Recensione

Pro Cycling Season 2010

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a cura di Francesco Ursino

Da ormai qualche anno lo studio francese Cyanide propone su PSP una rappresentazione del mondo del ciclismo professionistico con i titoli della serie Pro Cycling. Quest’ultima può dunque essere considerata a buon titolo come la versione “alleggerita” del più conosciuto Pro Cycling Manager che, sviluppato dalla stessa casa transalpina, si sussegue ogni estate sui PC degli appassionati con un nuovo capitolo. Andiamo a vedere allora cosa ha da offrire questa nuova produzione per la console di casa Sony, aggiornata alla stagione 2010.

Una bicicletta portatileIn Pro Cycling Season 2010 il giocatore avrà la possibilità di controllare e gestire una squadra di ciclismo professionistica. Nello specifico, le modalità a disposizione saranno sufficientemente varie, visto che si potrà partecipare ad una singola tappa, ad una tra le dieci corse a tappe disponibili o ad una delle quattordici classiche previste; oltre a questo, si potrà gestire a trecentosessanta gradi un’intera compagine, senza tralasciare la possibilità di affrontare sfide ad obiettivi e corse su pista. Procedendo con ordine, è lecito soffermarsi sulla modalità Carriera, grazie alla quale il giocatore potrà prendere il controllo di una delle 18 squadre disponibili per cinque stagioni. Sarà suo compito gestire gli allenamenti, regolando lo sforzo profuso dagli atleti in relazione alle varie gare disponibili, scovare giovani interessanti, rinnovare i contratti dei ciclisti e preoccuparsi soprattutto della gestione della squadra durante le tappe. In queste sessioni il gioco non offre particolari spunti degni di nota, soprattutto se confrontato con la realizzazione degli anni passati; appare d’obbligo soffermarsi invece sulla nuova modalità Campagna, costituita da una serie di prove da superare andando ad ottenere risultati specifici. Una volta accettata una sfida il giocatore avrà a disposizione un breve riassunto della situazione e degli obiettivi da centrare: a titolo di esempio, il direttore sportivo della squadra scelta potrebbe chiedere al giocatore di mandare e mantenere in fuga un certo numero di corridori per alcuni chilometri, cosi come potrebbe esigere un buon piazzamento durante le classiche del Nord. Ogni sfida superata ne sbloccherà una successiva, e consentirà la fruizione di varie squadre storiche, come la Saeco di Cipollini, la T-Mobile di Ullrich, la Mapei del compianto Ballerini e la Mercatone Uno dell’indimenticato Pantani. Vero è che queste squadre non godono di alcuna licenza, e perciò i nomi di ciclisti e sponsor risultano alterati (tanto per intenderci, Cipollini e Berzin diventano “Pippolini” e “Gerzin”), facendone diminuire in qualche modo sia l’utilità che il valore (a questo proposito c’è da dire che anche qualche squadra attuale, in particolare la Garmin e la Katusha, non posseggono alcuna licenza). E’ necessario infine accennare alla modalità Tracciato, che consentirà di partecipare a gare relative a sei differenti discipline (scatto, keirin, eliminazione, scratch, 200m a cronometro e corsa a punti), ed alla modalità multiplayer, che consentirà di sfidarsi con altri giocatori in una singola tappa, corsa a tappe o classica.

Scatto seccoParlando di gameplay appare scontato fare un paragone tra la versione PC e PSP del titolo. E’ stato già detto in fase di presentazione che Pro Cycling Season 2010 può essere visto come una versione ridotta di Pro Cycling Manager 2010, sia per quanto riguarda la parte manageriale che relativa alla simulazione delle gare. Nello specifico, la modalità carriera è quella che subisce i cambiamenti più drastici, a causa soprattutto del limite di cinque stagioni giocabili ma anche nella gestione degli allenamenti e nella scelta delle gare e competizioni da svolgere; in effetti, a differenza della versione PC quella per console non presenta la possibilità di scegliere quali corse disputare e quali no (sebbene su entrambe le piattaforme di gioco sia possibile simulare le gare senza prendervi parte). Oltre a questo, la gestione finanziaria appare semplificata e molto legata ai risultati ottenuti nelle varie gare. Anche nella Carriera il giocatore avrà degli obiettivi da centrare ma, a differenza della modalità Campagna, questi potranno essere scelti in relazione al tipo di corridori e corse disponibili e, se conseguiti, porteranno notevoli entrate economiche. Una volta scelto il regime di allenamento, gli obiettivi ed i ciclisti adatti, verrà l’ora di scendere in strada. In questa fase il gioco permetterà di seguire cinque ciclisti e, nel ruolo di direttore sportivo, il giocatore potrà dare l’ordine di “tirare” in testa al gruppo, oppure di andare in fondo al plotone per prendere i rifornimenti, necessari per poter rigenerare le forze. Proprio la gestione dell’energia è organizzata secondo i canoni classici della serie: una barra, di colore verde e non rigenerabile, rappresenterà l’energia complessiva mentre un’altra, di colore rosso e ricaricabile grazie alla diminuzione dello sforzo o con i rifornimenti, rappresenterà l’energia necessaria agli scatti. In alcuni frangenti specifici il gioco provvederà poi a spezzare la monotonia delle corse, visto che durante le cronometro o negli ultimi mille metri prima dell’arrivo (ma anche nelle gare su pista) il giocatore prenderà il controllo di un singolo ciclista e, similmente ad un gioco di guida, dovrà “accelerare” e frenare prima di affrontare le curve con la croce direzionale (il sistema di controllo, in queste fasi cosi come in quelle della simulazione vera e propria, si è comportato in modo sufficiente). Questi frangenti sono realizzati in modo discreto, ed aiutano a spezzare la dinamica ripetitiva delle corse. C’è da dire, però, che la resa della simulazione delle tappe è apparsa in generale sottotono: le corse risultano il più delle volte corte e senza grandi scossoni, e come conseguenza di tutto ciò anche la parte tattica sembra essere realizzata in modo poco approfondito. Scegliere di far tirare la squadra in testa al gruppo sembra avere poco senso quando, soprattutto a livelli di difficoltà poco elevati (si può scegliere tra facile, medio e difficile), basterà attendere la cima più impegnativa o l’ultimo tratto di pavé del percorso ed aspettare l’attacco dei grandi favoriti per poi contrattaccare; a quel punto basterà attendere lo sprint finale e cercare di ottenere una buona posizione per scattare. In questo senso il titolo appare quindi ripetitivo e poco impegnativo, cosa che, considerandolo nella sua totalità, potrebbe anche non essere considerata come un fattore esclusivamente negativo; in effetti il gioco punta sull’immediatezza e la fruibilità immediata delle proprie meccaniche, e, nel contesto di una console portatile quale la PSP, questo potrebbe essere considerato non necessariamente come un difetto.

Uno sprint al rallentatoreParlando di aspetti tecnici, c’è da dire che la componente grafica di Pro Cycling Season 2010 presenta alcuni lati negativi, tra i quali spiccano paesaggi spogli ed una certa ripetitività degli ambienti. I modelli poligonali degli atleti si attestano sulla sufficienza, cosi come la realizzazione di biciclette ed altri elementi di contorno: è comunque apprezzabile la possibilità di ruotare la telecamera in tutte le direzioni. Stona in questo contesto la presenza costante della compenetrazione tra i poligoni che formano i corpi dei ciclisti, anche se c’è da dire che questo difetto scompare o comunque diviene molto meno pressante nelle fasi in cui il gioco consente il controllo in prima persona del singolo corridore. Il comparto audio, infine, risulta poco incisivo e praticamente assente, se si eccettuano alcuni rumori poco definiti durante le corse.

– Immediato…

– Unico nel suo genere

– Buon numero di corse presenti

– …ma superficiale sotto alcuni aspetti

– Dinamiche di gioco ripetitive

– Simulazione delle corse troppo semplicistica

– Comparto tecnico non al massimo

5.0

Pro Cycling Season 2010 risulta essere una versione eccessivamente semplificata della sua controparte PC: in questo quadro negativo spiccano soprattutto le dinamiche ripetitive legate alla simulazione delle corse, al comparto tecnico ed alla gestione della squadra in modalità carriera. C’è da dire tuttavia che il gioco è l’unico esponente del suo genere nel panorama PSP e che rappresenta in modo sufficiente il mondo legato al ciclismo grazie a licenze, sebbene incomplete, relative a squadre e percorsi; per questo gli appassionati di ciclismo potrebbero tenerlo a mente, mentre per gli altri il consiglio è di rivolgere le proprie attenzioni altrove.

Voto Recensione di Pro Cycling Season 2010 - Recensione


5