Recensione

Pride Fighting Championship

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a cura di OldBoy

Sembra che ultimamente vadano di moda questi giochi di lotta: pensare invece che i primissimi prodotti di questo tipo non ebbero neanche molto successo. Vi ricordate dei vari K1 Gran Prix? Il destino è stato spietato con loro relegandoli a titoli dedicati quasi esclusivamente ai pochi appassionati, fino a quando è sbarcato sui Dreamcast di mezzo mondo l’esemplare Ultimate Fighting Championship. Da allora le cose sono cambiate, si sono avvicendati sui ring di tutte le consoles giochi come UFC Throwdown, UFC Tapout ed ora è il momento di Pride Fighting Championship. Ma sarà all’altezza dei suoi antenati?

Ti spiezzo in 2!!!Ma cosa hanno di particolarmente affascinante questo genere di giochi, direte voi? Perché piacciono a tal punto da essere in alcuni casi preferiti addirittura ai vari Tekken, Virtua Fighter e compagnia bella? Semplice, la loro innata violenza. Se non mi credete fatemi una cortesia, provate uno dei vari UFC o direttamente questo Pride FC e poi mi fate sapere. Rispetto a quell’UFC Throwdown uscito qualche mese fa, Pride FC è stato completamente programmato dai giapponesi della Archor Inc. che, come forse qualcuno si ricorderà, furono proprio gli artefici del mitico UFC sul 128 bit di mamma Sega. Probabile che si debba a questi intrepidi giapponesi, il merito del successo di questi picchiaduro alternativi, diciamo la verità… UFC ha veramente portato una ventata d’aria fresca nel mondo dei beat’em up. Tralasciando la spettacolare sequenza introduttiva ci troviamo per l’ennesima volta di fronte ad un manipolo di modalità, tutte ormai collaudate. Il classico Grand Prix ci offre la possibilità di affrontare un vero e proprio torneo ad eliminazione diretta senza esclusione di colpi. La difficoltà non appare neanche troppo elevata – non starò a questo punto a raccontarvi in quanti, pochi minuti ho portato a termine felicemente il GP Mode con uno dei lottatori selezionati a caso -. Già, avete capito bene, anche questa volta i lottatori sembrano tutti dannatamente simili fra loro. Per fortuna ognuno di loro utilizza un diverso stile di combattimento, c’è chi utilizza come propria “arma” il karate, c’è chi usa la kick-boxing e persino chi fa uso delle tanto amate tecniche wrestling. Insomma, ognuno dovrebbe localizzare il proprio lottatore preferito fra un totale di ben 25 sagome, chi più simpatico, chi meno. Differenze sostanziali non ce ne sono tante rispetto ai vari UFC, a parte la forma del ring e il ristretto numero di regole.Ritornando alle varie modalità, il gioco THQ offre l’opportunità di sfidare un avversario controllato dalla CPU o ancor meglio un avversario umano, in tal caso, io personalmente vi garantisco che il gioco acquista un notevole spessore. Vi dico solo che appena ho avuto il gioco per le mani sono andato dal mio negoziante, ho inserito il dvd nella sua Play2 e ci siamo scatenati a suon di pestoni e prese contorte. Le altre modalità che completano questo violento calderone digitale sono: il Survival Mode; il Create a Fighter dove potrete personalizzare una montagna di muscoli a vostra immagine e somiglianza (?) e il Training Mode, consigliato ai meno esperti per prendere confidenza con i semplici comandi.Vi posso garantire che il gioco gode di un sistema di controllo veramente azzeccato e per nulla ostico, il tutto si riduce all’uso dei vostri arti virtuali, se poi volete personalizzare il tutto, potete anche abbinare le prese e le schivate ai tasti dorsali. Il sistema di controllo è sicuramente il fiore all’occhiello di Pride FC, impeccabile. La schermata di gioco è quanto di più semplice ci possa essere. In alto vi è solo una barra per lottatore, ma in essa vi sono posti due livelli energetici differenti, la barra azzurra rappresenta il livello di stamina (resistenza), la quale calerà a vista d’occhio in base allo sforzo sottoposto dal vostro lottatore: naturalmente la vedrete scendere anche nel caso che il vostro personaggio non incassi il benché minimo colpo. La seconda barra è di color rosso e come è facile intuire corrisponde al livello della vostra vitalità. Mi sembra che il concetto sia stato spiegato bene e se me lo consentite vi do addirittura un bel consiglio per far cedere il vostro avversario, provate a far scendere del tutto il livello di stamina del vostro avversario e vedrete come sarà più semplice farlo cedere con un bel “tapout”.

Tecnicamente parlandoI personaggi sono ben caratterizzati e ognuno di loro sfoggia una modellazione discreta e poco più. Le articolazioni sono esenti da imperfezioni e rispetto al passato, si nota una maggior cura nell’uso dei poligoni. Dispiace solo vedere come non si è posto una maggior cura in elementi come la definizione di alcune textures come i tatuaggi mappati sul corpo di alcuni lottatori. Altro elemento sul quale si poteva porre maggior attenzione è lo spargimento di sangue, in questo caso gli schizzi di sangue andranno a “condire” unicamente il ring, per donare maggior realismo invece avrebbe dovuto aderire anche sui corpi dei due contendenti… qualche ematoma o qualche livido più o meno visibile non avrebbe sicuramente guastato. Con un po’ più d’impegno si sarebbe potuto fare di decisamente meglio. Per quanto possa offrire un titolo del genere, il campionario sonoro si limita ai soli campionamenti ben realizzati ma miseri nei contenuti. Non disperate comunque, anche nei passati UFC non sì son mai uditi miracoli sonori.

Consigli per gli acquistiAcquistatelo se cercate un picchiaduro alternativo, ma sappiate che di giochi come Pride FC ce ne sono pochi in circolazione e se non avete giocato in precedenza ad uno dei qualsiasi UFC, potreste rimanere anche spiazzati. Consigliato l’utilizzo di un robusto joystick, magari l’Arcade Stick di Namco.

– Eccessivamente violento

– Tanti personaggi…

– …molto anonimi

– tecnicamente migliorabile

7.0

Pride FC è un titolo che fa della tecnica la sua arma migliore: cercate di non accostarlo ai vari Tekken, fareste un errore grossolano anche perché difficilmente troverete un gioco simile su console. Un titolo discreto che perde qualche punto dal punto di vista tecnico, ma che recupera prontamente nel solido gameplay.

Voto Recensione di Pride Fighting Championship - Recensione


7