella Playstation 3 ne soffre in maniera marcata. Durante le situazioni di gioco più concitate, con un gran numero di giocatori in spazi ristretti, inizierete a notare evidenti cali di frame rate, che daranno origine ad insopportabili rallentamenti. Tutto ciò accadrà prevalentemente in occasione di calci piazzati o di “mischie” in area di rigore, dove sarete costretti ad affidarvi alla “buona sorte” per evitare brutte sorprese. La situazione potrà essere fortunatamente limitata, installando i dati di gioco su hard disk ed eliminando la telecronaca, ma questo avvilente compromesso si dimostra inaccettabile per un gioco di tale importanza.

– Giocabiltà ottima come sempre

– Divertente e longevo

– Editor migliorato

– Comparto tecnico migliorabile

– Cali di framerate

– On-line inadeguato

7.5

Si poteva e si doveva fare di più. Pro Evolution Soccer 2008 pur essendo un titolo sostanzialmente valido, mostra una serie di difetti difficilmente trascurabili; la “piaga” dei rallentamenti e dei fastidiosi cali di frame-rate che vi accompagneranno durante ogni partita, rende l’esperienza di gioco difficile ed a tratti frustrante. Inoltre, il deludente comparto tecnico, impoverisce una situazione generale già di per sé discutibile. Le innovazioni proposte, limitate a qualche nuova finta, all’aggiornamento del calciomercato e ad un potenziamento dell’editor, non sono abbastanza per giustificare il prezzo d’acquisto, soprattutto alla luce di una modalità on-line afflitta da gravi problemi di connessione e lag. Nel complesso, grazie al solito, splendido gameplay, PES2008 si dimostra comunque giocabile e divertente; non possiamo certo parlare di fallimento, ma alla luce dell’ormai leggendaria tradizione di questa serie, era lecito aspettarsi qualcosa di meglio. Non ci resta che confidare in una patch, che possa risolvere alcune delle problematiche presenti; è il minimo che Konami possa fare per tutti i suoi “fedelissimi”. Ci riserviamo di aggiornarvi con ulteriori informazioni, quando la situazione dovesse essere finalmente risolta.

Voto Recensione di Pro Evolution Soccer 2008 - Recensione


7.5