Anteprima

Pokèmon White and Black

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a cura di Krauron

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare dei Pokémon. La serie, che ha raggiunto quote stratosferiche di copie vendute in tutto il mondo, incurante del fatto di non trovarsi più sulla cresta dell’onda in termini di “moda”, sforna un episodio dietro l’altro, rinverdendo addirittura i fasti di pietre miliari passate per tirarle a lucido su Nintendo DS. Era lecito aspettarsi che questa tendenza avrebbe portato la quinta generazione di Pokémon verso i lidi del più che appetibile 3DS. Ma così non è, e nonostante le promesse di un capitolo rivoluzionario che ben si sarebbe sposato con la nuova teconologia 3D, Nintendo propone Pokèmon Bianco e Nero sulla piattaforma attuale. Insospettiti, siamo andati a vedere quello che ci aspetta.

Punti di vistaLa prima cosa che balza all’occhio è la rinnovata veste grafica, non tanto per la resa generale, che comunque pare ottima, quanto piuttosto per il decisivo cambiamento di inquadrature, che dopo anni abbandonano la classica visuale “a volo di uccello” proponendoci ambienti tridimensionali caratterizzati da un gioco di telecamere che esaltano le caratteristiche dei vari ambienti che andremo a visitare. Un significativo cambio di rotta che non può che rendere felici i fan. Tuttavia le novità non si esauriscono qui. Rivisto anche il sistema di combattimento, che finalmente sarà più vivo grazie all’introduzione delle tanto agognate animazioni che sicuramente conferiranno alla produzione un maggior senso di dinamismo e di “realismo”. Tuttavia sembrerebbe che la base di gameplay delle battaglie resterà fondamentalmente come la conosciamo, con gli scontri a turni per stabilire chi è il più forte. Se la possibilità di lanciare due Pokémon contemporaneamente sul terreno di battaglia è ormai antiquata, il nuovo titolo permetterà di disporre di ben tre mostriciattoli durante un singolo scontro. La disposizione degli stessi sul terreno di battaglia avrà inoltre dei risvolti tattici: i danni subiti dai nostri mostriciattoli saranno infatti calcolati anche in base alla posizione. Una introduzione, come potete denotare, di un certo spessore, che farà felici tutti quelli che usano la materia grigia per scopi bellici di questo genere.

MaturitàAnche dal punto di vista narrativo non dovrebbero mancare emozioni: la trama si soffermerà finalmente su un elemento che i meno attenti e sensibili potrebbero aver sottovalutato: quanto sia giusto catturare ed allenare i Pokémon, privandoli così della propria libertà. Dunque non più i classici scontri “bene contro male”, ma qualcosa di ben più sostanzioso e particolare. Anche perché a corroborare le originarie contrapposizioni ci pensano i due Pokémon simbolo, i leggendari Reshiram e Zekrom, che simboleggiano rispettivamente la versione Nera e quella Bianca. Come se non bastasse, le differenze non si fermeranno ai Pokémon presenti nelle due versioni, ma addirittura a due location inedite (una città ed una foresta) a seconda che si giochi la cartuccia Black o White, in quella che è una nuovissima regione, chiamata Isshu. Rivelati anche gli starter: Tsutarja di erba, Pokabu di fuoco e Mijumaru d’acqua. Sulla loro bellezza estetica i fan si sono spaccati, accomunandosi poi quando hanno messo in paragone questi Pokémon iniziali con quelli delle altre generazioni; un confronto sicuramente impietoso, tuttavia non possiamo non confermare che molti tra quelli mostrati hanno carisma e classe da vendere. Grande cura inoltre per il comparto multiplayer: non solo tornano gli immancabili match e scambi, ma addirittura sarà possibile “entrare” letteralmente nel mondo del nostro amico, magari per aiutarlo in qualche circostanza oppure per risolvere con lui intricati enigmi. Non sappiamo ancora quanto peso possa avere questa componente e solo il tempo e qualche prova più diretta potranno dircelo.

– Ritorno in grande stile

– 156 nuovi Pokemon da catturare

– Non più “volo d’uccello”

Quanto sopra non lascia dubbi, le attese che accompagnano questo nuovo capitolo della saga sono più che motivate.

La carne al fuoco è davvero molta e, seppur non “rivoluzionaria” come promesso inizialmente”, saprà senza dubbio dare una rinfrescata al gameplay della serie. Anche l’entusiasmo dei colleghi nipponici non può che rassicurare l’utenza occidentale: non rimane che avere ancora un po’ di pazienza.